Cena di Emmaus (Caravaggio) |
domenica 8 maggio 2011
La domenica con Gesù – III Domenica di Pasqua "Resta con noi, Signore"
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.
I due discepoli compiono un cammino materiale, di 12 km (da Gerusalemme ad Emmaus) e, soprattutto, un itinerario psicologico e spirituale.
Passano, infatti, da una presunta conoscenza di Cristo ad un'autentica esperienza del Risorto.
E' bello, nella vita, essere accompagnati da persone, che illuminano il significato dell'esistenza e indicano la meta.
Tale compito è svolto, egregiamente, da Pietro, che nella I lettura, spiega bene il nuovo senso della storia personale e del mondo.
Nella II lettura, poi, con raffinata pedagogia, egli esorta, altresì, a vivere un corretto rapporto filiale con Dio.
L'evangelista Luca, nel brano odierno, invece, narra, con grande bravura, l'incontro di Gesu' con i due discepoli.
L'uno, ben identificato, si chiama Cleopa, l'altro, invece, rimane senza nome, proprio perchè, probabilmente, ogni lettore vi si possa riconoscere.
L'episodio è costituito da alcune parti. Nella prima, i due appaiono come uomini con una mentalità tipica dell'Antico Testamento; nella seconda, camminando con lo sconosciuto viandante, si aprono a nuovi orizzonti e diventano uomini del Nuovo Testamento; nella terza, riconoscono, nello sconosciuto, Gesu' risorto.
Nella parte finale, si puo' cogliere anche il risultato psicologico e spirituale del cammino fatto dai due.
L'autore osserva, giustamente, che l'allontanamento dalla comunità implica per i due una cocente sconfitta e il crollo di un sogno a lungo coltivato.
Sembra tutto finito, ma Cristo continua a fare notizia e proprio per questo il dialogo tra i due è molto animato.
A questo punto, Gesu' in persona si unisce a loro, affinchè il loro cammino materiale diventi un cammino di fede, capace di offrire risposte ai loro interrogativi.
Gesu' è li' , vicino a loro, ma " i loro occhi erano incapaci di riconoscerLo".
Solo dopo, Emmaus, la meta, a cui i discepoli erano diretti, si rivela colorata di fiducia. Essi, infatti, esclamano: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture? " Viene qui formulato il secondo sentimento, la gioia.
" Essi lo riconobbero nello spezzare il pane".
Anche noi, che leggiamo questa famosa pagina del racconto dei due discepoli, siamo invitati a ripercorrere la stessa strada.
Cosi', Emmaus, all'inizio tomba della speranza, diventa il simbolo della vita nuova, che rinasce, dopo l'incontro con Cristo.
Come Cleopa e il suo anonimo compagno, ciascuno di noi è sollecitato a compiere quel cammino e ad essere cantore della speranza.
Anthony Cansas
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