"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 29 gennaio 2023

La Domenica con Gesù, IV del Tempo Ordinario / A

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini, cercate la giustizia, cercate l’ umiltà…Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogne…” Sof 2,3;3.12-13 . 
“…Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti, quello che è debole…Dio lo ha scelto per confondere i forti…quello che è ignobile e disprezzato…quello che è nulla…per ridurre al nulla le cose che sono…” 1 Cor 1,26-31 . 
“…Beati i poveri in Spirito, perché di essi è il regno dei cieli…Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio…” Mt 5, 1-12a.

“GESU’ INSEGNA LA VIA DELLA FELICITA’:COME AFFERMA PAPA FRANCESCO, LE BEATITUDINI CONTENGONO LA “CARTA D’ IDENTITA’ “ DEL CRISTIANO, INFATTI DELINEANO IL VOLTO DI GESU’ STESSO, IL SUO STILE”.

Per la felicità ci sono “due vie opposte”: quella degli uomini, fondata sul successo, il potere e la ricchezza e quella indicata da Dio: le Beatitudini. Papa Francesco, nella lettera enciclica “Fratelli tutti”, esplicita quello che S. Paolo definisce “stolto, debole, disprezzato, nulla” per il mondo. Anziani, deboli, poveri, immigrati vengono percepiti come “scarti”, qualche cosa che non serve più. Questo è ovvio, in una società, come quella contemporanea, fondata sul consumare e sul produrre. Oggi, l’ efficienza è annoverata tra i valori più alti. La “piccolezza” , invece, non trova posto in questa nostra società. Considerata da essa come uno “scarto“ , dev’essere, conseguentemente, rimossa ! . Sono, invece, considerati beati, i ricchi, i sazi, gli adulati…

Al contrario: sono le Beatitudini a rappresentare il “capovolgimento” di tutto ciò: coloro che hanno fame e che piangono, i poveri e i perseguitati…questi sono beati, perché “poveri in spirito”, perché nella loro vita può entrare il Signore con la sua costante novità.

Infatti, “le ricchezze non ti assicurano nulla. Anzi, quando il cuore si sente ricco, è talmente soddisfatto di sé stesso che non ha spazio per la Parola di Dio, per amare i fratelli, né per godere delle cose più importanti della vita” (Gaudete et Exsultate, 68).

Solo chi è povero in spirito è beato, è felice, perché si riconosce bisognoso di Dio, confida e spera solo in lui.

                                         Mons. Antonio Scarcione

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