"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 27 agosto 2022

LA DOMENICA CON GESU', XXII DEL TEMPO ORDINARIO / C

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Quando più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore…” Sr3,17-20.28-29 . 
“Fratelli,…invece vi siete accostati…alle città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste…” Eb 12,18-19.22-24a .
“…Quando sei invitato a nozze…non metterti al primo posto, perché…colui che ha invitato te e lui (non) venga a dirti: Cedigli il posto…Quando offri un pranzo o una cena…invita poveri, storpi, zoppi, ciechi e sarai beato, perché non hanno da ricambiarti…” Lc 14,1.7-14.

“L’ UMILTA’, LO STILE DEL DISCEPOLO. L’ UMILTA’ E’ DIVENTATA UNA VIRTU’ RARA ( IN UN’ EPOCA IN CUI L’AUTOESALTAZIONE VIENE OSTENTATA). LA GRATUITA’ E IL DISINTDERESSE HANNO PERSO FASCINO ( A VANTAGGIO DEL PROFITTO E DEL LUCRO ) . IL MESSAGGIO EVANGELICO ODIERNO, INVECE, ESIGE UN’ INVERSIONE DI MARCIA: DIO, INFATTI, ESALTA GLI UMILI, RICOMPENSA CHI NON CERCA IL PROPRIO PROFITTO. E’ UNO STILE CHE DI FATTO SOVVERTE I VALORI CULTURALI E SOCIALI IN UN CONTESTO UMANO IN CUI SI PREDILIGE SCALARE VERSO L’ ALTO, ANZICHE’ PIEGARSI VERSO IL BASSO, PER SERVIRE NELLA CARITA’ “.

“Quando offri un pranzo non invitare parenti amici fratelli vicini”. Ermes Ronchi, così commenta queste famose parole e la pagina del vangelo di Luca: Affinchè tutto non si chiuda nel “pareggio tra dare e avere”. Ma “invita poveri, storpi, zoppi. ciechi” : quattro gradini che portano nei territori della gratuità. Riempi la tua casa di quelli che nessuno accoglie. Questa suona come una proposta illogica e, infatti, “parla di un Dio che ama in perdita”. Ama senza calcolare che entra in quelle vite come un’ offerta di sole, un gesto che renda più affettuosa la loro vita. Per noi, prigionieri dello schema dell’ utilità e dell’ interesse, quale scopo, quale risultato potrà avere un invito rivolto ai più poveri dei poveri ? Vediamo che La spiegazione di Gesù appare paradossale: “Sarai beato perché non hanno da ricambiarti”.

Come afferma G. Vannucci: “Noi amiamo per…, preghiamo per…, compiamo opere buone per… Ma motivare l’ amore, non è amore; avere una ragione per donare, non è dono puro, una motivazione per pregare, non è preghiera perfetta”. L’ amore non ha altra ragione che l’ amore stesso. Dio regala gioia a chi produce amore.

Questo è il terzo banchetto di Gesù in casa di farisei, grandi avversari del Maestro e, nello stesso tempo, persone affascinate da lui. Certamente, il banchetto è un protagonista importante: Gesù lo ha preso come immagine del Regno dei cieli e come collaudo di un nuovo modo di abitare la terra. “Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posati: quando sei invitato, va’ a metterti all’ ultimo posto”. (non certo per umiltà, né per mortificazione) E’ una questione di vangelo: l’ ultimo posto è il posto di Dio “venuto non per essere servito, ma per servire, il posto del “Dio capovolto” mostrato da Gesù. Noi Siamo sedotti da tre verbi, che fanno il male dell’ uomo e della donna, e per questo li possiamo definire “maledetti”. Essi sono: “prendere, salire, dominare” Ad essi Gesù oppone questi altri tre verbi, “benedetti”, che generano il bene della persona: “dare, scendere, servire”.

“Dare” senza calcolare, generosamente, dissennatamente. “Scendere”, come il buon samaritano dalla sua cavalcatura, come l’ invitato che scala all’ ultimo posto. “Servire”, prendersi cura della vita in tutte le sue forme. Come afferma lo scrittore, EliasCanetti: “Compito supremo di ogni esistenza è quello di custodire delle vite con la propria vita” .

                                       Mons. Antonio Scarcione

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