"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

mercoledì 13 febbraio 2013

QUARESIMA 2013. "Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai"

La Quaresima (Quadragesima = 40 giorni dalla Passione, Morte e Resurrezione di Gesù) è un periodo, importante e decisivo, per la ricerca e il ritrovamento del proprio "centro", incamminandoci verso Dio e verso i fratelli.
La "metanoia" o conversione, a cui il credente e la Chiesa devono tendere, non è un mutamento epidermico, ma il cambiamento effettivo del proprio stile di vita personale, familiare, ecclesiale e sociale.
 E'  un tempo di grande opportunità per la crescita spirituale e non ,certo, l' illusione dell' apparire o la ricerca del potere, o la pretesa di un' autorealizzazione in progetti, che talvolta svuotano il nostro io; né, tanto meno, la corsa al potere , che, spesso, scade nel dominio e/o nello sfruttamento degli altri.
 Per il cristiano, al contrario, può essere il tempo propizio, per "scoprire" la Parola di Dio, come orientamento della propria esistenza. La Quaresima fa riflettere su " la Croce e la Resurrezione", quali elementi insostituibili per la salvezza.
 Evidenzia i rischi delle tentazioni: la I, che riguarda la ricchezza; la II il potere e la III l' apparire. Ma suggerisce anche l' energia per superarle. 
 La Quaresima può diventare, altresì, scuola di sobrietà, moderazione, digiuno e preghiera. Il fine della Quaresime è quello di farci arrivare alla Pasqua, senza "paraocchi" e farci scoprire la vita come una sorpresa, il mondo come un "sacramento" dell' amore  di Dio, gli altri come un dono, la fede come elemento unitario della vita, sé stessi come amorevoli ed amabili.
 Ricevendo le ceneri ( "Ricordati, uomo, che sei polvere e in polvere ritornerai". " Convertitevi e credete al vangelo" ), indichiamo i nostri limiti e la nostra pochezza, ma anche la disponibilità a fare un cammino, rispondendo a un Dio, "cercatore dell' uomo".  
                                                
 Mons. Antonio Scarcione 

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