martedì 28 giugno 2016
ECUMENISMO. CONCILIO PAN-ORTODOSSO NELL' ISOLA DI CRETA, 20-25 GIUGNO, 2016
Riceviamo e Pubblichiamo
L’ importante assise ha avuto luogo dopo ben 1.200 anni. Alla conclusione dei lavori, i Padri hanno inviato un messaggio al “Popolo Ortodosso e a tutte le persone di buona volontà”.
Figuravano 290 partecipanti, provenienti da 10 Chiese Ortodosse diverse. (E’ noto che il mondo ortodosso si articola in tanti Patriarcati e non c’è un unico capo).
Nel messaggio spiccano i seguenti punti:
1) La decisione di convocare un proprio Concilio ogni 7-10 anni;
2) Il Dialogo con i cristiani non ortodossi;
3) La preoccupazione “per l’ esplosione del fondamentalismo nel mondo;
4) La netta condanna per l’ espansione della violenza militare, le persecuzioni e l’ uccisione delle minoranze religiose, le conversioni forzate, il traffico dei rifugiati, i rapimenti, la tortura e le terribili esecuzioni sommarie”;
5) L’ appello pressante per “la risoluzione dei conflitti armati in Medio Oriente”;
6) La richiesta alle Autorità civili, ai cittadini e ai cristiani ortodossi…a continuare ad offrire il loro aiuto nei limiti e al di là delle loro capacità;
7) Il Concilio affronta, inoltre, altri temi molto importanti: a) la scienza e il suo sviluppo, b) la crisi ecologica, c) il rispetto per i particolarismi, d) la politica;
8) L’ attenzione particolare per i giovani: “Non siete solo l’avvenire della Chiesa, ma anche una forza e una presenza creativa a livello locale e per il mondo”.
All’evento furono invitati circa 15 Osservatori delle Chiese cristiane. In particolare i rappresentanti della: Comunione Anglicana; Federazione Luterana mondiale; Conferenza delle Chiese Europee; Consiglio delle Chiese d’ Oriente.
La Santa Sede era rappresentata dal Presidente (Card. Koch) e dal Segretario (Mons. Farrell) del Pontificio Consiglio per l’ Unità dei Cristiani.
Gli Osservatori hanno preso parte all’apertura e alla chiusura dei lavori. Le Chiese di Russia, Antiochia, Georgia e Bulgaria, risultate assenti all’ultimo momento, sono state sollecitate a valorizzare “lo spirito di comunione e ad entrare nella storia”.
Mons. Antonino Scarcione
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