"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 30 ottobre 2022

LA DOMENICA CON GESU', XXXI DEL TEMPO ORDINARIO / C

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale


“…Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia…Hai compassione di tutti…Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’ avessi voluta ? ...Tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano…ricordando loro in che cosa hanno peccato…” Sap 11,22-12.2 . 
“…Riguardo alla venuta del Signore…Vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente” 2 Ts 1,11-22 .
“…Un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura…Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua…” Lc 19,1-10.

“DIO E’ IN CERCA DELL’ UOMO E ATTENDE LA SUA LIBERA CONVERSIONE, PERCHE’ A TUTTI SIA OFFERTA LA SALVEZZA. ZACCHEO FA DI TUTTO PER INCONTRARE GESU’. LO ACCOGLIE IN CASA SUA E DICHIARA DI ESSERE PRONTO A CAMBIARE VITA. IL SUO OBIETTRIVO NON SARA’ PIU’ QUELLO DI ACCUMULARE E FRODARE, MA QUELLO DI DONARE E RISARCIRE: LA VIA DELLA SALVEZZA E’ L’ ACCOGLIENZA DELCRISTO”.

“Il Vangelo è un libro di strade, di vento e di incontri”. Gesù conosce bene l’ arte dell’ incontro: un gesto povero e disarmato e, nello stesso tempo, potente e generativo. La narrazione ha come sfondo Gerico. Secondo gli archeologi, essa è, forse, la più antica città del mondo. Gesù, proprio qui, mostra di saper entrare nel profondo del cuore dell’ uomo.

Ermes Ronchi, che ci fa da guida nel breve commento, afferma che Gerico è il simbolo di tutte le città. Là, vive un uomo, piccolo di statura, ladro, come ammette lui stesso, impuro e pubblicano (cioè venduto), che riscuote le tasse per i romani. Soldi, bustarelle, favori. Insomma, un disonesto per definizione.

E’ ricco, ladro e capo dei ladri. Proprio un caso disperato. Ma per Dio non ci sono casi disperati. Vediamo che Gesù salva un “insalvabile” e lo fa modello del discepolo. Gesù, passando da quella strada, alza lo sguardo verso il ramo del sicomoro, su cui era seduto Zaccheo.

Guarda dal basso verso l’ alto, come quando , inginocchiato, lava i piedi ai discepoli. Dio non ci guarda mai dall’ alto verso il basso, ma dal basso verso l’ alto. Noi lo cerchiamo nell’ alto dei cieli e lui, invece, è inginocchiato davanti ai nostri piedi.

“Zaccheo, scendi subito, devi fermarmi a casa tua”. Il nome, prima di tutto. La misericordia è tenerezza, che chiama ognuno per nome. Dio deve venire a cercarmi, a stare con me. Lui desidera noi più di quanto noi desideriamo lui. Verrà per un bisogno, che gli urge dentro. E’ come un’ ansia che lo spinge. A Dio manca qualcosa, manca proprio Zaccheo, l’ ultima pecora, io.

“Devo fermarmi”. Non si tratta, quindi, solo di una breve visita di cortesia e basta. Bensì, “devo fermarmi”. Perché quella casa non è una tappa, ma la meta. “A casa tua”. Il vangelo è incominciato in una casa, a Nazaret, e ricomincerà ancora dalle case, anche per noi.

L’ Infinito scende a casa, dove accadono le cose più importanti:: la nascita, la morte, l’ amore.

Zaccheo “scese in fretta e lo accolse con gioia”. Accogliere Gesù è ciò che purifica Zaccheo. Egli non deve, prima, cambiare vita, dare la metà dei beni ai poveri e solo dopo, il Signore entrerà nella sua casa. No. Gesù entra, in quella casa e la trasforma, la benedice e la purifica.

Perché Il tempo della misericordia è l’ anticipo.

La misericordia è la capacità, che ha Dio di anticiparci. “Incontrare uno come Gesù, fa credere nell’ uomo”. Incontrare “un Dio che non fa prediche”, ma si fa amico, fa rinascere.

                                            Mons. Antonio Scarcione

Nessun commento: