"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 23 aprile 2022

LA DOMENICA CON GESU', II^ DI PASQUA

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Molti segni e prodigi avvenivano tra il popolo per opera degli apostoli…Erano soliti stare insieme nel portico di Salomone…La folla delle città vicine a Gerusalemme accresceva, portando malati…e tutti venivano guariti” At 5,12-16 . 
“Io, Giovanni…mi trovavo nell’ isola chiamata Patmos…Vidi dietro di me una voce potente…che diceva: Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese…Vidi sette candelabri d’ oro e in mezzo…uno simile a un figlio d’ uomo…Caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli…disse: non temere ! Io sono il Primo e l’ Ultimo, e il Vivente…”Ap 1.9-11a.12-13.17-19 . 
“…Venne Gesù…e disse loro: Pace a voi !...Come il Padre ha mandato me, anch’ io mando voi…Tommaso…chiamato Didimo, non era con loro…Egli disse loro: se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi…io non credo. Otto giorni dopo i discepoli erano…in casa e c’ era con loro anche Tommaso…Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse…a Tommaso: Metti qui il tuo dito…e non essere incredulo, ma credente ! Gli rispose Tommaso: Mio Signore e mio Dio !...”Gv 20,19-31.

“GESU’ CRISTO CROCIFISSO E RISORTO, APPARENDO AI SUOI DISCEPOLI, MOSTRA LORO LE MANI E IL FIANCO, CIOE’ LE FERITE DELLA PASSIONE, E PONE I FONDAMENTI DELLA SUA COMUNITA’: LA PACE, LO SPIRITO SANTO, LA GIOIA, IL PERDONO”.

“C’è un dono, che attende i discepoli: la pace”. Così afferma Roberto Laurita nella sua riflessione. Noi ci lasciamo guidare da lui in questo breve commento. Egli afferma che è proprio dalle mani ferite del Signore che essi ricevono la pace. Infatti, è esattamente nella drammatica esperienza della sua cattura, dell’ ingiusta condanna e della morte in croce che si rivela il suo amore per l’ umanità.

La pace non può, quindi, essere sinonimo di calma o di assenza di conflitti. Essa è una pace generata dal sacrificio di una vita, anzi dell’ intera propria esistenza.

Questa è la pace, anzi la misericordia e la grazia che raggiungono i discepoli. Questa pace diventa una missione, che spinge ad affrontare fatiche e difficoltà di ogni genere, pur di portare il Vangelo in ogni parte del mondo.

I discepoli sono chiamati a compiere un itinerario, per giungere alla fede pasquale. Lo stesso Tommaso, a tal proposito, è un simbolo eloquente.

Non è stato facile per lui accettare gli eventi drammatici che avevano l’ aspetto di una sconfitta definitiva. Ed ora non è nemmeno facile accogliere l’ annuncio della risurrezione.

Come spiegarsi questo tragitto paradosso di morte, che conduce alla gloria ? Ecco, perché, Tommaso vuole vedere e toccare con mano. Ed è quello che Gesù gli offre di fare: “Metti il tuo dito… stendi la tua mano…”.

A questo punto, il Vangelo non ci dice se egli abbia veramente toccato, con la mano, le ferite del Signore. Ci mette, invece, con chiarezza, davanti alla sua professione di fede.

In quelle famose parole, “Mio Signore e mio Dio ! “, c’ è tutto il suo abbandono a la sua fiducia nel Crocifisso risorto. In quelle parole c’ è l’ inizio di una relazione nuova in cui si offre al Cristo la propria esistenza, perché sia rigenerata e trasfigurata dal suo amore.

                                   Mons. Antonio Scarcione

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