Ormai praticamente finiti i lavori di realizzazione
della nuova Curia vescovile di Piano Calarco, con la ristrutturazione dell'ex
ospedale Chiello.
L'impresa appaltatrice entro fine mese consegnerà l'edificio
chiavi in mano alla Diocesi dopo quasi due anni di lavoro.
Un intervento da 2
milioni e 700 mila euro finanziato per il 75 per cento dalla Cei, la conferenza
episcopale italiana, effettuato dalla Esse, società con sede a Regalbuto.
La
restante quota del 25 per cento è stata a carico delle casse diocesane.
Un
impianto di videosorveglianza dovrà vigilare contro il rischio di intrusioni
notturne vandaliche nelle more del trasloco degli uffici da via La Bella alla
nuova sede.
L'impresa edile è ormai alle battute finali: tinteggiatura
prospetto esterno, portone di ingresso e corpi illuminanti.
Una settimane di
lavoro al massimo e poi, con molta probabilità, si attenderà la nomina del
nuovo vescovo per l'inaugurazione.
Al piano terra dell'ex presidio sanitario
andranno l'archivio storico diocesano, la cancelleria, il tribunale
ecclesiastico, una sala riunioni, lo studio e la segreteria del vescovo, una
decina di uffici e l'appartamento del custode.
Al primo piano, invece,
l'appartamento del capo della Chiesa locale, con lo studio privato accanto alla
cappella e sacrestia, oltre a 8 stanze per il clero, la cucina in comune,
lavanderia, stireria, ripostiglio e ascensore interno.
Il nuovo Episcopio
sorgerà laddove nell'ottocento si trovava il cosiddetto "Vecchio Ospedale
Fatebenefratelli" di proprietà della Fabbriceria della Cattedrale.
Dai
documenti della Fabbriceria risulta che il 6 settembre del 1939 l'amministrazione
dell'ospedale civile Chiello, ricavato nell'adiacente ex convento di San
Francesco, chiede alla stessa Fabbriceria la vendita del "Vecchio
Ospedale".
La Fabbriceria decide solo di cederlo in enfiteusi. Al posto di
quell'edificio poi, negli anni cinquanta, venne realizzato un immobile più
moderno di proprietà dell'Asp per accogliere un'ala del presidio sanitario
Chiello.
Poi la recente vendita di quel blocco alla Diocesi, dopo il
trasferimento del vecchio Chiello nella struttura all'ingresso nord.
Uno
spazio, quindi, tornato alla Chiesa locale dopo 60 anni, ma soprattutto
restituito al centro storico che recupera un altro pezzo della sua lunga
tradizione religiosa.
L'intero complesso immobiliare, composto dalla struttura
più moderna, oggetto del recupero, e dall'ex convento di San Francesco, nel
2009 era stato acquistato dalla Curia per 1 milione e 300 mila euro dall'Ausl 4
di Enna.
L'intervento edilizio è realizzato con il contributo dell'8 per mille
alla Chiesa cattolica.
Per l'adiacente ex convento di San Francesco, il cui
bellissimo chiostro interno qualche anno fa venne fatto oggetto di devastazione
per depredarne i capitelli delle colonne, sarà necessario un nuovo progetto di
ristrutturazione.
Roberto Palermo
1 commento:
appunto,e il risultato delle indagini sul furto d'arte? non si è saputo più niente,mi pare.
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