Riceviamo e Pubblichiamo
Liberi Consorzi e Città Metropolitane:Gela 13 maggio 2016
Al sig Presidente della Repubblica Italiana
Sergio Mattarella
Palazzo del Quirinale - piazza del Quirinale
00187 Roma
e p. c. Ai mezzi d’informazione
Oggetto: Segnalazione e richiesta audizione.
Signor Presidente,
nuovamente dobbiamo scriverLe per portarLa a conoscenza delle violazioni alle più elementari regole della democrazia. Ci teniamo a ricordare che già il 6 marzo 2015 gli scriventi, rappresentanti dei Comitati, unitamente ai presidenti del Consiglio di Gela, Niscemi e Piazza Armerina e l’8 marzo 2016 i comitati insieme ai sindaci di Gela, Niscemi e Piazza Armerina, hanno già scritto alla S.V. per segnalare quello che noi definiamo un sopruso ed uno sfregio alla democrazia.
L’argomento è: Variazioni territoriali dell’ente intermedio in Sicilia.
Da svariati decenni le comunità di Gela, Niscemi e Piazza Armerina, cercano una collocazione in un ente intermedio diverso dall’attuale. L’occasione viene fornita dal Legislatore siciliano, allorché con la promulgazione della L.R. 8/14 che istituisce i Liberi Consorzi diede la possibilità ai comuni di poter migrare da un Libero Consorzio ad un altro.
Nel momento in cui le città di Gela, Niscemi, Piazza Armerina e Licodia Eubea, completano il difficile iter di migrazione secondo i parametri della legge promulgata dal Parlamento Siciliano (delibera a maggioranza qualificata sottoposta al parere dei cittadini mediante referendum confermativo) lo stesso Parlamento sposta l’asticella più in alto, chiedendo una nuova prova alle 4 città. È con la LR 15/15 che si chiede nuovamente ai comuni di deliberare, perché l’impianto della LR 8/14 prevedeva 9 Liberi Consorzi più tre Città Metropolitane, mentre la LR 15/15 sei Liberi Consorzi e tre Liberi Consorzi che costituiscono le tre Città Metropolitane.
Dopo la seconda delibera, che tutti e quattro comuni producono (l’iter è regolamentato in maniera chiara dall’art. 44 della LR 15/2015), bisogna soltanto prendere atto della volontà dei comuni e dei cittadini, ed approvare la Legge che prende atto della mutata situazione territoriale dell’ente intermedio siciliano.
Però, ciò che per i cittadini appare semplice e naturale, diventa difficile nel momento in cui l’esame della Prima Commissione ARS il 4 maggio 2016 da parere negativo, tradendo i consigli comunali e, cosa ancor più grave, il volere popolare espressosi attraverso referendum confermativo.
Adesso il testo andrà all’esame dell’aula con parere negativo della Prima Commissione; il Parlamento regionale potrebbe ulteriormente mortificare le scelte popolari e bocciare i DDL contenenti le variazioni territoriali.
Se così, per la prima volta in Italia, un referendum confermativo non avrà seguito. Ma la cosa più importante è che, in questo caso, il potere legislativo lavorerebbe contro le volontà popolari espresse e richieste dal Parlamento stesso, tradendo ogni più elementare norma della democrazia.
Adesso a queste comunità non rimane che iniziare il percorso giudiziario, contestualmente a quello mediatico. Non vorremmo mostrare fuori dalla Sicilia e dall’Italia quello che avviene in tema di rispetto dei diritti umani, di liberta e rispetto delle norme basilari della democrazia, però le istituzioni siciliane non ci lasciano altra scelta.
Lei Signor Presidente, non può non aiutare queste popolazioni che così diligentemente hanno rispettato l’iter, le Leggi Promulgate dal Parlamento Siciliano, che, ogni volta che viene raggiunto l’obiettivo, alza l’asticella. Siamo disponibili ad ogni forma di dialogo, ma non tollereremo nessuna marcia indietro che colpisca queste comunità. A tal proposito, chiediamo, ancora una volta, di poter interloquire con la S.V, i rappresentanti dei scriventi comitati e i sindaci delle quattro Città coinvolte nell’iniziativa.
Con osservanza
Filippo
Franzone
Salvatore Murella Luigi
Gualato
Gaetano Buccheri
Coordinatore
CSAG Portavoce
Comitato Pro
Portavoce Comitato
Portavoce Consulta
Referendum
per i Liberi Consorzi
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