"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 7 maggio 2016

La Domenica con Gesù, Ascensione del Signore / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “…Voi, invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo…Riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi…Mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra…Detto questo, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi…” At 1,1-11 . 
“…Cristo…nella pienezza dei tempi, è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di sé stesso…” Eb 9,24-28; 10,19-23 . 
“…Il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno…Poi…Alzate le mani, li benedisse…Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo…” Lc 24,46-53.


In questa 50a Giornata delle Comunicazioni Sociali (tema:“Comunicazione e Misericordia, un incontro fecondo”), ricordiamoci dell’ enorme responsabilità, che abbiamo nel modo e nel contenuto dell’ annuncio. La comunicazione produce cultura: la nostra comunicazione è fondata sull’ esperienza passata di Gesù e sulla tensione verso il Regno. Civilmente, oggi, si celebra, altresì, la Festa della mamma.

-“Una sola volta”. Notiamo che, oggi, nel linguaggio giovanile, è abbastanza diffuso l’acronimo “YOLO” (=You Only Live Once, cioè, “Si vive una volta sola”), è quasi un invito a cogliere tutte le opportunità, in quanto esse non ritorneranno più.

*La Lettera agli Ebrei, in particolare, sottolinea nettamente, il dettaglio “una sola volta” di Cristo, come colui che una volta per sempre ha offerto un unico sacrificio dal valore infinito, capace di redimere i peccati dell’ umanità di ogni tempo. L’ ascensione chiude, quindi, l’ evento più importante della storia, e non ci sarà mai più un’ altra incarnazione, passione, morte e risurrezione del Figlio di Dio.

*Il tempo, tra questi due eventi unici, è nostro: è il tempo della libertà umana, della sua ricerca di fedeltà all’ amore di Dio, dello sforzo, per costruire rapporti di giustizia e di pace. E, per i discepoli del Signore, è il tempo di lodare il Dio dell’ amore con la propria vita e di annunciarlo con i gesti e le parole. Qui, sta il limite del “Si vive una volta sola”: il rischio, cioè, di vivere solo per se stessi, inseguendo solo il proprio piacere, con la motivazione pretestuosa che non avremo altre occasioni di goderci la vita. Nel brano della Lettera agli Ebrei ci viene ricordato che “ per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta”. Per cui chiediamoci: a chi sto donando questa vita, che mi è stata donata? Offrire tutto, è la caratteristica del cammino del cristiano, che, forse, dovrebbe dire “YODO” ( You Only Die Once, cioè, “Si muore una volta sola”).

-“Il valore dell’attesa”. Non c’ è nulla di male nell’ attesa: Gesù stesso invita i suoi ad attendere, a non partire subito per la missione senza aver ricevuto il dono dello Spirito Santo, che è stato promesso”.

*Naturalmente, se l’ attesa e la prudenza diventano una scusa per la paura e la pigrizia, ne deriva un’ ipocrisia distruttiva. Ma è ipocrisia anche quella di chi si atteggia da annunciatore e testimone, solo perché gli hanno detto che il vero cristiano deve fare così.

*Se abbiamo bisogno di tempo, per sentire in noi la spinta dello Spirto, prendiamocelo. Se crediamo che Dio vuole il nostro bene, lodiamolo; se crediamo che la sua Parola incarnata è preziosa per la nostra vita, ringraziamolo; se ci sentiamo stanchi e insicuri, preghiamolo, perché il suo Spirito torni ad infiammarci in modo nuovo . Se ci sentiamo spiritualmente poveri, mettiamoci umilmente davanti a Dio e chiediamo il dono dello Spirito.

Così hanno fatto i discepoli, che, dopo l’ ascensione, stavano tutto il giorno nel tempio, lodando Dio, confidandogli anche le loro incertezze e aspettando,fiduciosi, che, ciò che era stato loro promesso, arrivasse. Se l’ attesa ci permette di essere cristiani più autentici, allora, aspettiamo, per dare a noi stessi il tempo di capire, che cosa vuole il Signore da noi.

-“Lo Spirito della missione”. Il Signore vuole da noi che siamo dei missionari. E’ proprio per questo che promette il suo Spirito ai discepoli: “Ricevete la forza dallo Spirito Santo, che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni”.

*Siamo ancora in piena riscoperta della nostra vocazione missionaria, della missionarietà quotidiana, in famiglia, nel lavoro e in tutti i luoghi, in cui abbiamo a che fare con gli altri: parenti, amici e conoscenti, che magari vivono in maniera positiva, solidale e rispettosa, anche senza credere. Chiediamoci, come possiamo essere missionari nei loro confronti e testimoniare “il di più”, che la nostra fede ci dà. Abbiamo bisogno dello Spirito, che ha dato forza agli apostoli, non tanto nello scontro quanto nell’ incontro con gli altri.

                                                                         Mons. Antonino Scarcione

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