"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 6 aprile 2014

La Domenica con Gesù, V di Quaresima / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.


 Testi: "...Ecco, io apro i vostri sepolcri...o popolo mio, e vi riconduco nella terra d' Israele..." Ez 37, 12-14. 

"...Ora se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo spirito è vita per la giustizia..." Rm 8, 8-11. 

"...Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà...Lazzaro, vieni fuori ! " Gv 11, 1-45.

 La morte ci turba. Anche Sant'Agostino diceva, giustamente, di averne paura. Noi stessi, quando siamo giovani, evitiamo di pensarci, quando diventiamo adulti, essa ci spaventa, perché, come ripetiamo, tra noi e noi, "abbiamo ancora tante cose da fare". Però, ogni volta che perdiamo un amico o un familiare, non possiamo non riflettere su questo drammatico evento, anche se l' abbiamo rimosso psicologicamente
 Vediamo, invece, che Gesù, davanti alla morte, rimane calmo, fiducioso nella risurrezione e nella vita eterna, offerteci da Dio. Di fronte alla morte, possiamo dire che i familiari di Lazzaro conservano la fede in Gesù ? E noi ? Risulta, comunque, abbastanza chiaro, che la risurrezione di Lazzaro è un segno, che aiuta a comprendere chi sia veramente Gesù e come ci mostri il dono, che Egli fa a ciascuno di noi, di strapparci, cioè, al potere della morta, restituendoci ad una vita di pienezza e di gioia.

 - Alcuni punti di riferimento nel cammino di Gesù. 1) Dal pozzo di Sicar alla piscina di Siloe, alla tomba di Betania, intravvediamo un Gesù, che  ha compassione e amore per uomini e donne di ogni tempo: per la loro sete, la loro cecità e la loro tristezza davanti alla morte. 2) I vari personaggi - la samaritana, il cieco nato, Marta e Maria - diventano, per ciascuno di noi, quasi uno "specchio": in essi ci possiamo riconoscere con le nostre ansie, le attese, i dubbi e gli slanci. 3) Da una domanda generica ad un' altra piu' precisa. Notiamo che è proprio questo anche l' itinerario di Marta. C' è una speranza nella sua voce, ma è una speranza lontana, che è già sfumata:"Se tu fossi stato qui,mio fratello non sarebbe morto".4) E' proprio a lei,Marta, però, che Gesù chiede di credere in lui. Cioè, che Egli " è la risurrezione e la vita".
 - "Io sono la risurrezione e la vita". La morte di Lazzaro ha tutte le caratteristiche di un accadimento ormai irreparabile: egli è già da quattro giorni nel sepolcro. Non resta che rassegnarsi all' inesorabile potere della morte. Ma è proprio a partire da qui che la narrazione evangelica ci aiuta a decifrare l'identità di Gesù.
 * L' amicizia di Gesù per Lazzaro ed il dolore per la perdita dell' amico: il pianto di fronte alla tomba di Lazzaro ci richiama la sua umanità straordinaria, che sa condividere le pene e le sofferenze degli uomini fino in fondo.
 * Davanti alla morte, Gesù non abbandona il "campo". A Marta Egli ricorda che "suo fratello risusciterà". Vuole che creda in lui. E' a questo punto che arriva la professione di fede: " Si', o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, che deve venire nel mondo".
 * Solo dopo questo, Gesù va verso la tomba e compie un gesto inequivocabile di potere sulla morte. Il Messia, il Figlio di Dio, è più forte della morte. Ecco, quindi, il grido di Gesù: "Lazzaro, vieni fuori! ".
 * Credere a Gesù significa, però, raggiungere la vita eterna: una pienezza sconosciuta per l' eternità.
 * La risurrezione di Lazzaro "provoca" la fede di quelli che erano venuti dalle due sorelle, per consolarle.
 - L' attualizzazione dell' evento. La risurrezione di Lazzaro rappresenta il culmine della lotta di Gesù contro la morte: quando Gesù richiama in vita la figlia di Giairo, il capo della sinagoga, essa è appena morta; il figlio della vedova di Naim, invece, viene già condotto alla sepoltura; ora Lazzaro è nella tomba da quattro giorni. La sua anima, secondo le credenze dell' epoca, ha abbandonato il corpo ormai in disfacimento. Tuttavia essa è ancora solo un "segno". La realtà è, invece, la morte e la risurrezione di Gesù: è proprio questo l' evento della nostra salvezza.
 - Nessuna risurrezione senza la morte. Notiamo che Gesù non "sopprime" la morte, ma - precisamente attraverso la morte - ci salva con la sua risurrezione. Gesù stesso conoscerà l' oscurità della morte, prima di entrare nella risurrezione. La nostra fede nella risurrezione, quindi, non nega la morte, ma afferma che la morte è stata vinta.
                                                                                                                                                                                                                                                          Mons. Antonino Scarcione    


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