"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 30 novembre 2014

La Domenica con Gesù, I^ di Avvento / B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: " Tu, Signore, sei nostro Padre...Tu sei adirato, perchè abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli..." Is 63, 16b-17. 19b; 64,2-7 . 
"Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo !...Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo..." I Cor 1, 3-9 . 
"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli...Vegliate, perchè non sapete quando è il momento...Non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezza notte o al canto del gallo o al mattino..." Mc 13, 33-37.

Una precisazione. Marco, pur utilizzando un linguaggio "apocalittico", non intende svelare "i segreti" del futuro. Egli vuole, semmai, esortare i lettori a "vivere il presente". Infatti, l' attesa, che caratterizza il credente, pellegrino nella storia, non costituisce una fuga dalla realtà, ma "l'assunzione" del presente, come momento dell' incontro con Dio. 

- Da "quando" a "Chi". I discepoli chiedono al Signore: "Quando accadranno queste cose e quale sarà il "segno", che queste cose staranno per compiersi ? " Appare chiaro che Marco vuole allontanare l' attenzione dei propri lettori dal "quando", per concentrarla sul ritorno di Gesù. Non la distruzione del tempio, non la persecuzione, nè, tanto meno, i segni cosmici dovranno distrarre l discepolo: il suo sguardo deve rimanere fisso sull' essenziale.

Al lettore viene chiesto, perciò, d' imparare la parabola (13,28), di comprendere (13,14), e, soprattutto, di vegliare (13, 33-35).

- Il vero compito è quello di vegliare. Marco chiarisce "come vivere vegliando". Racconta la parabola dei servi, a cui sono stati assegnati compiti diversi. Uno di loro, il portinaio, ha il compito di "vegliare". La parabola è articolata in tre "tempi": 1) Il tempo, in cui vengono affidate delle "responsabilità"; 2) Il tempo dell' attesa; 3) Il tempo del "ritorno" del Signore. Per quattro volte viene rivolto ai discepoli l' invito a vegliare. Nel Getsemani, i discepoli riudranno lo stesso invito: "Rimanete qui e vegliate" (Mc 14,34); mentre Simone sarà rimproverato, perchè non ha "avuto la forza di vegliareuna sola ora" (14,37) . E a lui, come al gruppo dei discepoli che stanno dormendo, Gesù rivolge di nuovo l'invito "vegliate e pregate per non cadere nel potere della tentazione" (14,38). Nei versi 34.35.37, c' è il verbo "vegliate", ripetuto sei volte, nei capitoli 13 e 14. Nel verso 34 esprime l' unico ordine rivolto al portinaio, mentre nei versi 35,37 è rivolto ai discepoli di ogni tempo.

Perchè vegliare ? La risposta è chiara: perchè non sapete, quando il signore della casa verrà. Questa ignoranza evidenzia che la vita è un mistero e, quindi, non siamo padroni del nostro destino. Vigilare, dunque, aiuta a vivere la coscienza della propria creaturalità, attendendo la piena realizzazione dell'incontro con Colui, che ci ha plasmati e redenti. Essere discepoli, per Marco, è, quindi, attendere, osservare, discernere i segni del ritorno del Signore. Colui che vigila ha occhi aperti, capaci di penetrare il buio della notte, per cogliervi i segni del ritorno del Signore.

-Dal testo alla vita. Il Capitolo 13 di Marco è un testo incoraggiante, ma, certamente, non dà gratuite consolazioni. Porta una bella notizia, che libera dalla paura ed incoraggia ad aprire gli occhi, per agire, perchè, " venendo all' improvviso, non vi trovi addormentati" (v36). Ma dov'è Lui, il Figlio di dell' uomo, il Signore della casa, in tutto questo ? A tal proposito, ritornano alla memoria le parole di Elie Wiesel, scrittore ebreo, sopravvissuto all' olocausto: "La lotta per sopravvivere comincerà proprio qui, in questa stanza, nel punto in cui siamo seduti...Saremo sinceri, umili e forti, e allora egli verrà, tornerà tutti i giorni, mille volte al giorno. Non avrà volto: avrà mille volti. Il Messia non è un solo uomo, ma tutti gli uomini".

Vigilare è, dunque, un percorso di conversione, che richiede di: a) "Penetrare" nelle zone non evangelizzate di noi stessi; portare orientamento e pace, senso ed armonia; b) "Vivere" con intensità il presente, perchè è l' unico tempo che ci appartiene, il tempo della responsabilità, in cui siamo chiamati a collaborare con Dio alla salvezza del mondo. c) "Credere" che il Signore verrà ed allenare gli occhi del cuore a cogliere i segni della sua venuta nella storia. d) "Divenire" segni del Regno, ponendo gesti creatori di relazioni nuove, capaci di opporre, alla logica della violenza, l' utopia della mitezza. 
                                                                                  Mons. Antonino Scarcione


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