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Filippo Rausa e Mons. Antonino Scarcione |
giovedì 31 ottobre 2019
Il Blog del nobile quartiere Monte Mira festeggia 10 anni di vita...
Sono trascorsi DIECI
anni da quel lontano 2009 e sono ancora qui, fra alti e bassi, a far da
cronista ed a raccontare la “storia, le iniziative” di un quartiere, che giorno dopo giorno
scorre puntualmente via.
Il blog è un impegno
consistente e sottrae molto tempo a tutto il resto, ma questa mia
affermazione era messa in conto, ed ogni anno ne ho conferma, tuttavia, la
soddisfazione di avere un seguito e di essere puntualmente letto da migliaia di
quartieranti, concittadini, ed oltre, mi spinge ad andare avanti continuando a
tirare la carretta.
Ad onor del vero,
questo mio impegno è condiviso da un grande uomo, che dal 2011 è il titolare
della rubrica settimanale il “Commento domenicale alla S. Messa”. Mons.
Antonino Scarcione, da ben 8 anni cura detta rubrica, che ha un ottimo
riscontro tra gli appassionati lettori del blog; una rubrica che non ha eguali
nei blog generalisti come il nostro, un primato in assoluto.
Diverse statistiche
dicono che molti blog vengono abbandonati dopo tre mesi, potrei fare l’esempio
di quelli nati in Città dopo il nostro, basta andare sulla nostra home page,
scorrendo con il cursore sulla sinistra, dopo quelli istituzionali, ve ne sono
diversi in abbandono da oltre un anno, altri ancora li ho rimossi, non era il
caso di lasciarli lì..
Il blog richiede una
discreta competenza e tanta passione, una passione che va animata giorno dopo
giorno, così come il trascorrere della vita, se ciò che fai, non lo porti
avanti con amorevole passione, tutto si esaurisce come un fuoco di paglia.
Nel corso di questi DIECI anni ho sempre più apprezzato il lavoro dei blogger in generale, in quanto
è come essere editore di se stessi, ma non solo, da quando abbiamo messo in
campo il blog, che è la voce ufficiale del Comitato di Quartiere, siamo
diventati la cassa di risonanza di un Quartiere che attraverso l’informazione e
la denuncia è ritornato in auge, dopo un periodo (anni 1980), di “emarginazione”.
Negli anni, grazie al
metodico lavoro di uomini e donne, il quartiere attraverso la struttura del
Comitato, ha ridato nuovo impulso alla storia e alle tradizioni della comunità,
e tutto ciò negli ultimi otto anni è stato ampiamente divulgato attraverso le
pagine di questo giornale on line.
Non si finisce mai di
imparare ed è forse proprio questo il bello, scrivere, lavorare sul web,
catapultare i propri contenuti sui social sono attività in costante
cambiamento, mutano con l’evolvere degli strumenti a disposizione, ma anche con
le preferenze e i desideri dei lettori.
Quando siamo nati, i
blog non erano così diffusi, possiamo vantare di essere stati gli antesignani di altri blog che sulla nostra falsa riga, da noi hanno preso ispirazione, inoltre, all'epoca Facebook non era così imperante e immediato nella comunicazione.
Nel corso di questi
anni, (pur avendo alle spalle una storia politica, anni ‘90, consigliere
comunale prima, ed assessore dopo), ho potuto notare che da quando scrivo,
l’approccio di tante persone nei miei confronti è stato diverso, sarà una mia
impressione, ma la gente mi ha iniziato a guardare con occhi diversi, di coloro
i quali in te vedono un potenziale strumento per la “risoluzione” dei problemi,
nel nostro caso, di quelli che si presentano giornalmente nel quartiere.
Certamente, il duplice
ruolo di blogger e presidente del quartiere, mi ha permesso una certa
visibilità, ed esposizione mediatica, che è stata suffragata da un mio costante
impegno e dal cercare di potere fare dare soluzioni ai tanti problemi che negli
anni hanno attanagliato il quartiere.
Ed è così che la vita
va avanti, il proprio impegno per un ideale, per uno stile di vita che ti rende
unico, così come unico è il blog che celebra i suoi dieci anni di vita, tra alti
e bassi e con tante ore da dedicargli, sottraendo, ma si fa per dire, il tempo
che inesorabile scorre via.
La Festa dei Morti...
Ormai bussa alle porte il mese di
novembre che per noi siciliani è soprattutto il mese dei morti.
La tradizione della “Festa dei Morti”
non è altro che la credenza popolare per cui “le anime dei nostri
congiunti” più cari, una volta l’anno, la notte dall’ 1 al 2 novembre, escono
dalle sepolture e vengono a rallegrare i bambini, lasciando loro secondo i
gusti e i desideri ogni più bella cosa.
