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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

mercoledì 18 maggio 2016

Recupero Luoghi Culturali dimenticati, il dott. Galati scrive a Matteo Renzi



Di seguito la missiva trasmessa dal dott. Francesco Galati alla presidenza del Consiglio dei Ministri, per invitare il Governo a finanziare il recupero del CHIOSTRO DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO, da troppi decenni abbandonato e oggetto di raid vandalici.

On.le Governo Italiano

Spett.le Presidenza del Consiglio sei Ministri

Lo scrivente Dott. Francesco Galati, già componente della Commissione tecnico-scientifica per i Siti UNESCO, patrimonio dell'Umanità e in atto Presidente pro-tempore dell'Associazione turistico-culturale MIRA 1163, corrente in Piazza Armerina (prov. Enna) con sede legale in Via Monte,1 e-mail fgalati@alice.it, in armonia a quanto previsto da codesto Spett.le Governo relativamente alla disposizione economica di € 150 milioni per il recupero di luoghi culturali dimenticati, in abbandono rappresenta quanto segue:
 
La Città di Piazza Armerina è conosciuta in tutto il mondo per la presenza nel suo territorio della VILLA ROMANA DEL CASALE (315-330 d.C), sito UNESCO e PATRIMONIO  dell' UMANITA' dal 1997.

La Città ha visto nei secoli la presenza di tutte le dominazioni che si sono susseguite in Sicilia: dai Greci ai Romani, dagli Arabi ai Normanni, dagli Aragonesi  ai Borboni. 
Essa fu distrutta nel 1161 per volere del Re Guglielmo il Malo che la fece riedificare nel 1163 sul tavolato del Monte MIRA con lo stesso materiale della distruzione. 
Le predette dominazioni hanno lasciato delle impronte indelebili di storia e di cultura che si possono leggere e vedere attraverso i bellissimi monumenti, chiese e palazzi dell'epoca, di cui la Città è ricca. 
Per la sua grande importanza, anche, nel campo religioso, la Città di Piazza Armerina è sede fin dal 1817 della Diocesi Vescovile. 
Purtroppo vi sono dei luoghi di grande valore artistico-culturale in completo abbandono dovuto a mancanza di risorse finanziarie e negati alla fruizione, anche turistica, da parte del tanti visitatori. 
Tra questi luoghi in abbandono, di elevatissimo significato artistico culturale, è da inserire il CHIOSTRO DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO che si trova nel  Centro Storico in un complesso architettonico di  ineguagliata bellezza ove, tra l'altro, accanto insistono la maestosa Cattedrale del XVIII sec., opera dell'architetto romano Orazio Torriani, e nella piazza omonima, il Palazzo Trigona, sede del Museo Archeologico Regionale. 
Il contesto architettonico è uno tra i più belli della Sicilia contrastato, purtroppo, dal desolante abbandono del citato Chiostro, il quale deve essere restaurato al fine di dare decoro e completezza al più volte citato contesto architettonico.
Il CHIOSTRO DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO è di proprietà della Diocesi di Piazza Armerina  ed è costituito dall’ ex convento dei Frati Minori Francescani (XVII sec. su impianto del XIV sec.) e dalla fabbrica dell’ex ospedale Chiello (1950), oggi sede dell’Episcopio. 
L’ex convento è composto dal corpo di fabbrica quadrangolare che  si sviluppa attorno al chiostro interno con il lato orientale porticato adiacente alla chiesa e dalla lunga fabbrica a pianta rettangolare confinante con la costa San Francesco. 
L’immobile, un tempo appartenente alla AUSL, è stato acquistato nel 2008 dalla Diocesi di Piazza Armerina al fine di destinare l’intero complesso monumentale a Curia Diocesana, Episcopio e Casa del Clero. 
Con tale iniziativa si è dato l’avvio  al recupero e la valorizzazione di un importantissimo edificio, appartenuto alla Fabbrica della Cattedrale fino all’ Ottocento, concluso con gli interventi di recupero della sola ala settentrionale. 
Le condizioni statiche-strutturali del chiostro in particolare,  hanno assunto caratteri di precarietà allorché  nel 2005 furono  compiuti atti vandalici e il furto di diversi capitelli, con conseguenti  danneggiamenti alle colonne di sostegno, le relative arcate in pietra contigue e alle volte di copertura. 
Infatti parte del porticato del chiostro è stato presidiato con opere di puntellamento onde evitare ulteriori crolli e perdita di parti architettoniche. 
Certi che la presente segnalazione possa essere presa in considerazione, si porgono cordiali saluti e si augura un proficuo lavoro. In allegato foto in cui versa il Chiostro. 
                                                                                       
                                               f.to Francesco Galati  


1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche io ho mandato una email al governo e, casualmente, ho messo le stesse foto!