Piazza Armerina, 26 ottobre 2016
Ma la Storia non mente. Mai. Quando fu promulgata la L.r. 8/14, anticipammo tutti nell'affermare che con quel provvedimento legislativo non sarebbe nato nessun nuovo Libero Consorzio in Sicilia, mentre si “sparavano” numeri compresi tra i 15 e i 40 liberi consorzi che si sarebbero creati. Già allora non siamo stati creduti, ma i fatti ci hanno dato ragione. Poi, abbiamo detto che i referendum confermativi che si sono svolti a Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea fossero validi, ma in tanti non ci credevano ed ancora oggi, invero, qualche disinformato o in malafede ci specula sopra; eppure avevamo ancora una volta ragione.
Cionondimeno, fingono di ignorarci. Puntualmente, però, le “nostre profezie” si avverano e l’Assemblea regionale continua a collezionare brutte figure, arrivando tra poco all’ottavo passaggio legislativo di una riforma pasticciata.
Ieri all’ARS, durante la 373a seduta, il Presidente della I Commissione Affari istituzionali , Salvatore Cascio, ha dichiarato:
“Signor Presidente, intervengo perché questa mattina c’è stata una riunione in I commissione e, tra i temi trattati, c’è stato quello delle votazioni per il rinnovo dei Liberi Consorzi e delle città metropolitane.
Nel corso di quella seduta è nata più di una perplessità. Ma la perplessità maggiore riguarda un fatto tecnico, nel senso che vi è un disallineamento tra i consigli eletti nell’ultima tornata elettorale e i consigli eletti precedentemente a questa tornata elettorale. Semplifico. Vi sono dei Comuni che con lo stesso peso hanno 30 consiglieri comunali e Comuni con lo stesso peso specifico, con lo stesso peso ponderato, alla luce della nuova votazione, hanno 24 consiglieri comunali. Allora il calcolo non è stato riaggiustato, nel senso che il Comune che ha 30 consiglieri comunali moltiplicherà l’indice ponderato del singolo consigliere comunale per 30 mentre, l’altro, moltiplicherà il voto ponderato del singolo consigliere comunale per 24. Quindi si viene a creare una discrasia in un sistema omogeneo di votazione con due pesi e due misure diversi che potrebbe anche influire sull’esito elettorale.” - aggiungendo infine – “…e quindi si è addivenuto alla possibilità di rinviare queste elezioni di sessanta giorni”.
Più diretto nell’attestare il fallimento l’On. Zito:
“Siccome la situazione è ormai allo stallo più totale, l’unica cosa che forse riusciremo a fare in questa Assemblea è rinviare per l’ennesima volta le elezioni ai liberi consorzi in Sicilia.”
Finora abbiamo sempre indovinato cosa sarebbe avvenuto in tema di Province/Liberi Consorzi in Sicilia, come detto anticipando tutti, quindi giusto per restare nel tema, sveliamo un altro grande problema a cui l’ARS sembra dedicare poca attenzione, mentre in realtà sappiamo che provoca parecchi malumori all’interno del Palazzo dei Normanni: Le variazioni territoriali.
Già, sono proprio le variazioni territoriali a causare il mal di pancia ai Deputati regionali, variazioni che si portano dietro anche le variazioni dei collegi elettorali per le elezioni regionali, quindi l’incertezza per alcuni di poter conservare o meno la poltrona.
Ebbene, se non si risolve questo drammatico problema, che sta facendo indignare i cittadini siciliani sulla affidabilità delle istituzioni, non potranno svolgersi le elezioni degli enti intermedi siciliani. Bisogna completare tutto l’iter della Legge Regionale 15/15, prima di poter organizzare i Liberi Consorzi, e l’art. 44 della LR 15/15 rimane tutt’oggi non applicato.
Quindi, i politici siciliani non si affannino a ricercare cariche nei Liberi Consorzi siciliani, perché le elezioni, come abbiamo più volte detto, non si svolgeranno.
Del resto, alla fine i fatti ci hanno dato sempre ragione. E ce la daranno anche stavolta.
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