"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 13 aprile 2014

La Domenica con Gesù, Domenica delle Palme / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: ..."Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi..." Is 50, 4-7 . 

"Gesù Cristo, pur essendo nella condizione di Dio...umiliò sè stesso facendosi obbediente fino alla morte di croce..." Fil 2, 6-11 . 

"Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato ?...Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesu', alla vista del terremoto...dicevano: "Davvero costui era Figlio di Dio!"Mt 26,14-27.60.

Oggi, la folla porta Gesù in trionfo, il venerdì santo reclamerà la sua condanna a morte. Oggi, onori, venerdì insulti, percosse e ingiurie. Ma possiamo meravigliarci di quello che è accaduto? Noi stessi, che talvolta gli manifestiamo una fede entusiasta e, poi, lo rinneghiamo ? Due sono i poli della celebrazione odierna: la processione con l'ulivo e il racconto della Passione.

La tradizione vuole che si portino a casa dei rami d' ulivo benedetti. Chi compie questo atto è opportuno che si impegni ad essere un operatore di pace, con le parole e con le opere.

Il racconto della Passione ci induce a ripercorrere, all'inizio della Settimana santa, un itinerario di fede. Dobbiamo, infatti, accompagnare Gesù nel dramma della sua Passione e domandarci, come ci collochiamo personalmente di fronte a questi avvenimenti tragici.

- Essi e noi. Il tradimento di Giuda, il rinnegamento di Pietro, la viltà di Pilato hanno fatto soffrire profondamente Gesù. Ma ancora oggi, l' indifferenza di molti, la tiepidezza di altri e le nostre esitazioni impediscono l' annuncio del Vangelo. Gesù, oggi, ha forse bisogno di noi, per vegliare con lui. Ha bisogno di altri Simone di Cirene, per aiutarlo a portare le croci dell' umanità sofferente. Ha bisogno di centurioni, che lo riconoscano "Figlio di Dio", nel profondo del loro cuore. Meditando sulla Passione, non possiamo sottrarci a questa domanda: Chi siamo noi nei confronti di Cristo ?

- La fede nel Signore della Pasqua. Lo sappiamo bene: Gesù, deposto, dopo la sua morte, in un sepolcro, è risorto. Ha vinto la morte. Ma che cosa accade poi nella nostra vita quotidiana, nell'affrontare le difficoltà dell' esistenza ? La fede nel Cristo risorto e vittorioso sulle forze del male deve impregnare il nostro comportamento, ogni nostro atteggiamento e trovare espressione nella testimonianza. I cristiani devono affermare, oggi, che la sofferenza e la violenza non hanno l' ultima parola.

- Si può iniziare dall'ingresso di Gesù a Gerusalemme, per cogliere l' identità di colui che offre la sua vita. Un ingresso strano, quello di Gesù. Se egli cerca un' investitura messianica, non è, certo, cavalcando un asino che potrà fornire un' immagine forte di sè stesso. Infatti, gli uomini "forti" scelgono di apparire in tutta la loro potenza, come condottieri ben determinati. L' asino, invece, è la cavalcatura della povera gente.

Gesù, comunque, non smorza l'entusiasmo popolare. I mantelli, stesi sul suo percorso, i rami degli alberi testimoniano la considerazione, che la gente ha per lui. Non è, certo, un maestro o un predicatore qualsiasi, bensì l' Atteso, il "Figlio di Davide", che viene "nel nome del Signore". Sulla bocca di tutti, Gesù suscita interrogativi circa la propria identità: "Chi è costui ? ". La risposta è: "Questi è il profeta Gesù, da Nazareth. Le "stranezze" non mancano. L' ingresso festoso è il preludio di un corteo doloroso, che condurrà al monte Calvario. L'amore, che lo ha guidato nei tre anni del suo ministero pubblico, lo conduce ora ad entrare nella Città Santa, confidando nel Padre, che non lo abbandonerà, qualunque cosa accada. 

Osanna al Figlio di Davide ! Presentare la Passione e morte di Gesù non è facile. Si rischia di mostrare gli avvenimenti come sequenza, già preparata, che Gesù deve solo realizzare: l'abbandono, la condanna, la morte, la risurrezione. Visti in questo modo, gli eventi finiscono col perdere una parte della loro drammaticità. Anche le responsabilità si mitigano: Giuda diventa un personaggio "necessario", per la cattura di Gesù, un tale che è un semplice figurante, in un ruolo che è ben più grande di lui.

In questo modo, però, rischiamo di "smarrire" l'umanità di Gesù, a "beneficio" della sua divinità. Forse dobbiamo rileggere gli avvenimenti, che portano alla Passione, senza dimenticare l' umanità autentica di Gesù, senza nulla togliere a ciò che vi è di ignoto, terribile, tragico, mentre viene tradito, abbandonato, giudicato, crocifisso. Senza perdere di vista che Gesù affronta tutto nella fiducia incrollabile nel Padre e nell'amore verso gli uomini.

- Una chiave d' interpretazione. I testi ci fanno entrare nel mistero dell' abbassamento e della glorificazione. L'inno della "Lettera ai Filippesi", sottolineando l' obbedienza totale del Cristo, fornisce una chiave di lettura, che ci consente, poi, di meditare su ogni testo. In esso, infatti, sono " l' agire e il sentire di Gesù ad essere presi come punti di riferimento". Ci viene, cosi', tracciata una "sintesi", per leggere tutti gli eventi, che la liturgia delle Palme e la Settimana santa celebrano.

L' inno a Cristo servo, che Paolo cita nella sua Lettera, si compone di due grandi strofe. Nella prima, il soggetto è Cristo, che discende fino all'ignominia della croce. Nella seconda, invece, il soggetto è Dio, che agisce per l'esaltazione cosmica dell' obbediente per eccellenza. La Passione, dal punto di vista umano, è la storia di un fallimento. Gesù si trova in balia di coloro che se lo "passano" di mano in mano: Giuda ai soldati, i giudei a Pilato, Pilato alla croce. Tuttavia, è proprio Gesù il vero protagonista. E' lui che è voluto essere solidale con gli uomini, fino allo spargimento di sangue.

- Il "resoconto" di Matteo. La trama generale della Passione secondo Matteo corrisponde a quella dell' antico racconto. Su questo fondo comune, Matteo ha raggiunto un suo "marchio" originale: Il grido della folla non può cancellare il valore fondamentale della dichiarazione sul sangue dell' Alleanza, versato in espiazione dei peccati. Ecco perchè l'istituzione dell' Eucaristia ha un posto determinante nella Passione: ne fornisce, infatti, il senso nascosto. Le citazioni della Scrittura servono a rischiarare lo spirito, con il quale Gesù porta a compimento la sua missione di Servo

                                                             Mons. Antonino Scarcione

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