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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 10 marzo 2019

Ripensando alla visita nella Sede della Contrada dell'Aquila a Siena, quella domenica del 30 settembre 2018...


Di seguito il racconto della visita nella sede della Contrada dell'Aquila di Siena, allorquando il Nobile Quartiere Monte Mira rappresentò il Palio dei Normanni a Siena, in occasione del Salone mondiale del Turismo delle città e siti Patrimonio UNESCO, dal 28 al 30 settembre 2018.





... Lasciammo piazza del Campo, e con mio figlio Pietro imboccando una delle vie che immette nella piazza, girovagammo per le contrade di Siena, quando ad un tratto..... Pietro mi disse: papà, ma questa è la sede della nobile contrada dell'Aquila, e su con gli occhi a guardar lo stabile.

Il sole all'orizzonte illuminava l'intera via, rischiarando gli edifici che dalla strada si proiettavano su tre piani.

Accanto al portone della chiesa, l'ingresso principale e a fianco un'altra porta, certamente di servizio, con un distinto signore davanti l'uscio. 

Cercando di dare una sbirciatina dentro, si notavano le insegne della Contrada, con le bandiere e tanto altro ancora; mi venne spontaneo e dissi al signore posto davanti la porta, buongiorno, mi scusi, possiamo visitare la sede della contrada?. Guardi, mi risponde, la sede di solito è chiusa e di rado e visitabile, e lo è solo tramite prenotazione, sto aspettando un gruppo che viene dalla città dell'Aquila, con cui siamo gemellati; io, incalzando, noi siamo di Piazza Armerina, una cittadina nel cuore della Sicilia, e siamo qui a Siena perché proprio ieri abbiamo rappresentato il nostro Palio dei Normanni in piazza Duomo; sa, la nostra città con la famosa Villa romana del Casale è patrimonio UNESCO, e il nostro Comune ha uno stand a Santa Maria della Scala, per promozionare la Villa Romana, la città e naturalmente il suo Palio dei Normanni.

In modo garbato, mi rispose: Si, ho sentito della vostra presenza a Siena, comunque, entrate pure, ma quando arriva il gruppo uscite.
Io e mio figlio non perdemmo tempo e immediatamente ci ritrovammo dentro la sede, da subito venimmo attratti da una sfilza di Palii racchiusi in bacheche di legno, alcuni molto antichi e abbastanza belli, altri di fattura moderna, non molto entusiasmanti, ed ancora, dalle antiche bandiere araldiche della Contrada.

La sede museale conteneva una grande quantità di cimeli, e mentre ammiravamo gli antichi e moderni Palii, sentimmo il vocio di persone che entravano, con loro il distinto signore che guardandomi negli occhi mi disse, ascolti, rimanga pure, non so perché, ma mi è simpatico. Io, sorridendo, mi si era illuminato il volto, ringrazio e faccio cenno a Pietro che potevamo restare.

Gli ospiti della città dell'Aquila nel frattempo avevano già preso posto nella saletta dei Palii e così anche noi ci accomodammo.


Il distinto signore che nel frattempo si era portato in prossimità del tavolo, nel dare il benvenuto ai presenti, iniziò a raccontarci della Contrada dell'Aquila e dei suoi aneddoti, del Palio di Siena dagli inizi ai giorni nostri, la rivalità tra le diverse contrade, l'amicizia con altre. 
Un racconto bello e romanzato, dalle sue parole si percepiva tutto l'amore e la passione che aveva per il Palio e la Contrada, anche quando nel raccontarci queste pagine di storia, dibatteva con un'altra contradaiola al seguito degli ospiti aquilani. Poi continuò con il significato della loro bandiera con l'aquila bicipite, per giungere alle polemiche del Palio straordinario di ottobre, non condiviso da tante contrade e da altrettanti contradaioli.

Dopo l'ampia ed esaustiva descrizione di pagine di storia senese, il dirigente della Contrada ci invitò a seguirlo per continuare la visita della sede attraverso i suoi ambienti ognuno dei quali ricco di vari cimeli, costumi, pergamene, arazzi, foto ed infine attraverso un varco entrammo nella Chiesa di contrada, una piccola bomboniera con altrettante opere d'arte.

Lasciata la chiesa, ampiamente descritta in ogni sua parte, ritornammo in una delle sale, e li la nostra guida, presa una bandiera e srotolata, ci mostrò una classica sbandierata, dicendoci che anche lui da ragazzo aveva svolto il ruolo di alfiere, infine, tra un convenevole e un'altro, il nostro cicerone, nel ringraziarci per l'attenzione mostrata e augurandoci un buon rientro a casa, ci congedò tutti.

Era trascorsa un'ora e mezza da quando eravamo entrati; la gioia e l'emozione di avere potuto ascoltare dalla viva voce di un protagonista del Palio di Siena, un contradaiolo Doc era così grande che non stavo più nulla pelle, tutto ciò era incredibile, avevamo potuto visitare la sede della Contrada dell'Aquila, a cui noi come quartiere Monte Mira ci eravamo sempre ispirati. 
Non potevo non ringraziare la nostra guida senza sapere chi era e conoscere il suo nome, lui mi rispose, il nomignolo con il quale mi chiamano in contrada e Duccio, sono un professore in pensione, ho insegnato al liceo e la mia vita è andata pari passo con la vita della contrada, di cui siamo fieri ed orgogliosi.
Infine, salutandomi, con quella cadenza toscana che lo contraddistingueva, mi disse: "lei oggi ha avuto più culo che salute", e con un mio grande sorriso e una vigorosa stretta di mano ci salutammo.

                                                                     Filippo Rausa





 







 
















 



 












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