E’ commovente ed affascinante, nello stesso tempo, la visita al nostro cimitero-fiorito, sempre come un lussureggiante giardino, e per le tombe, non importa se umili od imponenti.
Le tremule luci dei lumini con i loro
palpiti richiamano i battiti di mille cuori vivi; i fiori recisi, i migliori,
deposti sulle tombe, significano una bellezza fragile, un tenero messaggio di
gratitudine ed amore; e le visite assidue, alle tombe, presso le quali si
riprende e si continua un colloquio muto, mai interrotto, indicano un punto di
riferimento costante.

Ricordo che da bambini, io e mio
fratello, per farci dormire, o comunque per farci stare buoni, mio nonno
Rosario era solito raccontarci che una sera dei “Morti”, un I° novembre in cui era
tornato tardi a casa per via del suo lavoro, aveva incontrato i Morti in
processione, tutti avvolti in bianchi lenzuoli, con una lanterna in mano, che
venivano a due a due dal cimitero di Bellia.
Egli voleva vedere se tra quei morti ci
fosse sua madre, e domandava loro dove si trovasse, e quelli rispondevano:
“Appresso, appresso”. E pensare, che ci sembrava davvero di vedere quella lunga teoria di fantasmi
incappucciati, che dicevano: “appresso, appresso”, e andavamo a letto buoni buoni, sapendo che i morti nel passare per la via ci
avrebbero lasciato i regali.
L’indomani eravamo svegliati dagli scoppiettii delle pistole e dei fucili dei bambini del vicinato, allora, con urli e con grida di gioia ci precipitavamo in cucina, nel salotto per trovare il regalo nascosto dove, oh meraviglia delle meraviglie!!, i Morti ci avevano portato proprio quello che noi avevamo desiderato: la pistola a tamburo con tanto di fodero, il fuciletto, ispirati a modelli western, il trenino colla galleria, l’asinello rosso; per le bambine, bambole ricciolute, il classico Ciccio bello, fornelli e pentolame.
Scesi per strada, per tutta la giornata facendo bella mostra del regalo ricevuto, felici e gioiosi giocavamo mimando i soldati italiani in guerra contro i tedeschi, gli indiani con i cawboy.
Ora del passato, resta il pellegrinaggio al Cimitero.
I bambini d’oggi, che si dice nascono
con gli occhi aperti, non credono più ai Morti e il consumismo a portato noi
genitori a smetterla con le favole, si preferisce accompagnare i bambini nel
negozio e fargli scegliere il regalo che vuole nella bancarella di piazza
Cascino.
Inoltre lo strano fascino d’oltre
America ha trasportato il mito di Halloween anche in Italia e a giudicare dal
successo che questa festa “straniera” riscuote da un decennio fra i giovani, continuare
a parlare di Morti e regali pare cosa d’altri tempi.
E poi, a pensarci bene, lo scorso anno
diversi bambini, tra loro mia figlia, suonando il campanello di casa,
baldanzosi snocciolavano il motto sentito e risentito una miriade di volte,
quel “dolcetto o scherzetto” che se ben ricordo la prima volta lo sentii in
quel vecchio cartone di Paperino alle prese con Qui, Quo e Qua.
E che dire infine, il 31 ottobre,
discoteche, pub e altri locali organizzano serate e
nottate all'insegna di horror, vampiri, teschi, fantasmi, pipistrelli
e zucche!.
Insomma, una bella carnevalata, per
esorcizzare la paura della morte e dell’aldilà.
Dei “Morti” resta il simpatico ricordo
solo nel parlare tra amici, dicendo a chi la fa lunga o parla a sproposito:
" Ma a chistu chi nu lassanu i morti? ".
Povere tradizioni se ne vanno e noi, da
inabili protagonisti le facciamo dileguare anche se con tanta pena al cuore.
Filippo Rausa
Presentata richiesta di contributo alla Regione per acquisto giochi ludici per bambini
Stamani apprendiamo dalla pagina Facebook del Sindaco Nino Cammarata, della presentazione di una richiesta di contributo per € 50.000,00 alla Regione Siciliana per l'implementazione dei 4 parchi giochi esistenti in città con giochi per bambini con disabilità.
Le aree gioco sono piazza Marescalchi (stazione), area accanto la scuola Media Cascino, piazza Gen. Cascino e del parco Scibona, di fronte la scuola Trinità.
A nome mio personale e del Nobile quartiere Monte Mira che mi onoro di rappresentare, ringrazio l'amministrazione Cammarata per l'attenzione mostrata, su una problematica che riguarda i bambini compresi quelli con disabilità. Proprio due settimane fa (16 ottobre), avevamo presentato all'amministrazione la richiesta di installazione dei giochi ludici per i bambini nel giardino Scibona, in sostituzione di quelli collocati diversi anni fa.
