"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 14 maggio 2017

La Domenica con Gesù, V di Pasqua /A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: “ Il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente” At 6,1-7 . 
“ Dio vi chiama dalle tenebre alla luce meravigliosa” 1 Pt 2,,4-9 . 
“Io sono la via, la verità e la vita” Gv 14,1-12.



“ Signore, dove vai ?”, questa è la domanda centrale, che i discepoli rivolgono a Gesù. Il Signore ha, appena, annunciato la sua partenza ed ha consegnato ai discepoli il comando: “Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati”. Vediamo che l’ idea di perdere improvvisamente una persona cara, getta tutti nel turbamento, come opportunamente afferma Isabella Tondo. Quindi, chiedere, dove vada il Maestro, rappresenta, per i discepoli un tentativo di razionalizzare “l’ assenza”, di opporre una resistenza contro il timore del nulla, del mai più e dell’ addio.

La prima preoccupazione di Gesù è quella di tranquillizzare i discepoli. La paura e l’ ansia per il futuro possono trovare forza e consolazione in un abbandono fiducioso in Dio. Gesù chiede, perciò, ai discepoli di rinnovare la loro fede nell’azione di Dio. La fede consente, infatti, di dissipare l’ ansia e il dolore, ed è, inoltre, in grado di affondare, in avanti, lo sguardo, fino alla “casa del Padre”, meta di Gesù, ma anche dell’ umanità redenta, dove ciascuno è atteso nel posto, che ci viene, con cura, preparato. Notiamo, inoltre, che il richiamo alla fede, nelle parole di Gesù, è costante. L’ occasione per questo atto di fede è offerta da Tommaso, il discepolo che ha bisogno di “vedere per credere” e che, nello steso tempo, non accetta l’ assenza di Dio e la sua non visibilità. Dunque, la nuova dimensione, che Gesù inaugura, è vissuta all’ interno delle singole esistenze.

Come andare al Padre, se non si conosce la strada ? Certamente,Tommaso è un uomo concreto. Gesù lo accompagna in questo percorso di comprensione, spostando l’ attenzione dal tema fisico del luogo ( dove vai?) a quello di “via”. Sappiamo bene che non c’ è alcuna via al Padre, che non passi attraverso Gesù. “Io sono la via, la verità e la vita”. Gesù è l’ unica strada, per andare a Dio ed è lui stesso ad aver mostrato Dio, ad averlo rivelato (verità, in greco, “alethèia”= ciò che non è nascosto).

Il motivo del conforto è il seguente: Gesù non va via per sempre, ma per un tempo definito. In questo lasso di tempo, di durata imprecisata, l’assenza è la forma diversa, in cui vivere adesso la relazione con Dio, in comunione con Gesù e gli altri compagni di vita e di strada. Il tempo dell’ assenza sarà, inevitabilmente, segnato dall’angoscia e dallo smarrimento. Il cristiano potrà vivere anche una profonda crisi. Per questo oggi la Parola ci esorta a credere nel futuro, a fidarsi del Dio che non abbandona, ma che continua a starci accanto, che tornerà a prenderci per mano, per guidarci alla fine della storia. Il Dio che ha l’ aria intima e ospitale del padre buono, che ha preparato le “camere”, per accogliere i figli prodighi e no, per una festa senza fine.

                                                                     Mons. Antonino Scarcione

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