"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 22 dicembre 2012

La Domenica con Gesù, IV di Avvento

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
 
I Lettura. "...Betlemme...da te uscirà...colui che deve essere il dominatore in Israele..." Mi 5, 1-4a

II Lettura."...Ecco io vengo- poiché di me sta scritto nel rotolo del libro- per fare, o Dio, la tua volontà... " Eb 10, 5-10

Vangelo. "...Maria..., entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! ..." Lc 1, 39-45

 Il vangelo di oggi narra l'incontro umanissimo tra Maria e sua cugina Elisabetta: due donne che aspettano un bambino e sanno riconoscere la presenza del Signore nella loro vicenda personale e nella storia umana. Nella cultura ebraica dei tempi di Gesù, la donna, socialmente, non era considerata, non poteva avere incarichi pubblici, nè apparire negli eventi di rilievo, non aveva diritto all' eredità, nè le era consentito di rivolgere la parola ad un maestro della Legge. Il Nuovo Testamento, invece, "riscatta" la dignità della donna e pone, come nel nostro caso, due figure femminili all' inizio della storia del profeta Giovanni e dello stesso Gesù.
 - Maria andò in fretta...La fede autentica, come qui possiamo notare, mette in movimento la persona. La storia della salvezza d' Israele comincia proprio con un atto di fede: Abramo crede nella promessa di una numerosa discendenza da parte del Signore e parte per un paese sconosciuto. Con un atto di fede comincia, altresì, la storia della salvezza del mondo: Maria crede alla parola del Signore, che assicura lei, vergine, di diventare madre; si mette, allora, in cammino, con sollecitudine. Esattamente da qui, inizia il grande "movimento", che riempie il vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli. Intanto, la parola di Dio "va" dal cielo alla terra, da Nazareth a Gerusalemme, da Gerusalemme nella Giudea e fino ai confini della terra: "va" con sollecitudine. Charles De Foucauld scrive: "L' episodio della visita di Maria ad Elisabetta ci insegna a fare con premura tutto cio' che Dio comanda: rendere i servizi materiali a cui Dio  ci chiama; consolare i cuori, fare del bene ai corpi  con tutti i mezzi e soprattutto fare del bene alle anime in silenzio, senza parlare, portando Gesu' in mezzo a loro" .
 Maria va verso la montagna ed entra in casa di Elisabetta: occorre attraversare le "montagne" degi ostacoli, dell' indifferenza, dei pregiudizi ed entrare nelle case di chi è nel bisogno, penetrare con gentilezza nei loro problemi, condividere i segreti, che portano nel cuore. La Chiesa è chiamata ad essere "incontro" di volti e di corpi nel nome di Cristo.
 - Il bambino sussultò nel grembo di Elisabetta. Vediamo che i primi due profeti del Nuovo Testamento sono due donne. Esse insegnano il cammino che porta gli uni verso gli altri e, insieme, a Dio. Costituiscono un riferimento per le donne di ogni tempo e di ogni luogo. Particolarmente, in Maria, la donna incontra, come in uno specchio, la vocazione, a cui è chiamata nella propria esistenza. La scena dell' incontro dei due personaggi femminili si può considerare un "modello" di ogni incontro umano. Il segno di coloro, che portano Cristo nella società, è che "fanciullino", che è in ciascuno, sussulti di gioia. Proprio così : la prima risposta della venuta del Messia è la gioia. Chi ha in sè Cristo è una creatura luminosa, aperta alla vita e dotata di forti motivazioni.
 Come per ognuno di noi, anche per il Figlio di Dio, il corpo di una donna è il suo primo mondo. La sottolineatura di Luca sull' incontro delle due donne incinte, dei loro corpi e della felicità, che entrambe vivono, rimanda all' importanza del corpo umano, luogo di immagine e somiglianza con Dio, tempio di Dio e dell' uomo. Il corpo, quindi,
è un luogo spirituale, perché è sacramento della presenza di Dio tra gli uomini.
 Celebrare il Natale, vuol dire credere in un Dio, che si è fatto "carne": un corpo deposto nella mangiatoia, offerto in croce, risorto, riconosciuto nelle apparizioni pasquali!
 Per il cristiano, il corpo non è la "prigione" dell' anima, nè un feticcio da idolatrare, ma una realtà carica di dignità.
 - Benedetta tu tra le donne...La prima parola dell' incontro è una benedizione, che da Maria discende su tutte le donne e le coinvolge, che riassume la benedizione di tutta l' umanità al femminile. Essa viene ripetuta tre volte: "Benedetta tu...Benedetto il frutto del tuo grembo...Beata colei che ha creduto..." E' l' esaltazione della fede di Maria. Il suo "Eccomi" è in totale sintonia con il "sì " di Gesù, (" Ecco io vengo, per fare, o Dio, la tua volontà ) : E' questo il vero culto, l' unico gradito a Dio.
 Ogni prima parola, tra le persone, dovrebbe contemplare il "primato della benedizione" . Nella preghiera la prima parola dovrebbe essere di lode, non di richiesta. Maria ed Elisabetta ci insegnano la via della gioia: essa consiste nel lodare Dio e nel bene-dire i fratelli.
                                                                                                     
                                                                                        Mons. Antonio Scarcione

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