"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 21 marzo 2021

LA DOMENICA CON GESU', V^ DI QUARESIMA / B

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“,,,Questa sarà l’ alleanza che concluderò con la casa d’ Israele…Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore…Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo…” Ger 31,31-34 . 
“Cristo…Pur essendo Figlio, imparò l’ obbedienza…e, reso perfetto, divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono “ Eb 5,7-9 . 
“…Gesù rispose loro:…Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto…Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna…” Gv 12,20-33.

“Vogliamo vedere Gesù”: Questa, la domanda, antica e sempre nuova, dell’ uomo in cerca Dio… La risposta del Signore ci chiede di osservare attentamente la realtà. Egli afferma: se volete capire il messaggio, osservate attentamente il chicco di grano. Cercate, altresì, la risposta nella croce, sintesi estrema del Vangelo: “Se il chicco di grano non muore, rimane solo. Se muore produce molto frutto”. Ecco, una delle frasi più celebri e difficili del Vangelo. Ma, se ascoltiamo la lezione del chicco, se lo osserviamo, vediamo che il nucleo, da cui germoglia la spiga, è il germe e il grembo, che lo avvolge, è il suo nutrimento.

In realtà, il chicco è come un “forziere”, che lentamente si apre. Nella madre terra avviene un “travaglio” meraviglioso, una donazione continua, una donazione di sé: la terra dona i suoi elementi minerali, il chicco invece offre al germe sé stesso in nutrimento, proprio come una madre offre il suo seno al bambino. E quando il chicco ha dato tutto, il germe si lancia verso l’ alto. Allora, il chicco muore, nel senso che la vita è trasformata in una forma più evoluta e potente.

Come afferma opportunamente il pensatore cinese, Lao Tze: “Quello che il bruco chiama fine del mondo, tutti gli altri chiamano farfalla”. Essa non striscia più, vola. Notiamo che il verbo più importante, che regge la parabola del seme, è: “produce frutto” . Sappiamo bene che “la gloria di Dio non è la morte, ma la fecondità, e il suo innesco è il dono di sé. Quindi, la chiave di volta, che regge il mondo, dal chicco a Cristo, non è la vittoria del più forte, ma il dono.

Il secondo elemento portante del Vangelo è la croce. Per sapere chi sia Dio, dice Karl Rahner, debbo solo “inginocchiarmi ai piedi della croce”. Gesù, un chicco di grano che si consuma e germoglia; una croce, dove si respira la resurrezione. Indimenticabile la frase di D. Bonhoeffer, grande uomo di Dio, morto nel campo di concentramento nazista: “La croce non ci fu data per capirla, ma per aggrapparci ad essa”.

Anch’ io, dice Ermes Ronchi, “attratto da qualcosa che non capisco, ma che mi seduce e rassicura, mi aggrappo alla sua croce, cammino con Lui, in eterno morente nei suoi fratelli, in eterno risorgente. Sulla croce l’ arte divina di amare si offre alla contemplazione cosmica”.

                                     Mons. Antonino Scarcione

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