martedì 5 aprile 2016
Un libro di poesie di Francesco Lavore
Riceviamo e Pubblichiamo
Francesco Lavore nostro concittadino (emigrato nel nord Italia per motivi di lavoro), di seguito ci trasmette una sua poesia, ed il titolo di una pubblicazione di seguito descritta.
Augurando a Francesco ogni fortuna, ci complimentiamo per il componimento.
💻 Versione ebook:
📕 Versione cartacea:
Nel suggerirVi mia trascorsa pubblicazione di componimenti in versi dal titolo "33 poesie per un'illusione" - by Temperino Rosso Edizioni (Collana Tracce di sabbia), sono lieto anticiparVi ch'è ivi contenuta, tra l'altre, una prosaica poesia dedicata alla nostra Città natìa e di cui all'oggetto il titolo.
Augurando lieta lettura del testo e pregandoVi eventuale sua diffusione web a mezzo del Vs. sito, omaggio in calce testo completo dello stesso componimento citato.
Miei più sinceri saluti!
Francesco Lavore.
O Piazza antica
M'inchino e mi prostro
m'imbarazzo e mi pento
o mia bella Piazza
dalle antiche e sgualcite mura
Peculiari arcate su nobiliari dimore di feudale gloria
pervasa da normanne sembianze di nordica essenza
arabi lasciti e ville romane
testimoniar mistica e remota presenza
Lustre di merito e storia
regno di trionfali monumenti
pietra miliare d'ardue e trapassate umane gesta
Comarca d'antichi e benemeriti privilegi
Madre di gesta al valore
culla di caparbi generali
fosti terra di contesa
tra l'armi e militari
Acre rimpianto nell'ingrato disconoscer leggendaria ventura
depauperar autentici veti di civiltà vissuta
all'ostile mercede fascista del tiranno piegasti oscura
or che volger al colluso unir di popoli ignuda
Citar istrionici tuoi poeti
figli del tuo gallico gergo
onorar remote origini
con esemplar voga e talento
Culla ecclesiale dalle cento chiese
variegato e ventoso clima montano
patrimonio culturale dell'umanità contese
or inesorabile declino insorger nel falso e profano
Lesinato identità e discendenza
nel cosciente tramandato eco
fui pur fiero persister di sostanza
al cospetto di celtiche genti
Oggi rimembrar vissuto trascorso
getto dipinto avvalorar memoria
fuggir lontani reconditi pensieri
riverberar silente l'inequivoco desìo
Aver voluto ancor più assaporar l'essenza
per quanto vissuto nel tuo nobile borgo
aver voluto a iosa mostrar fiera appartenenza
per quanto apprezzato nel viver quotidiano
O Piazza riprendi lode del tuo vanto
senza arrogar discrimine pretesto
nell'incupir dimesso tormento
invocar fatture e bellezze con amaro rimpianto
A te rifulgo ogni remora di passata gioventù
a te ripongo tesoro di cultura che m'appartiene
a te miro citar morale valore umano ormai disperso
a te l'augurale insorgere nella folgore d'un tempo
Cicciu u ciaccës'.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento