"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 5 settembre 2021

LA DOMENICA CON GESU', XXIII DEL TEMPO ORDINARIO

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Coraggio, non temete ! Ecco il vostro Dio…Egli viene a salvarvi…Si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi…Lo zoppo salterà come cervo…” Is 35,4-7a . 
“…Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, antri qualcuno con un anello d’ oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro…Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: Tu siediti qui, comodamente, e al povero dite: Tu mettiti là, in piedi…Non fate discriminazioni…? . Dio non ha forse scelto i poveri…che sono ricchi nella fede…?” Gc 2,1-5 . 
“…Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano…Lo prese in disparte…gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua…Emise un sospiro e gli disse: Effatà, cioè, Apriti. E subito…si sciolse il nodo della sua lingua e parlava…” Mc 7,31-37.

GESU’ INCONTRA UN UOMO PAGANO SORDO E MUTO. ATTRAVERSO I GESTI E UNA PAROLA POTENTE, “EFFATA’ “ (=”APRITI“ ), LO GUARISCE E LO APRE ALLA COMUNICAZIONE PIENA. IL SORDOMUTO E’ IL SIMBOLO DI OGNUNO DI NOI, INCAPACI DI ASCOLTARE DIO. MA ENTRATI IN RELAZIONE PSICO-FISICA CON LUI, SI DIVENTA UNA NUOVA CREATURA”.

Ecco il modo in cui lo studioso, Ermes Ronchi, brevemente, presenta il famoso miracolo del sordomuto. Un uomo, “prigioniero” del silenzio, senza parole e senza musica, ma che “non ha fatto naufragio”, perché accolto in una cerchia di amici, che si prendono cura di lui. La guarigione inizia, quando qualcuno usa l’ arte umanissima dell’ accompagnamento. “Lo pregarono di imporgli la mano”. Ma Gesù fa molto di più: vuole mostrargli la vicinanza di Dio. “Lo prese in disparte, lontano dalla folla. Come a dire: “io e te soli. Ora conti solo tu e, per questo tempo, niente è più importante di te”.

Seguono gesti molto delicati: Gesù pose le dita sugli orecchi del sordo. Come lo scultore che modella la creta che ha plasmato. Come una carezza: solo la tenerezza dei gesti. Ecco una bella pagina di vangelo, fatta di contatti, di odori e di sapori. E i corpi diventano luogo santo d’ incontro con il Signore. “Guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro”. Il respiro della speranza, calma ed umile. E gli disse: “Effatà”, Apriti ! : Apriti, come si apre una porta all’ ospite, una finestra al sole, le braccia all’ amore. Apriti agli altri e a Dio, anche con le tue ferite. Una vita guarita è quella che si apre agli altri: “…Gli si aprirono gli occhi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente”.

Prima gli orecchi: il primo servizio da rendere a Dio e all’ uomo è l’ ascolto. Se non si sa ascoltare, si perde la parola, si diventa muti o si parla senza toccare il cuore di nessuno. Forse, l’ afasia(=mancanza di parola efficace ) della Chiesa, oggi, dipende dal fatto che non sappiamo più ascoltare. Sa parlare solo chi sa ascoltare.

                             Mons. Antonino Scarcione

Nessun commento: