Si è svolto Venerdì 4 luglio alle 18:30, presso la sala del Museo Diocesano di
Piazza Armerina, il Convegno-dibattito sui Liberi Consorzi di Comuni, “Vantaggi
e Svantaggi di una Scelta” organizzato dai quattro quartieri storici di Piazza
Armerina.
Invitati all’evento che ha attirato un folto pubblico, illustri personalità,
il Vicepresidente ARS Antonio Venturino, l’On. Luisa Lantieri, l’On. Mario
Alloro, il sindaco di Valguarnera Sebastiano Leanza, di San Cono Salvatore
Barbera, di Aidone Vincenzo Lacchiana, di Caltagirone Nicolò Bonanno, il
Presidente dell’Ordine dei Commercialisti Fabio Montesano, il Prof. Carmelo
Nigrelli ex Sindaco di Piazza, don Pino Paci direttore del Museo Diocesano, Filippo
Franzone presidente del Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese, diversi segretari di partito, esponenti del mondo associativo sportivo e culturale, dei sindacali, dei Club Service e tanti, tanti cittadini.
Per il Comune di Piazza Armerina presenti l’Ass. Filippo Sammarco, il
Presidente del Consiglio Gianfilippo La Mattina e molti consiglieri comunali.
Il dibattito è iniziato con l’intervento e il saluto di Massimo Di Seri,
portavoce dei quartieri, che ha spiegato le motivazioni dell’importante incontro, che vedrà la città riscrivere per il prossimo secolo il futuro della comunità.
Di seguito l’intervento del Prof. Nigrelli, il quale ha spiegato i contenuti
della Legge, attraverso la proiezione di slide, ha fatto un excursus storico delle suddivisioni territoriali siciliane dal punto di vista amministrativo soffermandosi sul nascente consorzio di Catania, sui confini territoriali e sulle opportunità offerte ad alcuni centri, Acireale, Caltagirone e Gela, evidenziando il fatto che l’ingresso di Gela nel Libero Consorzio di
Catania, porrà Gela nel ruolo di Comune Capofila, sia nel caso che il Libero
Consorzio di Catania rimanga unico, sia nel caso che venga diviso in due parti
tra gelese e acese.
|
Massimo Di Seri |
Inoltre sono state evidenziate le notevoli contraddizioni della legge, con le norme costituzionali regionali e nazionali, evidenziando come ancora non siano ben chiare le competenze dei nuovi organismi.
L’intervento del Vicepresidente Ars Venturino, è stato tecnico e lungo,
incentrato sull’idea che, la Legge necessiti di modifiche immediate, allo scopo
ha letto il testo di una proposta di legge che ha giorni sarà presentata all’Aula.
Gli On. Alloro e Lantieri hanno sottolineato che la Legge 8/14 sia stata
prodotta frettolosamente, che necessiti di ulteriori passaggi.
E’ seguito l’intervento di Filippo Franzone di Gela, evidenziando l’immobilismo
del parlamento siciliano, sulla vicenda Province-Liberi Consorzi, una Legge
nata dopo 13 mesi di dibattiti, e sfociata nella protezione assoluta dei
collegi elettorali, che in sostanza cambia il nome alle vecchie province,
lasciando invariati i confini provinciali.
|
On. Alloro e Venturino, Presidenti quartieri Rausa e Arena |
Inoltre, rivolto ai parlamentari, ha lanciato un monito sulla possibile
modifica della Legge, mentre alcuni comuni sono già pronti a svolgere il
referendum; poi, rivolgendosi ai piazzesi presenti, ha sostenuto che questo non
deve essere un “matrimonio” di interessi, ma d’amore; nessuno deve togliere
niente a nessuno o ottenere più degli altri, i comuni di questo grande
consorzio debbono dialogare e programmare insieme le scelte future atte a
sviluppare tutto il territorio.
Filippo Rausa
5 commenti:
Il senso del termine consorzio e' chiaro a chiunque.Stessi diritti e stessi doveri in una condivisione paritaria.Si deve definire uno statuto con chi Piazza scelga di accorparsi.Se con Enna ,il tipo di unione debba essere completamente riscritto.Bastera' a modificare l'atteggiamento reciproco tenuto fino ad oggi?Mi auguro priprio di si.
Riscrivo: il senso del termine consorzio e' chiaro a chiunque.Stessi diritti e stessi doveri in una condivisione paritaria.Si deve avere uno Statuto con chi Piazza sceglie di accorparsi.Se con Enna,credo che il tipo di unione si debba completamente riscrivere.Bastera' a modificare l'atteggiamento reciproco tenuto fino ad oggi? Mi auguro proprio di si.
Enna ha avuto 8oanni per crearsi una classe politica forte,compatta e coesa, con in più la presenza costante di numerosi < suoi > onorevoli e senatori che hanno foraggiato abbondantemente e continuamente la città.Enna ha sempre avuto le chiavi del Palazzo della Provincia ed è ormai storico il fatto che mai,dico mai un piazzese abbia ricoperto il ruolo di Presidente.ora mi si viene a dire di riscrivere l'unione o la Carta, solo i veri e originali "babbi piazzesi" possono ancora credere a queste cose o all'asino che vola.
IO NON CREDO UNA SOLA PAROLE DI NESSUN ENNESE POLITICO O CHICCHESSIA...ENNA HA SPOGLIATO PIAZZA PER VESTIRSI ....
NON DIMENTICHIAMO IL TENTATIVO DI PORTARE L'ISTITUTO INDUSTRIALE A ENNA...NON DIMENTICHIAMO IL TENTATIVO DI PORTARE A ENNA NEL 1985 LA DIOCESI ECC...NON DIMENTICHIAMO IL RIDIMENSIONAMENTO DEL NOSTRO OSPEDALE PER INGROSSARE QUELLO DI ENNA,
MA COSA FACCIAMO IL LORO GIOCO?
MA SIAMO SCEMI VERAMENTE CREDERE NELLA BUONA FEDE DI QUESTE PERSONE...????
ABBIAMO FINALMENTE DOPO DECENNI DI ANGHERIE E SOPRUSI VARI DI DIRE ADDIO A UNA PROVINCIA NATA PICCOLA E POVERA...CAPITO CONSIGLIERI PIAZZESI?
E allora per essere sperti piazzesi,divorziamo con addebito e ci facciamo pagare gli alimenti!
Posta un commento