"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

venerdì 20 aprile 2012

Nella chiesa di S.Pietro la presentazione della ricerca sulla beata Arcangela Tirdera


prof. Gaetano Masuzzo
 Continua il ricco calendario delle manifestazioni legate alla quattordicesima Settimana della Cultura, domenica 22 aprile, alle ore 19,30 nella chiesa di San Pietro il prof. Gaetano Masuzzo presenterà ai piazzesi la sua ricerca storica sulla Beata Arcangela Tirdera.

Il prof. Masuzzo, insegnante in pensione, autore nel 2009 del libro "“Cronologia civile ed ecclesiastica di Piazza e dintorni" si definisce "un curioso appassionato della storia della città" questa passione lo ha portato a una ricerca sulle religiosa piazzese, la beata Arcangela Tirdera.

I miei studi - ci dice il prof - hanno preso spunto dalla inaugurazione lo scorso dicembre della Pinacoteca comunale, infatti, nel corso della mia visita nel corridoio di collegamento tra la sala azzurra e la sala gialla ho notato l’affresco che si riferisce genericamente a “Suore e frati di ignoto pittore siciliano secc. XVII e XVIII”, decorazione effettuate nel 1600 da Giovanni Gregorio Trigona nel Convento di Santa Maria di Gesù.

Partic. Affresco S.Arcangela Tirdera
 La scarna descrizione sulla targhetta posta accanto a questo affresco, mi ha indotto ad un approfondimento storico che mi ha fatto riportare alla luce la storia di Suor Arcangela Tirdera, raffigurata nel suddetto affresco.
Masuzzo racconta: “La Beata, appartenente alla nobile famiglia dei Tirdera, era una terziaria di San Francesco, nata nel 1548 e deceduta nel 1598.
Consacratasi a Dio giovanissima, cadde ammalata nel 1572, e questo determinò il suo trasferimento dal convento presso la casa paterna dove rimase per 21 anni inchiodata al letto.
Nella sua grave malattia e cecità si mostrò un modello di pazienza.
Possedette doni sopranaturali e visioni e secondo alcune fonti dell’epoca, ebbe anche il dono delle stimmate.
La Beata Tirdera è sepolta, nella cappella di famiglia dei Tirdera, Miccichè e Cagno che si trova all’interno della Chiesa di San Pietro, considerata il Pantheon delle famiglie nobili piazzesi.
Infine Masuzzo aggiunge: “Sono onorato di questa bella opportunità legata alla presentazione della ricerca sulla Beata Tirdera nel corso della Settimana della cultura, spero possa servire alle giovani generazioni come stimolo culturale per amare e approfondire la conoscenza delle nostre radici storiche”.

                                                                                       Marta Furnari

Nessun commento: