"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 18 aprile 2021

LA DOMENICA CON GESU', III DI PASQUA / B

  ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù…Voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto…Ma Dio l’ ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni…” At 3,13-15,17-19 .
“…Gesù Cristo il Giusto…E’ lui la vittima di espiazione per i nostri peccati…Chi dice: lo conosco, e non osserva i suoi comandamenti, è un bugiardo…” 1 Gv 2,1-5a . 
“…Pace a voi…Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore ? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io !...Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse:…Il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno e…saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati…” Lc 24,35-42.

GESU’ AFFIDA AGLI APOSTOLI IL COMPITO DI ANNUNCIARE AL MONDO LA RESURREZIONE E IL PERDONO. I protagonisti della narrazione sono: le donne della Galilea, i discepoli e gli apostoli. Si susseguono, quindi, una serie di rivelazioni: dall’ incredulità alla luce della fede. Il tema dominante del brano è costituito da uomini, che avevano vissuto con Gesù e avevano sentito, dalla sua viva voce, l’ annuncio della sua passione, morte e resurrezione. Essi, anche di fronte a racconti e immagini incontrovertibili, non riescono a credere e rimangono sopraffatti da dubbi, pregiudizi, falsi convincimenti e, soprattutto, dall’ ignoranza delle Scritture.

La prima rivelazione della resurrezione è quella fatta dagli angeli alle donne: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo ? Non è qui, è risuscitato “. Ma questo annuncio è interpretato come “un loro vaneggiamento “. “E non credettero ad esse “. Segue, poi, la corsa al sepolcro da parte di Pietro e Giovanni. Quindi, l’ esaltante racconto dei due discepoli di Emmaus, che dicono, anch’ essi, di aver riconosciuto, nel pellegrino che camminava con loro, il Signore. Mentre essi ancora parlano, si presenta in mezzo a loro Gesù in persona con le parole di saluto: “Pace a voi”. Qual è la reazione ? Stupore e spavento. Perché credono di vedere un fantasma.

Luca, autore di questa pagina, mette in grande evidenza Gesù, che si presenta vivente nel suo corpo in carne ed ossa. Il testo aggiunge che “per la grande gioia non credevano ed erano stupefatti”. Proprio così: l’ emozione a volte “blocca” l’ intelligenza e la rende incapace di andare in profondità. Vediamo che Gesù chiede, allora, del cibo e mangia davanti a tutti una porzione di pesce !

Gesù, infine, passa al messaggio centrale, quello di scrutare le Sacre Scritture. Cioè, l’ invito a cogliere in esse il compimento delle cose scritte su di Lui nella Legge Mosaica, nei Profeti e nei Salmi: “ Allora aprì loro la mente all’ intelligenza delle Scritture”, donando loro le fede idonea a comprendere l’ vento della resurrezione.

I discepoli, così, hanno, in fine, compreso e accolto la verità di quella straordinaria esperienza. Per questo, i discepoli sono adesso mandati a predicare “la conversione e il perdono dei peccati” a tutte le genti. Certamente, Gesù ha anche lo sguardo rivolto a tutta l’ umanità, che deve ancora conoscerlo. Indubbiamente, l’ aspetto più gratificante di questa verità è questo: Chi lo accoglierà come il Figlio di Dio e lo seguirà, potrà insieme a Lui risorgere.

Credere nella resurrezione significa comprendere, con l’ aiuto dello Spirito Santo, che il Risorto è “primizia di coloro che sono morti” (1 Cor 15,20) e che la resurrezione è il dono che Gesù è venuto a condividere con l’ umanità. Questa è la bella notizia che nel Vangelo odierno Gesù affida ai credenti.

                                                                        Mons. Antonio Scarcione

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