"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

venerdì 3 dicembre 2010

Poesia di Pino Testa sui lavori di piazza Martiri d'Ungheria


Riceviamo e Pubblichiamo


Il poeta Pino Testa, nostro quartierante, ci ha inviato una breve poesia sui lavori di piazza Martiri d'Ungheria, progetto denominato "Il gioco della storia", con una breve riflessione.



====*****====

" E' triste vedere divelte le memorie del passato.
Un'altro schiaffo al patrimonio archittetonico di cui Piazza può dirsi fiera ".

U GIO' DA STORIA

Cianc'nu i culunnìni
'nzèmula a canc'llada
dù ciàngh' i "DIATINI",
p' st'àutra t'mpulàda
au "BELLU" d' l'àntìch'.

Sdégn' e tanta rrabbia
ch' m'ntussinu u còr',
pr'tutt' cò ch' mor' ...
Memori ch' scr'vinu
a nostra " IDENTITA' ".

Pino Testa

Note: U GIO' DA STORIA = Il gioco della storia; - CULUNNINI = Colonnine; - CANC'LADA = Inferriata; - DIATINI = Teatini; - 'NTUSSINU = Intossicare.

TRADUZIONE

Il Gioco della Storia

Piangono le colonnine
assieme l'inferriata
del piano TEATINI,
per quest'altro schiaffo
al "BELLO" dell'antico.

Sdegno e tanta rabbia
che intossicano il cuore,
per tutto quel che muore...
Memorie che hanno scritto
la nostra "IDENTITA"

7 commenti:

Anonimo ha detto...

E chiànci tu e la Storia
quannu cu i culunnini
sdirrupanu memoria,
sfuttennu a ddi "diatini"
l'antica qualità.
.
E iu chianciu cu ttìa,
Pinù, pirchì stu scempiu
d'eterna camurrìa
pozza turnari esempiu
d'antica nobbiltà.
.
Pirchì, mentri t'abbrazzu,
vogghiu, pritennu e dicu
ca sia riposta a jazzu,
co' geniu di l'anticu,
la nostra identità.

Giovanni Piazza

Anonimo ha detto...

bella bella bella!!!
Anche i poeti con le loro opere piangono la distruzione di co tanta bellezza!
peccato che chi ha potere per fermare questo scempio sta immobile e muto!

Anonimo ha detto...

.... ha detto...
Inviterei il signor Testa a dare della sua poesia una traduzione in Italiano.
Da buon piazzese non capisco più niente.
Poi mi chiedo: cosa significa la sua poesia con i lavori di piazza martiri d'Ungheria????
....

03 dicembre, 2010 18:54

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
Il sentimento che mi ha pervaso guardando ieri per la prima volta ho visto lo scempio dei teatini, è stato quello dell' assoluta impotenza. Mi sono chiesto: cosa posso fare per sfogare la rabbia che monta vedendo queste cose?
Ed ecco l'impotenza, concittadini, nulla non posso fare niente io, e niente possiamo fare tutti.
La speranza comunque è sempre ultima a morire, e la mia speranza è, che tutti noi, frequentatori di questo blog, ci uniamo in associazione e facciamo sentire forte la nostra protesta, al di là dei colori politici.
Se a questo mio post ne seguiranno altri di consenso, pubblicherò il mio numero di telefono e se il buon Agostino ci aiuta possiamo, forse, fare sentire con l'unione, il nostro grido di orrore davanti a tanta brutalità.

03 dicembre, 2010 20:30

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
Ai poeti sopra citati consiglierei,invece di sciogliersi in lacrime di rivolgersi alla sovrindendenza dei beni culturali ,per farsi spiegare il progetto che la stessa sovrindendenza ha approvato e ,in ogni caso, porvi rimedio.
Nella vita si agisce, non solo si critica.

04 dicembre, 2010 12:16

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
Caro Signor...???
Mi spiace e mi addolora che Lei, da buon piazzese, non capisce più niente di questa bellissima lingua tramandataci dai nostri avi e forse unica al mondo.
A taluopo, La pregherei di consultare le nostre pubblicazioni e farsene una cultura per poi trasmetterla ai suoi figli.
E ancora: mi chiede la traduzione della mia poesia e cosa significa con i lavori di piazza martiri d'Ungheria?
Forse lei, non ha la mia veneranda età per capire lo sfascio, le mutilazioni che negli anni ha subito la nostra, cara, bella città, ad opera di "ciarlatani" e dell'ingrata mano dell'uomo!.
La voglio bene e un caro saluto.
PINO TESTA

06 dicembre, 2010 23:00

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
Caro signore,
chi siamo noi per fermare lo sfacelo di cotante "memorie" che tanto lustro hanno dato alla nostra cara città.
A coloro che amministrano la cosa pubblica, spetta il compito, con forza e coraggio, lasciando ai poeti, libertà di parola; parola che scaturisce spontanea e sfocia nel "saper vedere" e liberi dalle "caste" politiche.
PINO TESTA

06 dicembre, 2010 23:06