"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 20 aprile 2014

Domenica di Pasqua / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi:"...E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo ad una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno..." At 10, 34a.37-43 . "Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo". Sal 117 ."Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassu', dove è Cristo, seduto alla destra di Dio, rivolgete il pensiero alle cose di lassu', non a quelle dela terra..." Col 3, 14 . 
"...Maria di Magdala si reco' al sepolcro di mattino, quando era ancora buio e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro...L' altro discepolo corse piu' veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro...vide i teli posati là, ma non entro'. Giunse intanto anche Simon Pietro...ed entro' nel spolcro e osservo' i teli posati là, e il sudario...in un luogo a parte..." Gv 20,1-9.

Quella della Pasqua, è la celebrazione cristiana per eccellenza, il cuore della fede dei credenti. Anche l' Anno Liturgico ha il suo fulcro nella Pasqua. Il senso di questa "novità e centralità" dev'essere, quindi, comunicato e condiviso, con la massima attenzione a tutti gli elementi costitutivi della celebrazione eucaristica. Molti testi esprimono questo "nuovo essere" della Pasqua. La Colletta chiede il dono di "essere rinnovati...per rinascere".

Nella prima Lettura, Pietro annuncia una novità e la avvalora con la sua testimonianza. Il Salmo parla di "un giorno fatto dal Signore", "una meraviglia ai nostri occhi". Paolo ribadisce la novità di una vita nascosta con Cristo in Dio e di un lievito nuovo.

Il sepolcro spalancato indica un' apertura. Le corse di Maria e dei due discepoli esprimono un dinamismo nuovo, un cammino nuovo e una luce nuova. "Vide ed incomincio' a credere": inizia una relazione nuova con Dio nel Signore risorto.


Affiora un' insistenza sul "vedere", sull'accogliere una novità. Pasqua è, certamente, trasformazione, cambiamento, conversione dello sguardo. La vita, le cose sono sempre le stesse, ma il mistero pasquale spalanca "gli occhi della fede", che sanno vedere tutto in modo nuovo, alla luce del disegno di Dio. La novità è un nome della speranza. La speranza ci spinge ad un nuovo "fare-essere".
E' importante tenere presente che la Messa di Pasqua è un "prolungamento" della solenne Veglia Pasquale: il cero acceso, il colore bianco dei paramenti, il canto del "Gloria" e dell' "Alleluia".

- Un nuovo essere e fare. Il riferimento a parole, segni e gesti nuovi della Pasqua aiuta ad innestare la novità della risurrezionme nella vita delle persone. C' è sete di novità, di cambiamento. Il cuore delle persone è abitato da un' attesa di vita e di speranza. Il cero acceso visualizza questa esperienza umana. La novità della risurrezione è umile, sobria ed ugualmente potente e coinvolgente. La Parola proclamata annuncia novità, che costituiscono le profonde attese dell' uomo. Pietro parla di liberazione dal diavolo e di perdono dei peccati. Paolo parla di uno sguardo nuovo di speranza, rivolto al cielo e non di disperazione o depressione, rivolto alla terra.

Anche l'immagine del lievito richiama il desiderio di rinnovamento, fermento e crescita. La sorpresa del sepolcro aperto sconvolge Maria , ma nello stesso tempo intercetta il buio del suo cuore. Il Vangelo ci accompagna dentro un grande esodo dal buio alla luce, dalla morte alla vita, dall' incredulità alla fede. La perplessità o lo scetticismo, che puo' suscitare l' annuncio della Pasqua sono la difficoltà di "non aver ancora compreso la Scrittura".

                                                                                           Mons. Antonino Scarcione


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