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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

mercoledì 20 aprile 2016

Shakespeare 2016: anniversario a 400 anni dalla sua morte ..."un genio Italiano trapiantato in Inghilterra".

William Shakespeare è lo scrittore inglese per antonomasia, ed è considerato dalla critica come una delle più grandi personalità della letteratura di ogni tempo e di ogni paese.
Il prossimo 23 aprile (anche se questa data è passibile di contestazione, essendo basata più che altro su di un affidamento alla tradizione), ricorrono i 400 anni dalla sua morte; per celebrare lo storico anniversario il British Council (organizzazione culturale britannica presente in 110 paesi in tutto il mondo, che si occupa di diffondere la cultura britannica in Europa e negli altri continenti), ha organizzato un fitto calendario di eventi e iniziative, fra cui il lancio, con tanto di intervento del premier David Cameron, di un sito web chiamato 'Shakespearelives', proprio per esaltarne la figura di protagonista indiscusso della cultura mondiale poichè la sua eredità si ritrova ovunque, dai teatri, ai cinema, alla tv e su Internet. http://www.shakespearelives.org/

Eppure, ma io non voglio rovinare la festa agli inglesi, pare proprio che le più recenti ricerche dimostrino che tutti gli studiosi di letteratura e del teatro elisabettiano hanno preso un grande granchio: William Shakespeare era Italiano, precisamente Siciliano di Messina!.

La mancanza di notizie biografiche sul drammaturgo sin dal XVIII secolo è stata al centro del dibattito accademico, è oltremodo difficile ipotizzare come il figlio di un bottegaio inglese, che aveva abbandonato gli studi ad undici anni e mai uscito dalla patria natia, potesse avere una conoscenza così vasta e approfondita di filosofia, scienza, letteratura, persino della legislazione di vari stati europei e di usi e costumi di molte città e persino di piccoli borghi italiani.

Inoltre, da sempre, la mancanza di legami fra le storie narrate dal Bardo e i suoi luoghi natali (o limitrofi) aveva fatto sospettare che in realtà le origini di William Shakespeare non fossero quelle che vengono riportate nei libri di letteratura.
La stessa data di nascita, come sopra accennato, è sconosciuta e forse non è un caso che viene celebrata il 23 aprile, nel giorno di San Giorgio patrono della nazione, quasi a volere legittimare a ogni costo il personaggio, che comunque in terra inglese è stato accolto, costruendo lì la propria fama, la propria carriera.

Non c’è nulla che unisca la sua vita e le sue opere a Stratford on Avon. E poi, per quale ragione uno che nasce nel Warwickshire, un grosso centro a nord-ovest di Londra, dovrebbe ambientare la commedia “Molto rumore per nulla” a Messina, infarcendola di caratteristiche espressioni, doppi sensi e modi di dire – come “mizzica”, solo per dirne una – che solo un autoctono potrebbe usare con tanta precisione?.
E' perché il suo continuo ricorrere al territorio italiano nell'ambientazione dei suoi scritti: ben quindici opere su trentasette, infatti, hanno come sfondo la nostra bella patria.

E’ stata questa la domanda dalla quale sono partiti gli studiosi, che iniziarono a indagare. Ma scavando hanno trovato molto di più.
Il 23 aprile 1564 (stessa data di nascita del drammaturgo), a Messina veniva alla luce Michelangelo Florio autore di “Tantu traficu ppi nenti” (vi ricorda niente?), e de “I secondi frutti” un volumetto di proverbi, scritto nel XVI secolo, che contiene molte delle citazioni presenti e utilizzate in “Amleto” da William Shakespeare, volume ritrovato nei primi anni '20. 
  
Il vero nome di William Shakespeare sarebbe allora Michelangelo Florio, figlio di Giovanni Florio e Guglielmina Crollalanza, scappati in Inghilterra per sfuggire alla Santa Inquisizione (non bisogna dimenticare che all'epoca la Sicilia era sotto la dominazione spagnola) perché assertori del calvinismo.

Il cognome stesso, Shakespeare, altro non sarebbe che la traduzione letterale del cognome della madre: Shake (Scrolla)-speare (lancia).

Quando la notizia uscì sul quotidiano londinese “The Times”, in data 8 Aprile 2000, il quotidiano inglese scriveva così: «Il mistero di come e perché William Shakespeare sapeva così tanto dell’Italia ed ha messo tanto dell’Italia nelle sue opere (ndr. 15 su 37 delle sue opere sono ambientate in Italia) è stato risolto dallo studio di un accademico siciliano il Prof. Martino Iuvara, supportato peraltro da alcuni college inglesi e la questione risiede nel fatto che Shakespeare non era affatto inglese, ma italiano».

