"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

venerdì 10 aprile 2015

Liberi Consorzi, niente legge torna la possibilità di scelta

Mercoledì pomeriggio (8 aprile), l'Ars ha soppresso l'art. 1 del disegno di legge per il recepimento della legge Delrio riguardante la costituzione degli enti intermedi. 
Una vittoria per i comitati di Gela, Piazza Armerina e Niscemi che si sono battuti strenuamente per il rispetto delle loro scelte referendarie circa l'adesione al Libero consorzio di Catania che non era previstoproprio da quell'art. 1 del ddl di riforma che è stato soppresso e che prevedeva l'istituzione di 6 Liberi consorzi di comuni e di 3 città metropolitane (quelle di Palermo, Catania e Messina). 
Soddisfazione dunque dai Comitati Csag di Gela, Pro-Referendum di Piazza Armerina e dal Comitato per i Liberi consorzi di Niscemi. 
Filippo Franzone (Csag) e Salvatore Murella (Pro - Referendum) spiegano: "E' caduta l'intera impostazione del testo legislativocomposto da 47 articoli. 
Si torna all'impostazione della legge 8/2014 con 9 liberi consorzi più 3 città metropolitane, salvando la nostra adesione al Libero consorzio di Catania. 
Il dibattito all'Ars è rimandato a dopo l'approvazione della finanziaria, il presidente Ardizzone ha indicato la
data del 15 giugno ma speriamo che già a maggio l'argomento possa tornare in aula. 
On. Antonio Venturino
Ieri scadevano i mandati dei commissari delle ex Province, adessosi procederà alla loro proroga per altri 3 mesi".
Una vittoria condivisa anche da numerosi deputati dell'Ars che si sono battuti per il rispetto della volontà popolare, tra questi il vicepresidente vicario dell'Ars Venturino che dice: «Una brutta pagina dell'Ars, dopo 2 anni di attesa per una riforma che doveva essere epocale, ora serve un atto di consapevolezza e se c'è stato un comportamento forse arrogante da una parte del Pd che pensava di fare la riforma da sola è necessaria una riflessione nella speranza che torni il buon senso».
                                          Marta Furnari

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