A nome mio personale e del Nobile quartiere Monte Mira che mi onoro di rappresentare, ringrazio l'amministrazione Cammarata per l'attenzione mostrata, su una problematica che riguarda i bambini compresi quelli con disabilità. Proprio due settimane fa (16 ottobre), avevamo presentato all'amministrazione la richiesta di installazione dei giochi ludici per i bambini nel giardino Scibona, in sostituzione di quelli collocati diversi anni fa.
MI AGURO CHE OLTRE ALLE ALTALENE, VISTO LO SPAZIO DEL GIARDINO SCIBONA, POSSANO TROVARE POSTO ANCHE ALTRO GIOCHI, QUALI LO SCIVOLO, E LA GIOSTRA A ROTAZIONE. GRAZIE
Filippo Rausa
Di seguito il Link della pagina Facebook del Sindaco.
mercoledì 30 ottobre 2019
martedì 29 ottobre 2019
Aspettando San Martino, 20° concorso di disegno e poesia riservato alle classi dell' Ist. Comp. L.Capuana
Anche quest’anno, per
il 20° anno consecutivo, il Comitato di Quartiere, per ricordare la
figura di San Martino santo Patrono del Nobile Quartiere Monte Mira, a cui i
piazzesi dedicarono la prima chiesa madre della città nel 1163, in
collaborazione con il mondo della scuola l’Istituto Comprensivo Luigi
Capuana/Filippo Cordova, il patrocinio del Comune, Assessorati Pubblica
Istruzione e Turismo, Beni Culturali organizza il Concorso di disegno e poesia su “San Martino e la
vendemmia” .
Il concorso di disegno e poesia per bambini e ragazzi è rivolto alla scolaresca dell’Istituto Comprensivo Capuana/Cordova il cui tema è:
La premiazione si terrà
nella mattinata di Lunedì 11 novembre presso l'auditorium nell'ex chiesa sant'Anna, alle ore
11:00, alla presenza delle classi e dei vincitori.
Verranno premiati i primi tre alunni per ciascuna delle classi partecipanti, inoltre verrà consegnato una cartolina di partecipazione a tutti concorrenti.
I disegni premiati verranno pubblicati sul sito del Quartiere Monte Mira.
Verranno premiati i primi tre alunni per ciascuna delle classi partecipanti, inoltre verrà consegnato una cartolina di partecipazione a tutti concorrenti.
I disegni premiati verranno pubblicati sul sito del Quartiere Monte Mira.
La manifestazione
prevede la visita guidata presso la chiesa di San Martino dalle ore 10:00,
inoltre saranno proiettati degli audiovisivi su San Martino.
Filippo Rausa
lunedì 28 ottobre 2019
sabato 26 ottobre 2019
La Domenica con Gesù, XXX del T.O. / C
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
“Il Signore…Non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell’ oppresso…” Sir 35,15b-17. 20-22a .
“Figlio mio,…Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede…” 2Tm 4,6-8.16-18 .
“Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’ altro pubblicano. Il fariseo…pregava così tra sé: O Dio, (io) non sono come gli altri, ladri, ingiusti, adulteri,…Il pubblicano, invece,…non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo…dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore” Lc 18,9-14.
Nella parabola del fariseo e del pubblicano, Gesù ci mette in guardia, dicendo che pregare può essere “pericoloso” . Infatti, come dice bene E. Ronchi, un certo modo errato di pregare, potrebbe, addirittura, separarci da Dio e renderci “atei”. Vediamo, subito, che il fariseo prega, quasi rivolto a sé stesso. Certo, inizia con le parole giuste: “O Dio, ti ringrazio”, ma poi sbaglia tutto. Si vanta delle proprie opere e le elenca : Io prego, io digiuno, io pago, io sono un giusto ( 4 volte io ). E ancora, arbitrariamente, giudica e condanna tutti. Infatti, afferma: io non sono come gli altri: ladri, corrotti, adulteri, e, neppure, come questo pubblicano.

Invece, il pubblicano si batteva il petto, dicendo: “O Dio, abbi pietà di me, peccatore”. Usa, in modo appropriato, un monosillabo, (tu) e cambia tutto, rendendo vera la sua preghiera: “Tu, Signore, tu abbi pietà”. Questa parabola è diventata la grammatica della preghiera. Le regole sono semplici e valgono per tutti. La prima: Non mettere mai al centro il tuo io, altrimenti non funziona nessuna relazione. Né nella coppia, né con i figli, né con gli amici, né, tanto meno, con Dio. La nostra vita e la preghiera “camminano” sulla stessa strada: alla ricerca di qualcuno ( un amore, un sogno o Dio ). Il tu è determinante: il tu viene prima dell’ io. La seconda regola: “la preghiera non si fa per ricevere” (!), ma per essere “trasformati” dal Signore.