L’accademico pensionato siciliano è il professore Martino Iuvara di Ustica, docente di letteratura italiana all'Università di Palermo. Secondo Iuvara, la chiave del mistero sta proprio nell'anno di nascita del Bardo. 
In quell'anno, secondo le biografie ufficiali William sarebbe nato a Stratford da John Shakespeare e Mary Arden a Stratford; per Iuvara e i ricercatori dell’Università di Southampton (capitanati da John Richmond), è la data di nascita di Michelangelo Florio Crollalanza, figlio del medico Giovanni Florio e della nobildonna Guglielma Crollalanza, che fuggì insieme alla famiglia a Treviso dove comprò casa Otello (un’altra coincidenza che la casa abbia il nome di una fra le più famose tragedie di Shakespeare?).
Tutte le tappe della sua vita, le vicende vissute, gli spostamenti, persino i nomi di molti personaggi corrispondono con impressionate "coincidenza" con la vita di tale MichelAgnolo Florio, nato a Messina, e trasferitosi, dopo molto viaggiare e studiare, con diverse testimonianze a documentarlo, e poco prima che apparissero le prime opere del Bardo, presso i parenti londinesi della mamma.

Michelangelo studiò a Venezia, Padova e Mantova; viaggiò molto in Danimarca, Grecia, Spagna e Austria. Strinse amicizia con Giordano Bruno che aveva forti amicizie con i conti di Pembroke e Southampton sotto il cui patronato, nel 1588, Michelangelo raggiungerà l’Inghilterra. 
A Stratford la signora Crollalanza aveva un cugino che aveva già mutato il proprio cognome e che aveva avuto un figlio di nome William, morto prematuramente. 
Sembra che Michelangelo abbia preso il nome proprio da questo cugino, ma potrebbe anche aver semplicemente tradotto esattamente il nome e il cognome della madre, come sopra riportato. 
Qualunque sia la verità, questa nuova identità cancellava il passato da quacchero fuggiasco, ma obbligava lo scrittore a mantenere il segreto sulle proprie origini.

Le ricerche del professor Iuvara si sono spinte anche nel cuore della vita privata di Michelangelo/William. 
Pare infatti che attraversando l’Europa egli si fosse innamorato di una giovane di nome Giulietta, ed anche che – a causa dell’opposizione famigliare a questa unione – la ragazza si sia suicidata. E non solo. Nel suo saggio “Shakespeare era italiano”.
Iuvara cerca di dare risposte a molte domande: come faceva il figlio di un guantaio (come la storia della letteratura tramanda) a possedere l’immensa cultura classica che Shakespeare dimostra?
Come faceva a descrivere fedelmente i luoghi, i paesaggi, le persone (soprattutto a quei tempi)? Perché la biblioteca di Shakespeare non è mai stata messa a disposizione dei biografi?
Poi c’è la questione della lingua. Le prime opere di Shakespeare vengono tradotte per essere messe in scena al teatro in legno “The Globe”; dopo il matrimonio, sarà la moglie di Shakespeare a tradurre i suoi versi più famosi.
http://www.editorialeagora.it/rw/allegati/1.pdf

Anche per i biografi dell’epoca, Shakespeare aveva un accento straniero. Altre singolari circostanze? Nei registri scolastici di Stratford non compare il nome di nessun William Shakespeare… E neanche i registri del Club In che Shakespeare frequentava lo menzionano, salvo il fatto – invece – che in questi elenchi figura Michelangelo Florio.

Al di là di ogni scetticismo costruttivo, immaginiamo la difficoltà degli inglesi ad ammettere ufficialmente che il loro “superautore” non sia britannico doc. ma un britannico acquisito.
Detto ciò, nel concludere la suggestiva ricostruzione dell'origine siciliana di William Shakespeare, l'affascinante interrogativo rimane; tuttavia, non si può non negare il "misterioso" rapporto tra Shakespeare e l'Italia, in verità supportato da molti documenti e questo forse può spiegare i molti luoghi che caratterizzano l'Italia e i nomi italiani, come: Romeo e Giulietta - Otello - I due gentiluomini di Verona - Sogno Di una Notte Di Mezza Estate - Il mercante di Venezia - Molto rumore per nulla (ambientata a Messina) – La Bisbetica Domata - Misura per misura – Giulio Cesare - Il Racconto Dell'Inverno (dove il personaggio Leonte è re di Sicilia) - La Tempesta - Tutto è bene quel che finisce bene - La commedia degli errori (con la città di Siracusa rivale di Efeso) - Coriolano.


Altro intrigante aspetto lo ritroviamo nel blasone araldico della famiglia di William Shakespeare, caratterizzato da quella lancia nello scudo e negli artigli del rapace che sovrasta l'elmo, che ci fa venire in mente il cognome della madre Crollalanza,  

"Shake (Scrolla)-speare (lancia)".
                         

                                                   Filippo Rausa





Di seguito i riassunti delle più importanti opere William Shakespeare
http://www.gratis360.it/opere-di-william-shakespeare-riassunti.html





















Il Globe Theatre di Londra dove recitò 
la compagnia di Shakespeare


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