"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 21 agosto 2016

La Domenica con Gesù, XXI del T.O. /C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “…Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti…Su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme…” Is 66,18b-21 . 
“…Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’ animo, quando sei ripreso da lui…” Eb 12,5-7.11-13 . 
“…Signore, sono pochi quelli che si salvano ? Disse loro: sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno…” Lc 13,22-30.

La domanda, che il “tale”(anonimo) rivolge a Gesù, è inquietante. E non si tratta di un episodio antico ! In alcuni contesti religiosi cristiani, a caratterizzazione fondamentalistica (purtroppo, presenti anche nel mondo ecclesiale), infatti, passa “agevolmente” l’ idea, che la salvezza sia raggiungibile, grazie alla semplice appartenenza alla Chiesa e all’ osservanza delle “Sue regole”. Notiamo che Gesù non risponde a questa domanda; per lui è, infatti, più importante indicare quale sia il vero cammino, che conduce alla salvezza. Quanto dice Gesù, rivela, da una parte il vero significato della salvezza di Dio e la via, per raggiungerla; dall’ altra, mette in guardia dal rischio, che si corre nel pretendere da Dio la salvezza, con le semplici “credenziali” religiose.

Chiaramente, la salvezza, nel progetto di Dio, è per tutti: l’ umanità intera è invitata al “banchetto del regno”. L’ accesso a questa convivialità salvifica, però, merita un impegno esistenziale globale, una scelta, che si traduce in affidamento totale ad una persona, Gesù Cristo. Al “banchetto” della salvezza si entra, solo, se si attraversa, nella fede, la “porta”, che è Gesù e si percorre la via della vita. E’ un viaggio di discepolato, che è un affidamento senza riserve a Dio, ma anche rinuncia ad ogni ingiustizia, odio, egoismo, perbenismo bigotto e settario. La fede è accogliere Gesù- che si è fatto ultimo- e, quindi, disponibilità a divenire ultimi, per essere primi al “banchetto” della vita.

Per la porta stretta passa solo chi si sente bisognoso della salvezza e accetta il perdono di Dio, accoglie il dono del suo amore e lo trasforma in preghiera e servizio al prossimo. Attraversare la porta, è predisporre il proprio essere, a stare dalla parte di Dio e del fratello, che è “sacramento” di Gesù Cristo. Le occasioni, per vivere da veri credenti, non mancano: l’ accoglienza del prossimo, la condivisione di beni e di vita con gli esuli e smarriti, il rispetto della dignità di ogni persona, indipendentemente dal colore della pelle e dalla religione.

La salvezza, quindi, “si decide” solo in relazione a Gesù e alla sua vicenda; l’ atteggiamento che si assume oggi nei confronti di Gesù e del prossimo diventa decisivo per il domani salvifico. Dalle parole di Gesù si apprende che c’ è il rischio di rimanere fuori dal “banchetto” della salvezza. Gesù mette in guardia dal pericolo, che comporta il rifiuto di lui. Ma, soprattutto, avverte coloro che sono convinti di entrare al “banchetto”, certi di meritare la salvezza, in quanto appagati dei propri sforzi etici ed impegni religiosi: dietro questa convinzione si nasconde la pretesa di raggiungere la salvezza con le sole proprie forze; l’ idea che basti appartenere alla Chiesa, per far parte degli eletti.

Coloro che scelgono di entrare al “banchetto del regno” per la porta larga del potere, dell’ avere, della seduzione, dell’ autoaffermazione, della menzogna e, nello stesso tempo, si ritengono al sicuro, perché credenti di facciata, Gesù non li riconosce. La via, tracciata da Gesù, non ammette pretese, né menzogna, ma solo l’ autenticità della sequela del Signore. Il cammino, per partecipare, in libertà, al dono della salvezza, è da farsi comunitariamente. Il cristianesimo, infatti, non è un percorso individuale, ma un itinerario di fraternità, comunione, condivisione, solidarietà, partecipazione e aiuto vicendevole.

                                                                               Mons. Antonino Scarcione

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