"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 11 giugno 2016

La Domenica con Gesù, XI Ordinaria

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “…Io ti ho unto re d’ Israele…Tu hai colpito di spada Uria l’ Ittita, hai preso in moglie la moglie sua…Davide disse a Natan: Ho peccato contro il Signore…” 2 Sam 12,7-10.13 . “…L’ uomo non è giustificato per le opere della legge, ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo…” Gal 2,16.19-21 . 
“…Una donna, una peccatrice di quella città…Portò un vaso di profumo, stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime,…Li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo…Poi disse a lei…I tuoi peccati sono perdonati…La tua fede ti ha salvata…” Lc 7,36-50.

Peccato e perdono, queste le parole, che si rincorrono nella liturgia della domenica odierna. Sembrano l’ accoppiata vincente, in un contesto culturale come il nostro, nel quale appare impossibile “superare la colpa” attraverso il perdono. La “Prima Lettura” e il “Vangelo”, invece, “ribaltano” questa situazione; terminano, infatti, con una promessa di salvezza, dopo il peccato, con le incisive parole: “Tu non morirai” , “la tua fede ti ha salvata”, “va’ in pace”.

La natura del cristianesimo si realizza in una proposta di amore e di perdono concreti, per, poi, metterla in pratica in mezzo agli uomini. In quest’ ottica si è posta la prostituta del vangelo, accogliendo nella sua vita colui che manifesta la misericordia del Padre. Tutto questo, attraverso il testo seguente, si fa occasione di riflessione, di decisione e di azione di grazie: “Quante volte ti fermi a lodare il Signore per il perdono, che hai ricevuto ?...Egli ti ha tratto fuori dall’ Egitto delle tue miserie, dalla Babilonia dei tuoi errori…Egli ti ha lavato e purificato non per le tue buone azioni, ma per puro amore…Sei stato perdonato gratuitamente…non spegnere in te questa fiamma divina, perdona e ama tu pure gratuitamente.

L’ “oremus”(=preghiamo) del Messale ci presenta una sintesi orante della liturgia della Parola. Indica, infatti, l’ itinerario dell’ incontro tra il peccato umano e l’ amore divino.

-“Il Signore non si stanca mai di usare misericordia”. L’ amore divino si china sull’ uomo bisognoso e sofferente. La sua principale manifestazione è quella del peccato. La misericordia divina prende concretamente l’ iniziativa per la riconciliazione del peccatore. Ci chiediamo, con Romano Guardini: “Perché Gesù parteggia con la peccatrice contro i farisei ?...Vuole rivelare all’ accusatore ciò che, di fatto, è: prigioniero di categorie arbitrarie di una società maligna, cattiva e cieca…Gesù cerca la persona e la sua giusta posizione davanti a Dio e si manifesta come unico Salvatore”.

-“Al Dio che si manifesta ricco di misericordia, l’ uomo può chieder il dono di un cuore penitente e fedele”. La comunità cristiana è sempre stata vista come “santa e peccatrice”. Promuove il bene e, contemporaneamente, si trova “inceppata” nel male; proclama la fraternità universale ed è, insieme, impoverita

da particolarismi meschini. Il cammino di conversione deve, quindi, coinvolgere la nostra vita. La vera religiosità è, certamente, dentro di noi: tocca il cuore e la mente.

-“Il cuore penitente e fedele è in grado di diffondere, lungo le strade del mondo, il messaggio evangelico di riconciliazione”. E’ proprio questa una delle emergenze del momento presente. Perdonare è diventato difficile, la violenza è tale, così strutturata, che il perdono rischia di passare per un favore al crimine e al suo incremento. Il cristiano, però, non si arrende. “Pensare ad una società fondata sul perdono è un’ eresia nella dialettica, ma può essere l’ inizio della rivoluzione” (E.Bloch). Il perdono, poi, dev’ essere assunto nella sua globalità. Perdonare, lo dice la parola stessa, è ”donare continuo”, “donare attraverso”, donare per”. 

La storia ci ha offerto gesti grandiosi di perdono. Essi sono solo la punta di diamante, che dentro i limiti umani, ci fa intravedere la possibilità divina di una società riconciliata. La potenza del secolo pensa alle armi, le sofistica, le commercia e le divinizza. A noi, invece, rimane l’ ultima spiaggia; la spiaggia al centro della quale è issato il più sconvolgente ammonimento: "vendicatevi con il perdono ! ".

                                                                                  Mons. Antonino Scarcione

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