"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 10 aprile 2016

La Domenica con Gesù, III di Pasqua / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “…Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome ?...Rispose…Pietro…: Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomioni…” At 5,27b-32.40b-41 . “Io, Giovanni, vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono…E dicevano…L’ Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione…” Ap 5,11-14 . 
“…Gesù disse a Somon Pietro…Mi ami più di costoro ? Certo, Signore,tu lo sai che ti voglio bene…Pasci i miei agnelli…Gli disse per la seconda volta…Pascola le mie pecore…Signore, tu conosci tutto, tu sai che ti voglio bene… Pasci le mie pecore…” Gv 21,1-19.

“L’ uomo può organizzare la terra senza Dio, ma senza Dio non può, alla fine, che organizzarla contro l’ uomo”. (Paolo VI). Vediamo che la liturgia odierna invita a riflettere sul tema dell’ autorità.

-“Nelle mani degli uomini”. Vivere in società, per noi, fa parte della nostra esistenza. La ricchezza di affetti e di relazioni è una cosa che dà senso alle nostre vite. Quanti di noi riuscirebbero a immaginarsi totalmente isolati e privi di contatto con gli altri ?

*Naturalmente, i contatti non sono sempre facili; per questo nascono le varie forme di organizzazione sociale (gli stati), che dovrebbero, appunto, rendere migliori le relazioni tra gli individui e i gruppi. Questo, certamente, implica l’ affidamento ad un’ autorità, che permetta loro di prendere decisioni che incidano sulla vita di tutti.

*Nell’ esercizio dell’ autorità può manifestarsi la capacità di sacrificio e abnegazione di un uomo, in nome del bene comune. Ma può anche emergere la debolezza umana, che cede alle tentazioni della ricchezza e del dominio. E’ prassi, nelle case e nei bar, esprimere giudizi sul governo del proprio paese e sulla sua politica (e sui politici). E’ un diritto dei cittadini, verificare e giudicare le azioni di coloro che hanno ricevuto un mandato dal popolo. E’ importante ricordare che non esiste il governante perfetto.

*Noi abbiamo un valore e una responsabilità davanti a Dio e non possiamo dimenticarlo, nemmeno di fronte allo stato. Quando abbiamo l’impressione che una legge vada contro il vangelo, è proprio allora che abbiamo il dovere di approfondire il problema e dire la nostra.

-“Nelle mani del Padre”. La nostra esistenza, infatti, è nelle mani di Dio. Egli è per noi l’autorità massima, il “governatore” dell’universo.

*Ma l’ autorità di Dio, lo sappiamo bene, è molto diversa da quella degli uomini. Non ci sfugga che potenza, ricchezza, sapienza, forza, onore, gloria e benedizione vanno a Colui che ha dato la vita per noi, per purificare il nostro rapporto con Dio ed è risorto, perché questa purificazione attraversasse la vita di tutti. Siamo veramente nelle mani di Dio, il quale non vuole mai il nostro male.

*Quanto è più terribile, scegliere, per comodità, una religiosità tiepida, che segue facilmente le “correnti del momento”, per evitare conflitti ed esclusioni ! Noi siamo, invece, i portatori di un messaggio di conversione e di perdono, ma, sbagliando, lo nascondiamo, perché è scomodo. Infatti,convertirsi significa cambiare, e accogliere il perdono significa riconoscere di aver sbagliato.

-“Nelle mani della Chiesa.” Dà un grande senso di libertà, sentirsi nelle mani di Dio, salvati da qualsiasi oppressione, che riduca la nostra dignità.

*Ecco che, per riabilitarci nella nostra dignità, Dio ci viene incontro con la sua misericordia infinita. Quando ci sentiamo feriti per il male che commettiamo, il Signore viene sempre, per guarirci. Lo ha fatto con Pietro, che, per tre volte, lo aveva rinnegato: ora, per tre volte, gli dice, con grande sincerità, che gli vuole bene. E Gesù gli affida la responsabilità di guidare il suo gregge.

*Ecco cosa significa mettersi nelle mani della Chiesa: lasciare che l’ autorità del Signore Gesù si manifesti attraverso l’ opera, limitata, ma sincera, di uomini, che sanno di essere salvati, non perfetti. Uomini, che sono convinti che la misericordia del Risorto è vera e genera gioia nella vita, perché lo hanno sperimentato sulla propria pelle.

*Questa esperienza non può restare confinata dentro sé stessi. E’ bello potersi riconoscere come Chiesa, come popolo di salvati, che ha come statuto il precetto dell’ amore.

                                                                   Mons. Antonino Scarcione

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