"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 30 ottobre 2016

La Domenica con Gesù, XXXI del T.O. / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia…Hai compassione di tutti…Chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento…” Sap 11,22-12,2 . 
“Fratelli, preghiamo continuamente per voi…Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo…, vi preghiamo…di non lasciarvi confondere…Né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente” II Ts 1,11-22 . 
“…Gesù entrò nella città di Gerico…Quand’ecco che un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù…Non riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura…Salì su un sicomoro…, Gesù…gli disse: Zaccheo, scendi subito, oggi devo fermarmi a casa tua. Scese…E lo accolse…Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto…Oggi per questa casa è venuta la salvezza…” Lc 19,1-10.

Il testo del Libro della Sapienza parla del Dio, che ha misericordia e non guarda ai peccati degli uomini, in vista della loro conversione. Il Vangelo presenta, invece, Zaccheo, che fa esperienza della misericordia del Signore e si converte. Egli cerca di vedere Gesù, ma la folla gli è di ostacolo. A questo punto, notiamo che, per incontrare Gesù, occorre valorizzare la propria singolarità, assumere i propri limiti e trovare il proprio personale cammino.

Come ben afferma L.Manicardi, la grandezza del piccolo Zaccheo consiste nell’ aver assunto il limite della propria statura e nell’ aver trovato “aiuto” in un albero, su cui salire, per vedere Gesù. I nostri limiti, fisici, morali e intellettuali, assunti con maturità e intelligenza, non ci impediscono di incontrare il Signore. Infatti, questa assunzione del limite ci rende anche capaci di ricorrere alle creature, che ci vivono accanto, perché suppliscano alla nostra carenza.

Zaccheo, probabilmente, si è arricchito in modo disonesto, abusando del sistema di riscossione delle imposte. Egli è “abitato” dal desiderio di incontrare Gesù e cerca di vederlo. Il testo afferma che Zaccheo “cercava di vedere Gesù, insinuando forse il desiderio di una sua profonda conoscenza. Anche Gesù non si ferma al giudizio esteriore su Zaccheo e non lo considera solamente un peccatore, evidenzia, bensì, il proprio desiderio di incontrarlo. E così narra il desiderio di Dio di incontrare ogni uomo e,in particolare, i peccatori. Il testo presenta, così, l’ incontro del desiderio di Dio e del desiderio dell’ uomo, che è un desiderio di salvezza.

Notiamo che Zaccheo, mentre cerca di vedere Gesù, scopre di essere già stato visto e conosciuto da lui. (“Gesù alzò lo sguardo e gli disse: Zaccheo…) E, addirittura, il Maestro gli manifesta l’ intenzione di volersi fermare a casa sua, quasi fosse una vecchia conoscenza.

Il cammino che Zaccheo percorre, per incontrare Gesù (Zaccheo corre e sale su un albero) sfocia nella scoperta che Gesù era già in cammino, per incontrarlo: “Il Figlio dell’ uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto” .

Spesso le nostre ricerche e i cammini spirituali trovano esito nella scoperta che il Signore già ci cercava. Queste nostre ricerche, quindi, predispongono all’ evento della grazia. Lo sguardo di Gesù, che in Zaccheo “non vede il pubblicano, il peccatore, l’ uomo di bassa statura, il ricco, ma un uomo e un figlio di Abramo”, conduce Zaccheo a “ritrovare la vista, a redimere il suo sguardo”. Ora, egli è capace di vedere tutti coloro, a cui ha sottratto denaro ingiustamente, vede i poveri e interviene in loro favore. Dà metà dei propri beni ai poveri e restituisce quattro volte tanto a coloro che ha truffato.

Zaccheo vuole vedere Gesù e incontra il Signore. Qui, vediamo che i gesti di conversione non nascono da un rimprovero di Gesù, ma dall’ incondizionate e stupefacente accoglienza che Gesù gl riserva. Don Primo Mazzolari, commentando il testo, ha scritto: “io posso anche non vedere il Signore; lui mi vede sempre…Io posso scantonare. Lui no…Io guardo e mi scandalizzo, guardo e giudico, guardo e condanno, guardo e tiro dritto: lui mi guarda, si ferma e si muove a pietà”.

                                                                    Mons. Antonino Scarcione

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