"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 2 settembre 2012

La domenica con Gesù, XXII del Tempo Ordinario

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

I Lettura. "...Non aggiungerete nulla a ciò  che io vi comando e non toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore..."Dt 4, 1-2. 6-8
II Lettura. "...Accogliete con docilità la Parola...Religione pura e senza macchia...è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze..." Gc 2, 1-5
Vangelo. "...Perchè i tuoi dscepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi...sono le cose che escono dall' uomo a renderlo impuro...: impurità, furti, omicidi, adulteri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza..." Mc 7, 1-8.14-15.21-23
- "Hai sentito quello che è accaduto? Dove andremo a finire? " Queste parole tradiscono il disgusto, giustificato, per una società, che "corre" verso il declino.
Ci chiediamo: da dove viene il male? Di fronte ad efferati delitti contro persone deboli o indifese, tutti siamo assaliti da una grande tristezza. Riflettiamo. Gesù, nel vangelo, ci invita a cogliere i tratti essenziali degli eventi, per farci scoprire, dove sia la scaturigine del male. Essa è proprio nel cuore umano, nel nostro cuore.
- Questo tipo di male, se vogliamo guarirne, dobbiamo chiamarlo col suo vero nome: l'goismo, che impedisce di individuare certe situazioni drammatiche, in cui versano alcuni fratelli e di fornire una risposta alle richieste di soccorso. L'inganno, che si insinua e inquina i rapporti umani; l'invidia, che rode, come un tarlo, e fa calpestare ogni legge morale, senza far avvertire alcun senso di colpa; l'infedeltà e il tradimento, che distruggono l'amicizia e l'amore; la volgarità, che sporca quanto vi è di grande e sano nella vita; la disonestà e/o il furto, diventati ormai sistema, che privano di risorse essenziali i ceti deboli; la gelosia e l' invidia, che possono spingersi fino alla calunnia; l'acquiescenza e l'omertà di fronte ai soprusi dei potenti.
Sono realtà pericolose, di cui aver paura. C'è di peggio. A che vale preoccuparsi dei grandi scandali finanziari, se anche noi "trucchiamo" le dichiarazioni dei redditi e non chiediamo lo scontrino fiscale? Perchè meravigliarsi dei comportamenti sessuali immorali, se anche noi finiamo per considerare scontato l' adulterio e "violentiamo la nostrta coscienza" in nome della carriera ?
- C'è un rimedio? Gesù suggerisce di riservare piu' tempo ed energie a vigilare sul proprio cuore, sui sentimenti, gli atteggiamenti, le decisioni, le scelte, che esso determina nella vita. Solo cosi', ci possiamo accorgere del male, che, man mano, si insinua nella nostra esistenza. La vigilanza sul nostro cuore equivale ad un' "autentica cura dell' anima", che richiede la contemplazione e il silenzio.
Immersi nel mondo della cmunicazione e della "piazza mediatica", dove ribollono voci contrastanti e devianti, sottoposti a sollecitazioni, bisogni indotti, proposte seducenti, corriamo il pericolo di vivere sdradicati da noi stessi, privi di punti di riferimento, che consentano di distinguere il superfluo dall' essenziale. Sono necessari, quindi, l'ascolto della parola di Dio e la pratica dell' esame di coscienza, che ci permettano di vagliare, se le nostre decisioni e comportamenti siano compatibili col vangelo.
- No all'ottusità. Ammettiamolo: l'ottusità, di fronte alla realtà, oltre che triste, è terribile per gli effetti drammatici, che provoca.
Ecco perchè la responsabilità dei genitori, degli educatori, dei ministri della Chesa è enorme. In campo educativo, conseguentemente, seguire l'andazzo generale, evitare i conflitti, fare i propri interessi a scapito di quelli degli altri, sono scelte devastanti per le coscienze dei giovani, proprio perchè rovinano il loro cuore.
                                                                                                                                                                                         Mons. Antonio Scarcione

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