"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 12 ottobre 2019

La Domenica con Gesù, XXVIII del T.O. / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale 

“… Naaman scese e si immerse nel Giordano sette volte…e il suo corpo divenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato (dalla sua lebbra )…” 2 Re 5,14-17 . 
“Figlio mio, ricordati di Gesù Cristo, risorto dai morti…come io annuncio nel mio vangelo…” 2 Tm 2,8-13 . 
“…Dieci lebbrosi…dissero a gran voce: Gesù, maestro, abbi pietà di noi !...mentre essi andavano, furono purificati…” Lc 17,11-19.

Nella pagina del vangelo odierno, ecco dieci lebbrosi, riuniti dalla sofferenza. Notiamo il dettaglio: Gesù, spinto dalla tipica “fretta” di chi vuole bene, dice loro: “Andate dai sacerdoti e mostrate loro che siete guariti ! “I dieci sono ancora malati, eppure partono, facendo un atto di fede, senza avere prove di guarigione. I dieci credono nella salute, prima di vederla, hanno la fede dei profeti, che amano la parola e credono nella parola di Dio, prima della sua realizzazione. 
Afferma il sacro autore: ”E mentre andavano, furono guariti”. Vediamo che accade sempre così: il futuro inizia molto prima che accada, come seme, come una profezia, come una notte con la prima stella, come un fiume con la prima goccia d’ acqua. “E furono guariti”. I guariti sono il corteo festoso che accompagna l’ annuncio di Gesù: Dio è qui, è nello stupore dell’ unico che ritorna pieno di gioia. Gesù dice: “La tua fede ti ha salvato !. Anche gli altri nove, che non ritornano, hanno avuto fede nel Signore.

Dov’ è la differenza tra lui e gli altri nove ? Quel samaritano salvato ha qualcosa in più dei degli altri nove. Infatti, lui non si accontenta del dono, egli cerca il Donatore. Ha compreso che il segreto della vita, come afferma E. Ronchi, non consiste nella guarigione, ma nel Guaritore, nell’ incontro con lo stupore di un Dio che ha i piedi sulle nostre strade e gli occhi nelle nostre piaghe. “Nessuno si è trovato che tornasse a rendere gloria a Dio ? Ebbene, come afferma Sant’ Ireneo, “gloria di Dio è l’ uomo vivente”. Chi è, dunque, più vivente di questo piccolo uomo di Samaria ? Lui, doppiamente escluso, che torna guarito, gridando di gioia. Non gli basta tornare dai suoi, nella sua famiglia. Altro è essere guariti, altro essere salvati. Nella guarigione si chiudono le piaghe, ma nella salvezza si apre la sorgente, tu entri in Dio e Dio entra in te. I nove guariti trovano la salute; l’ unico salvato trova il Dio che dona la pelle nuova ai lebbrosi, che fa fiorire la vita in tutte le sue forme. Ecco “l’ uomo, finalmente, promosso a uomo” ( Don Primo Mazzolari ).

                                                                                Mons. Antonino Scarcione

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