"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 17 ottobre 2021

LA DOMENICA CON GESU', XXIX DEL TEMPO ORDINARIO / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori…Il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità” Is 53,10-11 . 

“Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote…Gesù, il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede…Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia…Così da essere aiutati nel momento opportuno” Eb 4, 14-16 . 

“…Giacomo e Giovanni…i figli di Zebedeo…: Vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo…Concedici di sedere…Uno alla tua destra e uno alla tua sinistra…E Gesù disse loro:…Sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo…Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore…” Mc 19,35-45.

“IL MESSAGGIO: L’ AUTORITA’ E’ SERVIZIO”. Come, opportunamente, rileva Ermes Ronchi, nel suo commento al vangelo odierno, le bellissime parole di Gesù -“tra voi non è così” - mettono a fuoco “la differenza” cristiana del concetto di autorità. “Gli altri dominano”. Ma tra voi non dev’ essere così. Voi starete accanto alle persone. “Gli altri opprimono”. Voi, invece, solleverete le persone, le tirerete su. “La storia gloriosa” di ciascuno non è scritta da coloro che hanno avuto la capacità di dominarci, ma da chi ha avuto l’ arte di amarci: Gesù. Egli ha detto: “Sono venuto per dare la mia vita in riscatto per la moltitudine”. Gesù libera il volto nuovo dell’ umanità, riscatta l’ umano dagli artigli del disumano. Gesù è il guaritore del peccato del mondo, che ha un solo nome: il disamore. Gli apostoli, Giacomo e Giovanni, bollati dall’ autore come “figli del tuono”, gli avevano chiesto: “Vogliamo che tu ci faccia quello che vogliamo noi…”. Gli altri apostoli, a queste parole, si indignano. Ma Gesù continua la sua missione. “Li chiama a sé”, e, nell’ intimità, spiega tutto. Perché sa bene che, dietro ad ogni desiderio umano, c’ è sempre una matrice buona. Gli uomini non sono cattivi, semmai, sono fragili e sbagliano facilmente. Ecco la ragione, per la quale le ultime parole del vangelo odierno hanno un’ importanza fondamentale. Gesù afferma: “Io sono venuto, per servire”. Questa è la più “rivoluzionaria” autodefinizione di Gesù. Essa “traccia” il profilo del Signore, vero uomo e vero Dio, e, quindi, descrive il senso della vita di ogni uomo e di ogni donna. Un Dio, che è onnipotente e, nello stesso tempo, si è voluto fare servo.

“Perché Dio ci ha creati? “. “Per conoscere, amare e servire il Signore in questa vita, e goderlo nell’ altra”, come dice il catechismo. Siamo stati creati per essere amati e serviti da Dio. Dio esiste per te, per amarti e servirti, dare per te la sua vita, per essere sorpreso da noi, liberi, splendidi, creativi e fragili figli. Dio, come afferma il teologo, “considera ogni figlio più importante di sé stesso”. 

                                                                 Mons. Antonio Scarcione

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