"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 29 maggio 2011

La domenica con Gesù – VI Domenica di Pasqua

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.


Non vi lascio orfani. Pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore.


Partenza e ritorno di Gesu' costituiscono il tema centrale del primo discorso di addio. In esso Gesù promette di non lasciare orfani i discepoli, impegnandosi a chiedere al Padre il dono dello Spirito,che rimanga con loro per sempre.

Prima della sua morte e resurrezione Gesù concede ai suoi un lungo spazio di confidenza. Essi sono ammessi all'intimità con Gesù. E noi con loro.

Si era creato un senso dismarrimento vero e proprio,quando Gesù aveva annuciato la sua dipartita. I discepoli si erano sentiti soli, privi di quell' appoggio e guida, che finora avevano permesso loro di andare avanti. Con Gesù erano stati in grado di superare tutte le difficoltà.

Il famoso discorso dello Spirito Santo va collocato proprio in questo drammatico momento. L' evangelista ne parla con ben cinque affermazioni (gli studiosi le chiamano le cinque promesse dello Spirito Santo).

In verità, la pagina odierna riporta semplicemente la prima promessa.

Lo Spirito Santo come si può notare, è qui caratterizzato da alcuni titoli. Ad esempio quello di Paraclito. Etimologicamente, esso significa " colui che è chiamato presso"... Indica un amico o una persona di fiducia, chiamata in aiuto, in occasione di crisi o difficoltà.

La radice greca indica anche il conforto o la consolazione. Da qui il tentativo di traduzione italiana con i termini "Avvocato" o "Consolatore", che sono aspetti veri, ma parziali.

La frase iniziale, "se mi amate, osservate i miei comandamenti", può apparire avulsa dal contesto. In realtà vale come condizione, per intendere il discorso dello Spirito Santo e creare condizioni per riceverlo. Senza un amore fattivo per Gesù, storicizzato nella fedeltà alla sua Parola,espressa nei comandamenti, manca la condizione fondamentale.

Poichè, senza la sintonia con Gesù, lo Spirito Santo rimane estraneo alla vita dei discepoli. Notiamo, poi, che Gesù parla di un altro "Paraclito", ovviamente, perchè ritiene se stesso il primo Paraclito.

Lo Spirito è presente come realtà personale, in stretta connessione con il Padre e con il Figlio. Dalla vita del Cristo risorto viene la vita per tutti, grazie all'azione dello Spirito Santo "...io vivo e voi vivrete..."

La vita umana tocca il vertice delle sue possibilità, diventando semplicemente divina. Spesso i Padri della Chiesa hanno parlato della divinizzazione dell'uomo; anche S.Tommaso scrisse: " L'Unigenito Figlio di Dio si fece uomo per far di noi, da uomini, dei". Tale mirabile passaggio è dono e impegno.

E' il dono di Dio e, contemporaneamente,la risposta dell'uomo. La Parola di Gesù,quindi, accolta e vissuta, diventa il segno visibile del vero legame con lui.

E' richiesto uno stile di vita, dove la potenza dello Spirito opera nella mente e nel cuore,affinchè la fede fermenti e dia senso a tutto; dove la speranza è nutrita dall'azione di grazie e dalla preghiera, dove la carità affratella e unisce.

I cristiani si ritrovano in un mondo, che li interroga e li sollecita a fornire risposte convincenti. Certamente essi, se sanno darle a loro stessi, sapranno proporle anche agli altri.

                                                                           Anthony Cansas

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