"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 18 settembre 2021

LA DOMENICA CON GESU', XXV DEL TEMPO ORDINARIO / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Dissero gli empi: tendiamo insidie al giusto…Ci rimprovera le colpe contro la legge…Vediamo se le sue parole sono vere…Se infatti il giusto è figlio Dio, egli verrà in suo aiuto…” Sap 2,12.17-20 . 
“…Dove c’ è gelosia e spirito di contesa, c’ è disordine…Chiedete e non ottenete perché chiedete male…” Gc 3,16-4,3 . 
“…Il Figlio dell’ uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno…Stavano discutendo tra loro chi fosse il più grande…Se uno vuol essere il primo, sia…il servitore di tutti…Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me…” Mc 9,30-37.

“L’ AUTORITA’ E’ SERVIZIO”. Seguiamo alcune riflessioni dello studioso, Roberto Laurita. Egli afferma: “La Chiesa è fatta di uomini e gli uomini hanno organizzato un modello di vita, ormai collaudato da millenni”. Chi ha autorità, forza economica, politica, culturale o sociale, comanda. Chi è più debole, ubbidisce e serve. L’ autorità ha dunque acquisito connotati particolari: ad esempio, si è garantita condizioni di vita migliori e possibilità di fare quello che ad altri è negato…Non possiamo, quindi, meravigliarci, se, anche nella chiesa, “si copiano”, dalla società civile, certi modelli di comportamento.

E’ una tentazione, quasi ineluttabile, con la quale, coloro che hanno autorità, devono sempre misurarsi. Fortunatamente, non mancano “i vaccini, per guarire dalla malattia”.

Basta guardare al Signore. Non c’ è nulla in lui che faccia pensare ad un uomo di potere. Egli è abitualmente con la gente, mangia e dorme insieme agli apostoli. Si ferma con i poveri e i malati, si lasci a toccare e condivide le giornate con i suoi. E’ sufficiente che le sue parole ci attirino con la carica di novità, con la quale sono state pronunciate da lui. Anche se non è facile, perché quando si riceve un messaggio scomodo, scattano subito le nostre reazioni di difesa. Così, talvolta, si finisce per annacquare il vino buono del vangelo.

Immaginiamo, per un istante, l’ effetto devastante di quelle parole di Gesù sugli apostoli: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ ultimo di tutti e il servo di tutti”. Si saranno meravigliati ? Avranno preso Gesù per matto ? Avranno provato vergogna ? In ogni caso li ha raggiunti una “doccia fredda”.

Ancora oggi, duemila anni dopo, quella doccia rimane ghiacciata per coloro che “bollono” dalla voglia di primeggiare, avere lustro, godere di privilegi e/o scalare il potere. Duemila anni dopo, il punto di riferimento è sempre quel bambino, che viene accolto “nel nome di Gesù”.

                                        Mons. Antonino Scarcione

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