domenica 6 aprile 2014
La Domenica con Gesù, V di Quaresima / A
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.
Testi:
"...Ecco, io apro i vostri sepolcri...o popolo mio, e vi riconduco nella
terra d' Israele..." Ez 37, 12-14.
"...Ora se Cristo è in voi, il
vostro corpo è morto per il peccato, ma lo spirito è vita per la
giustizia..." Rm 8, 8-11.
"...Io sono la risurrezione e la vita; chi
crede in me, anche se muore, vivrà...Lazzaro, vieni fuori ! " Gv 11, 1-45.
La
morte ci turba. Anche Sant'Agostino diceva, giustamente, di averne
paura. Noi stessi, quando siamo giovani, evitiamo di pensarci,
quando diventiamo adulti, essa ci spaventa, perché, come ripetiamo, tra
noi e noi, "abbiamo ancora tante cose da fare". Però, ogni
volta che perdiamo un amico o un familiare, non possiamo non riflettere su
questo drammatico evento, anche se l' abbiamo rimosso psicologicamente
Vediamo,
invece, che Gesù, davanti alla morte, rimane calmo, fiducioso nella
risurrezione e nella vita eterna, offerteci da Dio. Di fronte alla
morte, possiamo dire che i familiari di Lazzaro conservano la fede in
Gesù ? E noi ? Risulta, comunque, abbastanza chiaro, che la risurrezione di
Lazzaro è un segno, che aiuta a comprendere chi sia veramente Gesù e come
ci mostri il dono, che Egli fa a ciascuno di noi, di strapparci, cioè, al
potere della morta, restituendoci ad una vita di pienezza e di gioia.
-
Alcuni punti di riferimento nel cammino di Gesù. 1) Dal pozzo di Sicar alla
piscina di Siloe, alla tomba di Betania, intravvediamo un Gesù, che ha
compassione e amore per uomini e donne di ogni tempo: per la loro sete, la loro
cecità e la loro tristezza davanti alla morte. 2) I vari personaggi - la
samaritana, il cieco nato, Marta e Maria - diventano, per ciascuno di noi,
quasi uno "specchio": in essi ci possiamo riconoscere con le nostre
ansie, le attese, i dubbi e gli slanci. 3) Da una domanda generica ad un' altra
piu' precisa. Notiamo che è proprio questo anche l' itinerario di Marta.
C' è una speranza nella sua voce, ma è una speranza lontana, che è già
sfumata:"Se tu fossi stato qui,mio fratello non sarebbe morto".4) E'
proprio a lei,Marta, però, che Gesù chiede di credere in lui. Cioè, che Egli
" è la risurrezione e la vita".
-
"Io sono la risurrezione e la vita". La morte di Lazzaro ha tutte le
caratteristiche di un accadimento ormai irreparabile: egli è già da
quattro giorni nel sepolcro. Non resta che rassegnarsi all' inesorabile potere
della morte. Ma è proprio a partire da qui che la
narrazione evangelica ci aiuta a decifrare l'identità di Gesù.
* L'
amicizia di Gesù per Lazzaro ed il dolore per la perdita dell' amico: il
pianto di fronte alla tomba di Lazzaro ci richiama la sua umanità
straordinaria, che sa condividere le pene e le sofferenze degli uomini fino in
fondo.
*
Davanti alla morte, Gesù non abbandona il "campo". A Marta Egli
ricorda che "suo fratello risusciterà". Vuole che creda in lui. E' a
questo punto che arriva la professione di fede: " Si', o Signore, io credo
che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, che deve venire nel mondo".
* Solo
dopo questo, Gesù va verso la tomba e compie un gesto inequivocabile di potere
sulla morte. Il Messia, il Figlio di Dio, è più forte della morte. Ecco,
quindi, il grido di Gesù: "Lazzaro, vieni fuori! ".
*
Credere a Gesù significa, però, raggiungere la vita eterna: una pienezza
sconosciuta per l' eternità.
* La
risurrezione di Lazzaro "provoca" la fede di quelli che erano venuti
dalle due sorelle, per consolarle.
- L'
attualizzazione dell' evento. La risurrezione di Lazzaro rappresenta il
culmine della lotta di Gesù contro la morte: quando Gesù richiama in vita la
figlia di Giairo, il capo della sinagoga, essa è appena morta; il figlio della
vedova di Naim, invece, viene già condotto alla sepoltura; ora Lazzaro è
nella tomba da quattro giorni. La sua anima, secondo le credenze dell' epoca,
ha abbandonato il corpo ormai in disfacimento. Tuttavia essa è ancora solo un
"segno". La realtà è, invece, la morte e la risurrezione di
Gesù: è proprio questo l' evento della nostra salvezza.
-
Nessuna risurrezione senza la morte. Notiamo che Gesù non "sopprime"
la morte, ma - precisamente attraverso la morte - ci salva con la sua
risurrezione. Gesù stesso conoscerà l' oscurità della morte, prima di
entrare nella risurrezione. La nostra fede nella risurrezione, quindi, non nega
la morte, ma afferma che la morte è stata vinta.
Mons. Antonino Scarcione
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