
Il sole all'orizzonte illuminava l'intera via, rischiarando gli edifici che dalla strada si proiettavano su tre piani. Accanto al portone della chiesa, l'ingresso principale e a fianco un'altra porta, certamente di servizio, con un distinto signore davanti l'uscio.
Cercando di dare una sbirciatina dentro, si notavano le insegne della Contrada, con le bandiere e tanto altro ancora; mi venne spontaneo e dissi al signore posto davanti la porta, buongiorno, mi scusi, possiamo visitare la sede della contrada?. Guardi, mi risponde, la sede di solito è chiusa e di rado e visitabile, e lo è solo tramite prenotazione, sto aspettando un gruppo che viene dalla città dell'Aquila, con cui siamo gemellati; io, incalzando, noi siamo di Piazza Armerina, una cittadina nel cuore della Sicilia, e siamo qui a Siena perché proprio ieri abbiamo rappresentato il nostro Palio dei Normanni in piazza Duomo; sa, la nostra città con la famosa Villa romana del Casale è patrimonio UNESCO, e il nostro Comune ha uno stand a Santa Maria della Scala, per promozionare la Villa Romana, la città e naturalmente il suo Palio dei Normanni.
In modo garbato, mi rispose: Si, ho sentito della vostra presenza a Siena, comunque, entrate pure, ma quando arriva il gruppo uscite.
La sede museale conteneva una grande quantità di cimeli, e mentre ammiravamo gli antichi e moderni Palii, sentimmo il vocio di persone che entravano, con loro il distinto signore che guardandomi negli occhi mi disse, ascolti, rimanga pure, non so perché, ma mi è simpatico. Io, sorridendo, mi si era illuminato il volto, ringrazio e faccio cenno a Pietro che potevamo restare.
Gli ospiti della città dell'Aquila nel frattempo avevano già preso posto nella saletta dei Palii e così anche noi ci accomodammo.
Un racconto bello e romanzato, dalle sue parole si percepiva tutto l'amore e la passione che aveva per il Palio e la Contrada, anche quando nel raccontarci queste pagine di storia, dibatteva con un'altra contradaiola al seguito degli ospiti aquilani. Poi continuò con il significato della loro bandiera con l'aquila bicipite, per giungere alle polemiche del Palio straordinario di ottobre, non condiviso da tante contrade e da altrettanti contradaioli.
Dopo l'ampia ed esaustiva descrizione di pagine di storia senese, il dirigente della Contrada ci invitò a seguirlo per continuare la visita della sede attraverso i suoi ambienti ognuno dei quali ricco di vari cimeli, costumi, pergamene, arazzi, foto ed infine attraverso un varco entrammo nella Chiesa di contrada, una piccola bomboniera con altrettante opere d'arte.










































































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