"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 15 dicembre 2012

La Domenica con Gesù, III di Avvento

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
I Lettura. " Rallegrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele..." Sof 3, 14-17

II Lettura. " Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto : Siate lieti..." Fil 4, 4-7

Vangelo.  " Che cosa dobbiamo fare? Rispondeva loro: Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto..." Lc 3, 10-18



La terza Domenica d'Avvento viene, giustamente, definita la "Domenica della gioia", per il richiamo ad essa, già contenuto nella prima e nella seconda lettura, che raccomandano, per ben tre volte, di " rallegrarsi nel Signore". Ovviamente, questo invito non è una forma di superficialità, spensieratezza o irresponsabilità. Sofonia, infatti, indica l'origine della gioia nella fedeltà del Signore: "...Il Signore... gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore." La pace e la gioia nascono da una serenità interiore per la fiducia nel Dio, che si fa vicino.
 E' vero, i nostri tempi hanno moltiplicato le possibilità di godimento; ma il piacere, lo sappiamo bene, non coincide affatto con la gioia. Poichè la gioia autentica e duratura è fonte di salute spirituale e fisica. Cosa fare, allora, per accogliere il Signore e per ospitare la sua gioia in noi ?
 -Per tre volte, nel vangelo, ritornano le parole: Che cosa dobbiamo fare? Giustamente, chi desidera cambiare qualcosa nella propria vita e nella società si pone delle domande e cerca le persone giuste. Nell' odierno "vuoto di senso" , molti cercano aiuto, indicazioni e punti di riferimento. Tale "sete" viene spesso individuata e gestita da astuti "venditori di fumo", da promotori di consigli per gli acquisti, da maghi senza scrupoli e da futurologi improvvisati.
 Chi non si sceglie un maestro, finisce per aderire a maestri non scelti: una guida esperta e credibile del percorso verso l' autentica felicità è, quindi, importante nella vita. Nessuno si fa da sè. Anzi è vero il contrario. L' attuale società piramidale giudica e valuta gli altri in base alla loro capacità di visibilità, di successo e di consumo. Le relazioni interpersonali si stanno trasformando nella fonte principale di ambiguità e di ansia. E' proprio l' inizio del tramonto.
 Cosa fare, quindi, per agevolare la civiltà dell' amore e non la legge della giungla, dell' ipocrisia, dello stravolgimento della realtà? Giovanni Battista chiede- come farà Gesù' - di dare spazio alla propria umanità ed "a quella degli altri, di addomesticare i propri appetiti, di accettare i propri limiti e di avere, come misura della propria libertà, la libertà degli altri" (Enzo Bianchi) .
 - Alla folla egli risponde: " Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e a chi ha da mangiare faccia altrettanto". Precisa, altresì, che la prova dell' avvenuta conversione è la condivisione, la collaborazione al bene di tutti e la gratuità. E' ,quindi, la negazione di uno stile di vita egoistico e di un' economia, basata, solo, sul profitto esasperato. A noi Giovanni indica un Natale essenziale ed un' esistenza sobria e solidale.
 - Ai pubblicani (gli esattori delle tasse) dice: " Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato". Ad essi, considerati ladri e traditori (perchè al servizio degli stranieri, i romani ), è chiesta la giustizia, la correttezza professionale, l' onestà e il rispetto delle regole.
 - Ai soldati aggiunge: "Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe". L' esortazione fondamentale, per loro, è quella della non -violenza. Perchè la violenza è motivata da interessi di parte, invadenza, atteggiamento di onnipotenza e sete di conquista. Ai militari, quindi, il Battista raccomanda di non maltrattare nessuno e di mettere la loro forza, soltanto, a servizio della legalità.
 - E noi, oggi, cosa dobbiamo fare ? Appare abbastanza valido il metodo "vedere, giudicare, agire" ; da esso scaturiscono indicazioni concrete, anche se un po' scomode, molto laiche e insieme profondamente religiose: la misericordia, l' amore del prossimo, la legalità e la solidarietà sociale. La vera conversione a Dio passa attraverso il primato riconosciuto alla persona umana, soprattutto se bisognosa. Il comandamento dell' amore è come un biglietto di andata e ritorno: noi possiederemo solo ciò che avremo messo nella "banca di Dio", che è il prossimo.
 - La vostra affabilità sia nota a tutti. La prima comunità cristiana godeva della simpatia di tutto il popolo. Paolo invita a "rallegrarsi nel Signore sempre !  e a far si' che la gioia di cristiani sia nota a tutti: la gente, cioè, deve pensare ai cristiani come a gente serena e piena di luce ! La conversione consiste nel  vivere le realtà quotidiane con cuore rinnovato, diffondendo giustizia e comunione. Madre Teresa di Calcutta afferma che "la nostra gioia è il modo migliore di predicare il cristianesimo". Anche i vescovi, nella "Lettera ai cercatori di Dio" , scrivono: "Il cristiano sa di servire la causa di Dio nella causa dell' uomo. Servire è farsi collaboratori della gioia di tutti. Umanizzare il mondo è servire il Signore ". 
                                                                                           
                                   Mons. Antonio Scarcione                                                                                    

1 commento:

Tomaso ha detto...

Questa mattina non riuscendo più a dormire mi sono messo al PC. Vi a uguro a tutti una buona e serena domenica.
Tomaso