Il fariseo si sente perfetto: non vuole cambiare, presume di non averne bisogno, lui è tutto apposto; casomai, sono gli altri “sbagliati”. Il pubblicano, invece, non è contento della propria vita, spera di riuscire a cambiarla, magari un poco alla volta. E supplica Dio con tutto sé stesso: corpo, cuore, mani e voce.
Il pubblicano ritorna a casa perdonato, ( non perché più onesto o più umile ) , ma perché si apre a Dio, che entra in lui, con la sua misericordia.
Mons. Antonino Scarcione
giovedì 24 ottobre 2019
“Ulisse - il piacere della Scoperta” di Alberto Angela. Il mondo di Ben Hur, raccontato anche attraverso i mosaici della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina. Sabato 26 ottobre alle 21,25 su RAIUNO
Riceviamo e Pubblichiamo
Comunicato Stampa
Sabato 26 ottobre alle 21,25 su Raiuno va in onda la quinta puntata di Ulisse, il piacere della scoperta dedicata al mondo di Ben Hur, il film colossal campione di incassi nel 1959, vincitore di ben il premi Oscar.
Buongiorno a tutti,
siamo lieti di informarVi che sabato 26 ottobre andrà in onda alle 21:25 su Rai Uno la puntata del programma Ulisse di Alberto Angela dal titolo “Il Mondo di Ben Hur”, raccontato anche attraverso i mosaici della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, ove è rappresentato il Circo Massimo di Roma.
siamo lieti di informarVi che sabato 26 ottobre andrà in onda alle 21:25 su Rai Uno la puntata del programma Ulisse di Alberto Angela dal titolo “Il Mondo di Ben Hur”, raccontato anche attraverso i mosaici della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, ove è rappresentato il Circo Massimo di Roma.
Comunicato Stampa

Alberto Angela farà rivivere la storia del celebre auriga e la città di Roma del primo secolo dopo Cristo accompagnando gli spettatori nei luoghi che hanno visto le vicende raccontate dal film, partendo dal luogo centrale delle competizioni delle quadrighe: il Circo Massimo, una struttura immensa, di cui oggi è visibile solo la grande spianata.
Ben Hur è un personaggio di fantasia, frutto della creatività di un romanziere americano. Alberto Angela racconterà invece un personaggio altrettanto famoso, realmente esistito: l’auriga Scorpo, un divo dell’arena molto amato, il più grande campione dell’epoca Flavia, ricordato più volte dal poeta Marziale.
Grazie a ricostruzioni grafiche e virtuali, entreremo nella Roma di quegli anni. Chi era $corpo, e chi erano gli altri campioni dell’epoca famosi e strapagati? Come si preparavano? Come si svolgevano le gare? Oltre al Circo Massimo di Roma, molto ci raccontano i mosaici della villa del Casale di Piazza Armerina, in provincia di Enna.
Del film Ben Hur molti ricordano le scene sulle navi con gli schiavi incatenati ai remi. Dall’isola di Favignana, in Sicilia, Alberto Angela illustrerà i rostri delle navi della Prima Guerra Punica, combattuta dai cartaginesi contro i romani.
Altri luoghi delle riprese sono i Musei Capitolini, Palazzo Massimo e il Campidoglio dove, sotto la imponente statua di Marco Aurelio, rivivremo i fasti dell’epoca d’oro dell’impero romano; e d’oro sono stati, per Roma, gli anni in cui è stato girato il filo conduttore della puntata: Ben Hur.
Ben Hur è un personaggio di fantasia, frutto della creatività di un romanziere americano. Alberto Angela racconterà invece un personaggio altrettanto famoso, realmente esistito: l’auriga Scorpo, un divo dell’arena molto amato, il più grande campione dell’epoca Flavia, ricordato più volte dal poeta Marziale.
Grazie a ricostruzioni grafiche e virtuali, entreremo nella Roma di quegli anni. Chi era $corpo, e chi erano gli altri campioni dell’epoca famosi e strapagati? Come si preparavano? Come si svolgevano le gare? Oltre al Circo Massimo di Roma, molto ci raccontano i mosaici della villa del Casale di Piazza Armerina, in provincia di Enna.
Del film Ben Hur molti ricordano le scene sulle navi con gli schiavi incatenati ai remi. Dall’isola di Favignana, in Sicilia, Alberto Angela illustrerà i rostri delle navi della Prima Guerra Punica, combattuta dai cartaginesi contro i romani.
Altri luoghi delle riprese sono i Musei Capitolini, Palazzo Massimo e il Campidoglio dove, sotto la imponente statua di Marco Aurelio, rivivremo i fasti dell’epoca d’oro dell’impero romano; e d’oro sono stati, per Roma, gli anni in cui è stato girato il filo conduttore della puntata: Ben Hur.
P.S. vi invitiamo, se volete, ad interagire con i vostri social durante la trasmissione della puntata con l’hastag #ulisse.
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