I Lettura. "Ho presentato il mio dorso ai flagellatori...non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi...Is 50, 1-7 Salmo. "Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato? Sal 21, 8-9. 17-24
II Lettura. "Dall'aspetto riconosciuto come Dio, umiliò sè tesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce..." Fil 2, 6-11
Vangelo. "Portarono il puledro da Gesù...ed egli vi salì sopra...Quelli che precedevano e quelli che seguivano gridavano: "Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore ! " Mc 11, 1-10
La Passione dl Signore. Mc 14, 1-15, 47
La domenica, che precede la Pasqua, commemora l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, ma fa pure memoria di tutti gli eventi, che seguono la settimana santa.
Il racconto della passione secondo Marco presenta la cruda realtà dei fatti: di fronte al mistero della morta di Gesù, l'evangelista non aggiunge nulla, proclama semplicemente gli eventi, perchè siano essi a produrre uno "choc" sul lettore.
Il testo sembra il racconto di un testimone, che è rimasto colpito dagli accadimenti e non teme di "urtare" il lettore.
Egli mette in risalto il contrasto emergente: la croce, che si rivela scandalosa e nello stesso tempo rivela il Figlio di Dio.
Nella narrazione di Marco appare impressionante, soprattutto, il silenzio di Gesù. L'evangelista, infatti, fa risaltare la solitudine del Signore, abbandonato da tutti e in preda all' angoscia.
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Gesù di Nazaret di Franco Zeffirelli |
- Le scene del racconto di Marco. Proprio due elementi agli antipodi, fedeltà e tradimento, segnano l' inizio della passione: un'anonima donna di Betania onora Gesù, ormai in cammino verso la morte, proprio mentre un discepolo, Giuda, sta per tradirlo.
Nel Getsemani è descritta la preghiera di Gesù; il suo arresto è brutale e violento, mentre i discepoli fuggono e abbandonano il Maestro. Il processo davanti al sinedrio contiene l'affermazione più solenne sull' identità di Gesù, che esplicitamente ammette di essere " il Cristo, il Figlio di Dio benedetto".
La crocifissione e la morte sono descritte in tre scene, senza fronzoli. Mentre il vertice della narrazione è costituito dalla confessione di fede del centurione romano: "Veramente quest' uomo era Figlio di Dio".
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L'unzione di Batania |
- Marco presenta un ritratto di Gesù . Il vangelo di Marco è stato definito, giustamente, "un racconto della passione con una lunga introduzione". Infatti, esso è la presentazione più eloquente della persona e della missione di Gesù. La sua morte, anzitutto, è conseguenza di una missione messianica: egli muore a causa del modo, in cui è vissuto per la costruzione del Regno di Dio.
Gesù ha scelto la via, che conduce alla croce, perchè quello è il nucleo fondamentale del suo insegnamento. Secondo Marco, la vera identità di Gesù è riconosciuta attraverso la sua morte: la natura di Gesu', Figlio di Dio, si manifesta nella debolezza estrema della croce.
Questa teologia di Marco, molto simile all'insegnamento di Paolo, mostra nella croce la potenza e la sapienza di Dio.
Attraverso la croce Dio confonde la sapienza umana: Marco mostra che la passione è il momento più efficace del suo ministero, proprio perchè raccoglie i valori più profondi dello stesso ministero: servizio, superamento di sè, apertura agli altri.
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Gesù di Nazaret di Franco Zeffirelli |
E' questa un' idea di potenza, completamente diversa da quella della logica umana . Attraverso la croce Dio si fa conoscere: come nel battesimo e nella trasfigurazione, anche nella morte di Gesù c'è una teofania: è la "rivelazione misteriosa", che ci presenta Marco: un Dio presente e sfuggente, illuminante e sconcertante.
Con questi toni sommessi e misteriosi, Marco descrive l'ottusità del cuore umano e l' imponente trascendenza di Dio.
- Nella passione c' è anche un ritratto della Chiesa. Lo scopo fondamentale di Marco è quello di impartire direttive alla Chiesa: importante l'insegnamento sulla sequela cristiana.
Particolare attenzione Marco dedica ai discepoli: a loro riconosce alcune qualità positive, ma sottolinea anche la loro debolezza, l' incapacità di capire ed i cedimenti.
La vita dei discepoli ha le caratteristiche di un viaggio: dalla Galilea a Gerusalemme, fino alla croce e poi di nuovo in Galilea.
Essere discepolo autentico è un processo, che ha inizio con una chiamata divina, ma deve anche includere la conversione.
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Gesù di Nazaret di F. Zeffirelli (Pietro e Gesù) |
Rispetto alla fuga dei discepoli, emergono altri personaggi, che si comportano coraggiosamente: la donna di Betania, che intuisce che Gesù è destinato alla morte; Simone di Cirene, che porta la croce; Giuseppe di Arimatea, che si occupa di Cristo crocifisso. Le tre donne, presenti alla passione, hanno le caratteristiche dei discepoli: lo seguono, lo servono, sono salite con lui a Gerusalemme. Soprattutto, il centurione romano è un imprevisto discepolo.
Il contrasto tra "iniziati" ed "estranei" serve all' evangelista, per dire che la Chiesa dev'essere aperta a tutti, senza privilegi.
Altro tema significativo del vangelo di Marco è la visione della Chiesa come tempio vivo.
Nel momento, in cui Gesù muore, il vecchio tempio è finito e al centurione è data la capacità di vedere Dio nella morte sacrificale del Signore. La morte di Gesù ha un significato cosmico e rivela un modello di esperienza, che caratterizza la Chiesa.
Anche la missione della Chiesa ha una dimensione cosmica: il destino finale dell' umanità non sarà realizzato, finché la predicazione del vangelo non avrà raggiunto i confini del mondo.
Il racconto della passione diventa, così, una parabola della lotta personale della comunità nella storia: mostra quanto costi predicare il vangelo con coerenza. Nonostante le difficoltà, Marco sollecita,ugualmente, i credenti all' annuncio del vangelo nel mondo.
Mons. Antonio Scarcione
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