domenica 30 dicembre 2012
La Domenica con Gesù, SANTA FAMIGLIA di Gesù, Maria e Giuseppe
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
II Lettura. "...Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri..." 1 Gv 3, 1-2. 21-24
Vangelo. "...Mentre riprendevano la via del ritorno, il Fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme...Dopo tre giorni lo ritrovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava...e sua madre disse: Figlio, perché ci hai fatto questo ? ..."
La prima tentazione, da evitare, è quella di partire dall' analisi sociologica della famiglia. Certamente è importante sapere che nel nostro Paese i separati o divorziati sono più di due milioni e che ogni anno ci sono 130 mila nuovi fallimenti familiari; che il basso tasso di nuzialità e fertilità fa sì che il nostro sia un Paese destinato all' invecchiamento; e che, tuttavia, al primo posto, tra i valori più importanti, i giovani collocano la famiglia (90%).
Da secoli la Chiesa, proponendo come modello la Santa Famiglia di Nazareth indica un metodo: il punto di partenza del cristianesimo non sono l' attualità o il diritto, la sociologia o la psicologia, continuamente soggette a cambiamenti e/o interpretazioni, ma la radice solida della famiglia.
- Samuele, il figlio "impetrato a Dio". E' molto importante il gesto di Anna di offrire al Signore il suo figlio, Samuele, che ella riconosce di avere avuto in dono da Dio. Il figlio, infatti, non è un "diritto e/o una pretesa" della donna, dell' uomo o meglio della coppia: è dono di Dio e va accolto con amore e responsabilità. Stupendo il desiderio di Anna: per il figlio ella non chiede salute, ricchezza o fama. Vuole solo condurre Samuele a "vedere il volto" del Signore e cederlo a Lui per tutti i giorni della sua vita. Presentando Gesù al tempio, Maria e Giuseppe testimoniano che Gesù non appartiene a loro, ma a Dio. La vita dei figli non ci appartiene: è venuta da altrove e andrà verso altri lidi, per realizzare un progetto autonomo, previsto da Dio.
- La famiglia in cammino. La Santa Famiglia in pellegrinaggio a Gerusalemme testimonia che il matrimonio cristiano non è l' accasarsi; al contrario, è l' inizio del cammino verso la Gerusalemme celeste. La coppia cristiana guarda sempre in un' unica direzione: il disegno di Dio, la terra promessa della piena felicità e fecondità.
Ciascun coniuge non diventa il fine del proprio partner, ma tutti e due cercano il fine, il senso della loro alleanza matrimoniale. Gesù dodicenne resta nel tempio a fare il rito, che lo rende figlio della Legge di Dio, adulto nella fede. C'è, per noi,una terribile e diffusa realtà: possiamo, purtroppo, "smarrire" Gesù dalla nostra vita. Questo avviene gradualmente, lasciando prima la Messa, la preghiera personale e la confessione, il contatto con la comunità e le esperienze ecclesiali significative. Presumere di conoscere, già, Dio, è il primo modo di perderlo. Maria e Giuseppe, invece, insegnano a trovare di continuo il Signore.
- Perché mi cercavate ? Avviare i figli alla vita, nell'ascolto della volontà di Dio e nell' avviamento a lasciarli andare, fa provare ai genitori grandi gioie e gravi sofferenze:
un figlio "diverso" da ciò che ci si aspetta, un evento doloroso, che anticipa il Calvario, l' incertezza del suo futuro, il timore di non saperlo "accompagnare" nella sua crescita: "Tuo Padre ed io, angosciati, ti cercavamo" ; ma sempre nel rispetto vicendevole, nella preghiera e nell' amore reciproco. Se Gesù viene meno, si fa buio nel cuore dei membri della famiglia. La Chiesa è il ritrovarsi attorno a Gesù, posto al centro del proprio essere, pensare ed agire.
Gesù cresce, ugualmente, in sapienza, età e grazia e "richiama" i genitori al primato di Dio nella famiglia.
- A Nazaret stava loro sottomesso. Queste poche parole descrivono i trent' anni della "vita nascosta" di Gesù a Nazaret e sorprende noi, "ammalati" di efficientismo.
Oggi si parla di " emergenza educativa": va evitato il rischio di perdersi in un' analisi previa di una situazione, in tecniche e metodologie che oscurano il soggetto, chiamato a trasmette la fede e il contenuto della proposta educativa (ad es. la famiglia, la scuola e la Chiesa). La proposta è: "Vieni a far parte della comunità cristiana", nell' impegno a rigenerare il popolo di Dio, orientare al pensiero di Cristo, educare alla gratuità, vivere le dimensioni del mondo" (Card. Scola).
Questi sono i verbi dell' educazione: giocare d'anticipo, accompagnare, allenare, emancipare, dare sicurezza, proporre non imporre, seminare valori, far sognare, pazientare, sbagliare (può succedere), lasciare un buon ricordo, pregare.
- Gesù cresceva in sapienza, età e grazia. La vita è continua espansione e crescita. La "sapienza" cresce in casa, nella ferialità dei giorni. Nazaret, villaggio periferico e luogo della vita ordinaria della Santa Famiglia, rappresenta la vita del discepolo, che cresce in saggezza e fa crescere il Signore nel proprio cuore e nella propria vita. Non è, quindi, un caso che "Nazaret" significhi "Colei che custodisce". Nazaret è Maria, che "custodiva nel suo cuore tutte queste cose". Nazaret è la patria ideale e la vocazione di ogni discepolo di Gesù Cristo.
Mons. Antonio Scarcione
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento