"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 1 dicembre 2012

La domenica con Gesù, I Domenica di Avvento

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

I Lettura. " Ecco, verranno giorni- oracolo del Signore- nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele...farò germogliare per Davide un germoglio giusto..." Ger 33, 14-16
II Lettura. "Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell' amore tra voi e verso tutti.."  I Ts 3, 12-4, 2
Vangelo.  "...Allora vedranno il Figlio dell' uomo venire su una nube con grande potenza e gloria...Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò  che  sta per  accadere.." Lc 21, 25-28. 34-36

  Avvento (= venuta del Figlio di Dio accanto all' uomo), come tempo di attesa, nell' imminenza del Natale. Ad- tendere equivale ad orientare mente e cuore al Signore, che viene per risvegliare il sogno di Dio e le energie assopite. Dio, se non è atteso, non può venire; se arriva senza essere atteso, è come se non fosse venuto. Oggi viviamo l' incertezza e la paura del domani per la questione finanziaria, terroristica, ecologica, morale ed educativa. Il futuro appare come un problema: l' impostazione della vita sull' "usa e getta" rovina emozioni e relazioni, ideali e pratica religiosa. Non si ha più pazienza, né con sè stessi nè con gli altri. L'evangelista Luca, in particolare, mette in guardia da due rischi: la paura, che porta all' angoscia e lo stordimento del cuore. Come vivere, quindi, l'attesa?
 -State attenti a voi stessi. L' attesa è il primo nome dell' Avvento. Il cantautore, Giovanotti, afferma: "L' unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire piu' a sentire niente". Come anche il poeta Pablo Neruda parlava di una "morte lenta", fatta di abitudine, di lamentela e di abbandono di progetti importanti. Sappiamo, invece, che i santi sono stati capaci di ascolto di Dio, di sè stessi e del proprio tempo.
 - I vostri cuori non si appesantiscano. Il Vangelo denuncia almeno tre rischi, che il cuore dell' uomo può correre: 1) Le dissipazioni.  Il "di tutto di più " porta ad una vita disordinata, dispersa, sregolata. 2) Ubriachezze. La ricerca della gratificazione immediata e della felicità individuale sostituisce i grandi ideali. Sono inquietanti, ormai, l' uso di alcool e droghe, l' abuso della velocità sulle strade, la compulsione da shopping e da video-gioco. 3) Affanni della vita. Aumentano sempre più la fretta e la tensione, lo stress e la depressione. Anche la comunità cristiana, talvolta, appare in affanno per l' eccessivo attivismo.
 - Risollevatevi e alzate il capo. Il Dio-con-noi è la nostra speranza. Il presente, anche se faticoso, può essere accettato, "se conduce verso una meta e se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino" ("Spe salvi" ) . Senza Dio, muore anche il sogno, che stimola verso l' orizzonte. La fede, quindi, non è oppio, ma risveglio, discernimento e dinamismo gioioso..
 - Vegliate pregando. Per i santi, sempre in unione con Dio, Egli giunge in ogni attimo. Giustamente,Benedetto XVI indica la preghiera come primo "luogo di apprendimento" della speranza: "Se non mi ascolta più nessuno, Dio mi ascolta. Se non c' è più nessuno che possa aiutarmi, Egli può aiutarmi. Pregare non significa uscire dalla storia e ritirarsi nell' angolo privato della propria felicità. Il giusto modo di pregare è un processo di purificazione interiore, che ci fa capaci di Dio e, proprio così, anche capaci per gli uomini " ("Spe salvi") . Pregare è fare il pieno di ossigeno, è volare alto, è evitare il soffocamento della banalità e  del pessimismo.
 Il Vangelo suggerisce di "vegliare pregando". A chi pone tutto nelle mani di Dio, lodandolo e ringraziandolo per i suoi doni, Egli dona la forza di "stare sveglio" , cioè di vedere e vivere la realtà con gli occhi ben aperti. Per i singoli e la comunità occorre un cuore povero e umile, fiducioso e capace di chiedere consiglio e di sognare.
 Nella prima lettura il Signore ci conforta con le parole: "Io realizzerò le promesse di bene che ho fatto..." L'Anno della fede offre una bella opportunità, per ritrovare il senso profondo del credere; come pure il valore della testimonianza, semplice e credibile; la comunione tra tutti; la quotidianità, che educa a seguire il Signore nella vita di tutti i giorni; l' ascolto, per orientare i giovani nella ricerca di Dio e della vera felicità e, infine, la verità, che sola può generare libertà interiore.
                                                                                                    
                                                                      Mons. Antonio Scarcione

1 commento:

Tomaso ha detto...

Buona domenica di evento!
Qui sta nevicando fortemente.
Tomaso