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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 10 aprile 2016

Cerimonia nel Centenario della 1°Guerra Mondiale, a cura dell'associazione C.A.S.A.

Ha avuto luogo questo pomeriggio in piazza Garibaldi, la cerimonia nel centenario della 1°guerra mondiale, e la commemorazione al Generale Antonio Cascino.

Presso Palazzo di Città nei locali del Circolo di Cultura, l'associazione C.A.S.A."Centro Armerino Studi Amministrativi", con il patrocinio del Rotary Club Piazza Armerina e il Comune di Palermo, ha organizzato un mostra sulla Prima Guerra Mondiale.

Antonio Cascino, Generale di divisione, fu il primo generale italiano a entrare a Gorizia nel 1916, a capo del 231º Reggimento fanteria "Avellino", costituita in prevalenza da siciliani. 
Subito dopo la brigata venne impiegata in prima linea contro gli austriaci sul Monte San Marco, a Plava e sul Vodice, dove sotto la guida di Cascino dimostrò valore e tenacia. 
Dopo la battaglia del Vodice, per la quale fu insignito della medaglia d'argento al Valor Militare, Cascino fu promosso tenente generale, a capo dell'8ª Divisione, formata dalle brigate "Avellino" e "Forlì". 
Il suo successivo obiettivo era la conquista del Monte Santo, di rilevante importanza strategica nel conflitto in atto. 

Operazione che gli riuscì dopo una serie di assalti che causarono gravissime perdite. Ammirato dal valore del generale Cascino, Arturo Toscanini raggiunse il Monte Santo e diresse una banda militare, che suonò dal 25 al 29 agosto 1917 inni e canzoni patriottiche in faccia agli austriaci. 
Durante il successivo tentativo di conquistare il Monte San Gabriele, il 15 settembre del 1917 Cascino fu gravemente ferito a una coscia da una scheggia di granata austriaca.
Rifiutò l'immediato ricovero in ospedale, preferendo garantire con la sua presenza la tenuta della posizione, esposta a reiterati attacchi delle fanterie e dell'artiglieria austro-ungariche. 

Il suo successivo ricovero giunse troppo tardi. Dopo 12 giorni di agonia, il generale Cascino morì all'ospedale di Quisca .
Di lui viene ricordata la frase «Siate la valanga che sale!», diretta ai suoi soldati che si accingevano all'impresa che lui stesso volle guidare, e che è riportata nel monumento eretto in suo onore al centro della sua cittadina natale, nella piazza che porta il suo nome.

Le sue spoglie riposano nella Chiesa di San Domenico, il Pantheon di Palermo.

(servizio fotografico di Alessio D'alù)









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