"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 22 aprile 2012

La Domenica con Gesù, III di Pasqua

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale. 
I Lettura. " Avete ucciso l'autore della vita, ma Dio l'ha risuscitato..." At 3, 13-15. 17-19
 II Lettura. " Chi dice: "Lo conosco", e non osserva i suoi comandamenti, è un  bugiardo..." I Gv 2,1-5a
 Vangelo "..Narravano...come avevano conosciuto Gesù nello spezzare il pane ." Lc 24, 35-48

 - Le varie apparizioni del Risorto richiedono di spostare l'attenzione dalle strategie pastorali al soggetto, personale ed ecclesiale, che le attua tutte nella storia: Cristo. La domanda vera ed urgente, allora, è: per chi si fanno quelle attività ? Il fulcro di ogni azione dev' essere il Signore.
 Il cristianesimo non è una somma di strutture, ma un rapporto personale e comunitario con Cristo. Il cristianesimo non è, quindi, la religione del "libro", perché la Parola è una Persona: Gesù, canale del dialogo tra Dio e l' uomo.
 - In un tempo, in cui sembrano vincenti il devozionalismo e/o le rivelazioni private, c' è bisogno di contatto assiduo con la Parola, per trovare, in essa, luce, speranza e risposta a tanti interrogativi.
 Leggere la Sacra Scrittura senza fede, è come aprire un libro a notte fonda, come fermarsi alla grammatica e alla sintassi di una lettera della fidanzata, senza cogliervi l' amore, che c'è dentro.
 La fede non è l' esperienza di un fantasma, ma l' incontro con una Persona visibile e tangibile. Del resto, il termine " religione" deriva da " religare", cioè legarsi in una storia d' amore.
 Lo scrittore algerino, A.Chouraqui, confessa: " Sto davanti alla Bibbia, come davanti alla mia sposa".
 - Santo è colui che si lascia scolpire dall' amore di Dio. La Parola e il pane generano una passione per Dio e per l' uomo, che mantiene intatta la giovinezza di una comunità, interpreta i segni dei tempi e cresce in saggezza evangelica.
 Testimoniare è fare esperienza dell' amore e comunicarla, evitando l' autoreferenzialità, per lasciar trasparire il  volto di Cristo.
 Evangelizzare, oggi, è più difficile di duemila anni fa, quando il messaggio di salvezza era inedito, mentre oggi si ha a che fare con persone, che credono di saper tutto di Gesù Cristo e (ahimè) di poterne fare a meno.
 Sarebbe veramente bello, proporre ai credenti la partecipazione all'Eucaristia quotidiana. Aiuterebbe ad evitare la dispersione interiore e terrebbe viva la meta del viaggio, diffonderebbe il profumo del messaggio di Cristo.
 - I frutti della fede sembrano, oggi, più rilevanti della fede stessa.
 Anche tra i credenti la questione di alimentare, sostenere e annunciare la fede, appare secondaria, rispetto alla sua efficacia storica. Al contrario, la risurrezione di Cristo non scaturisce da uno sforzo morale o da capacità umane eccezionali, essa è, bensì, un dono dall' alto.
 Il sinodo mondiale dei vescovi, che si terrà ad ottobre p.v., è, giustamente, dedicato ai problemi della nuova evangelizzazione, per la trasmissione della fede cristiana.
 Si tratta di rivitalizzare il mandato dell' annuncio della salvezza, di fronte ai cambiamenti del mondo, di allargare gli orizzonti con nuovo slancio missionario.
 Purtroppo, tanti, oggi, si allontanano da Dio:questo fatto  interpella la  Chiesa, che, per evangelizzare gli uomini, è consapevole di dover "evangelizzare" sè stessa. 
 Queste sono le maggiori difficoltà, di cui bisogna tener conto: " l'assenza" di Dio nella vita; il fenomeno migratorio e la globalizzazione; la "cultura egocentrica", che esalta l'emotività, l'effimero e l'apparenza; lo squilibrio economico tra Nord e Sud del mondo e  il mancato rispetto per l' ambiente; la ricerca scientifica e tecnologica ( che, talvolta, presume di diventare "una nuova religione" ) ; il quadro geo-politico, con l' emergere del mondo asiatico e islamico.
 Conseguentemente, la tutela dei diritti, la pace, lo sviluppo e  il dialogo sono temi da "leggere" alla luce del Vangelo.
 - Il Risorto educa la libertà delle persone. L'educazione è, certamente, efficace, se raggiunge la persona nell'insieme delle sue esperienze. Proprio l' Eucaristia nasce dalla vita di ogni giorno (come lo "spezzare il pane e mangiare") e ritorna al quotidiano: affetti, lavoro, socialità, dolore, tempo.
 Il segno specifico della Chiesa pasquale è , sicuramente, quello della sua attenzione per i giovani, per aiutarli ad incontrare Gesù nella fede, all' interno della comunità cristiana.
 Agli educatori dei giovani, i vescovi chiedono di essere "ricchi di umanità, maestri, testimoni e compagni di strada, disposti ad incontrarli là dove sono, ad ascoltarli, a "sfidarli" nel prendere sul serio la proposta cristiana, facendone esperienza nella comunità" (Educare alla vita buona del vangelo, n.32).
 La "comprensione" profonda del significato della Pasqua consente di affrontare, efficacemente, la crisi antropologica, di cui parla il Censis, che presenta gli italiani adulti come aggressivi, insoddisfatti e paurosi, dalle passioni tristi, vogliosi di "fare i giovani", assuefatti al dolore altrui, incapaci di controllare le pulsioni, con la crisi dell' autorità e  spesso privi di speranza.
 Ogni soggetto è diventato regola a sè stesso ed è  autoreferenziale. Molti ritengono di essere buoni cattolici, ugualmente, anche senza accettare i principi etici, in relazione, ad es., alla sessualità e all' obbligo di pagare le tasse.
 Come possiamo notare, questo è, quindi, il tempo di un vero esame di coscienza per gli adulti e per la comunità cristiana. Quanto ai giovani, essi temono di piu' la mediocrità 
che il sacrificio e sono piu' generosi di quanto non appaia.
                                                                                        Mons. Antonio Scarcione      

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