"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

martedì 1 gennaio 2013

MARIA MADRE DI DIO

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

 I Lettura. "...Ti benedica il Signore e ti custodisca..." Num 6, 22-27
 II Lettura."...Fratelli, quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna..., per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli..." Gal 4, 4-7
 Vangelo.  " In quel tempo, ( i pastori ) andarono senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia... I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio..."Lc 2, 16-21


Icona di "Maria SS. delle Vittorie", Vessillo papale del conte Ruggero
(Basilica Cattedrale - Piazza Armerina)

  Viviamo in una situazione di forte preoccupazione. Una crisi assai più ampia di ogni previsione. Come giustamente hanno detto i vescovi: "Ad una crisi epocale si deve rispondere con un cambiamento altrettanto epocale, innanzitutto di mentalità". La concezione individualistica della vita ha portato al ripiegamento su sè stessi, alla ricerca del massimo risultato, in tempi minimi, in politica, finanza, economia, salute e affetti. E', invece, necessario rompere il cerchio mortale dell' individualismo e ricostruire la "cultura dei legami" , nella famiglia, nel vicinato, nell' amicizia, nel mondo del lavoro e nella società.
 La crisi è anche crisi di fede. Una fede, chiamata a riprendere vitalità, grazie all' incontro con Cristo. Con quale stato d'animo, dunque, affrontare il nuovo anno?
 - Sotto il segno della benedizione. Ma, in effetti, cosa significa ricevere una benedizione? L' uomo, ogni qual volta riceve una benedizione, viene ricondotto dentro una storia buona, che lo mantiene unito a Dio e custodito dal suo amore. Così, il sacerdote, che pronuncia il nome di Dio sul popolo e compie un gesto di benedizione, "veicola e trasmette l' abbraccio del Padre verso i suoi figli e mima la bellezza del nome di Dio sul corpo benedetto" .
 Nessuno puo' dirci cosa dovremo affrontare nell' anno, che ci sta davanti. Ciò che conta, è che il bene piu' grande nasce in Dio e trova in Lui il suo compimento.
 Uniti a Dio, troveremo la luce, per capire quanto ci sta accadendo, la saggezza, che orienta le decisioni giuste e la forza di  metterle in pratica. Uniti a Dio, avvertiremo di non essere in balia di forze occulte: è Dio che guida la storia. Gesù ha annunciato ed inaugurato un mondo nuovo. Le fatiche e le sofferenze del tempo presente, come quelle del parto, preludono ad una nuova vita.
 - Gesù, volto della benedizione di Dio. La benedizione di Dio assume un volto e un corpo, quelli di Gesù (che significa "Dio salva"). A coloro che credono nel Figlio di Dio fatto uomo viene donata la pienezza della pace, cioè una salvezza, che raggiunge ogni ambito della vita umana.
 - Custodire, per non disperdere. E' la memoria che tiene desti la mente e il cuore, perchè non vada smarrito cio' che è accaduto. Non si tratta di registrare, ma di approfondire quanto abita nel profondo: confrontare, osservare, guardare attentamente.
Solo cosi' puo' apparire il senso di ogni cosa. Si può sfuggire al disorientamento e allo sconforto. Il nuovo anno sarà fecondo di bene, se saremo in grado di collocare la nostra storia, individuale e collettiva, dentro al storia di Dio con l' umanità.
 - In missione, come i pastori. Dopo l' incontro con Maria, i pastori ripartono, lodando e glorificando Dio. Le loro parole, come le nostre, dilatano la Buona Notizia, portandola a coloro che incrociamo sul nostro cammino.
 - Nel primo giorno dell' anno, noi formuliamo parole di augurio. Da esse traspaiono le nostre paure. Ci auguriamo la salute, perchè temiamo la malattia; il benessere,  perchè abbiamo orrore della miseria, della mancanza di lavoro, della ristrettezza.
 - Nei giorni che seguono, le nostre parole avranno molta influenza su di noi e sugli altri. Potranno scaricare le nostre aggressività, l' egoismo, il pessimismo e la tensione. Ma potranno anche rasserenare, cogliere il bene, che pur esiste, e infondere coraggio e pazienza.
 - Grazie allo Spirito, nella fede nasce una relazione nuova con Dio. Opportunamente, Paolo, nella Lettera ai Galati, evoca un' altra vita, quella resa possibile dallo Spirito, che abita nei nostri cuori. Grazie ad esso, noi non siamo più schiavi, ma figli e coeredi "per grazia di Dio". 
                                                                                 Mons. Antonio Scarcione    

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