"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

giovedì 5 gennaio 2017

EPIFANIA DEL SIGNORE

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “(Gerusalemme), alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce…Uno stuolo di cammelli ti invaderà…Portando oro e incenso…” Is 60,1-6 . 
“Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore…Ef 3,2-3a.5-6 . 
“Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode,…Alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme…Allora Erode…Quando l’ avrete trovato…Fatemelo sapere, perché anch’ io venga ad adorarlo…”


La celebrazione dell’ Epifania ruota attorno ai Magi: tre personaggi, inseriti nel presepio il 6 gennaio. Essi incarnano le tre età del’ esistenza umana: la giovinezza, l’ età adulta e la vecchiaia. Ci rimandano, inoltre, per il colore della loro pelle, alle diverse razze umane. Un modo profondo, per metterci di fronte al messaggio della celebrazione: Gesù è venuto per tutti gli uomini, non solo per Israele. Anche i “pagani”, cioè tutti i popoli, sono chiamati alla salvezza.

-“Il percorso della speranza”. *C’è un’esperienza che sta all’origine di tutto: “Abbiamo visto spuntare la sua stella…”. Per accorgersi di quella stella, bisognava alzare gli occhi e guardare. Nulla accade, se i nostri sguardi non si alzano, per scrutare i cieli e gli spazi aperti dalla storia. Ci sono segni e indicazioni, che non possono essere colti, se siamo presi dalle nostre cose: dai nostri progetti, dai beni, dalle preoccupazioni e dalle pene.

*Poi, per spingere a partire, c’è voluto un obiettivo e il desiderio di raggiungerlo: “Siamo venuti ad adorarlo”. E’ necessario partire dai luoghi e dai percorsi conosciuti e abbandonare gli agi. Vediamo che il viaggio della fede è un viaggio anche di speranza. Ma senza il desiderio di farlo, esso può essere interrotto in qualsiasi momento.

*La ricerca prende corpo in una domanda precisa: “Dov’ è colui che è nato, il re dei Giudei ? “. E’ un interrogativo, che crea trambusto a Gerusalemme, soprattutto, tra coloro che non hanno alcuna attesa del Messia:

-Non Erode, che lo considera un concorrente pericoloso, da eliminare; né, tanto meno, i capi dei sacerdoti e gli scribi, che non hanno intenzione di coprire la breve distanza, che separa Betlemme da Gerusalemme.

*Mentre i Magi riprendono il cammino, notiamo che gli altri rimangono incollati ai loro posti..

*E non è forse la stessa cosa che accadeva ai tempi di Matteo ? I cristiani, provenienti dall’ ebraismo, mostravano agli altri la via da seguire, ma essi non si impegnavano personalmente. Nel frattempo, invece, i pagani abbracciavano con slancio la fede, pronti ad accogliere la novità del Vangelo. Questo non è forse quanto avviene anche ai nostri giorni ? Notiamo che, spesso, c’ è un cristianesimo di facciata, che sopravvive in alcune famiglie, in cui si è disposti a pagare un tributo alla tradizione, solo di tanto in tanto; sotto riti e usanze, non c’ è la fiamma del desiderio, ma solo la ripetizione stanca di qualche cosa, di cui si è perduto il senso autentico.

*Il passaggio attraverso Gerusalemme, in ogni caso, non dev’essere sottovalutata: la speranza, come la fede, non possono sopravvivere, se non si nutrono della Parola di Dio. Grazie ad essa, l’incontro con Gesù avviene. Ma la Parola è feconda, se trova un cuore ardente, pronto ad essere infiammato. Se tutto si riduce solo a conoscenza, a piacere culturale, le si tarpano le ali e le si impedisce di agire e produrre frutto.

*C’ è un aspetto del racconto evangelico, che ci commuove sempre, pensando alle peripezie del lungo viaggio, affrontato dai Magi, “la gioia grandissima”, che provarono, quando la stella “giunse e si fermò sopra il luogo, dove si trovava il bambino”. Rimanere a casa, senza mai alzare gli occhi al cielo non fa correre nessun pericolo, ma taglia fuori dall’ incontro, che cambia la storia di una persona.

*Qual è il traguardo dei Magi ? “Videro il bambino con Maria, sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi, aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra”. Ma quello che scoprono questi personaggi, motiva i loro gesti così impegnativi ? Di primo acchito diremmo di no. Non c’ è nulla di strano in quella madre e in quel bambino ! La differenza sta nel loro sguardo, trasfigurato dal percorso compiuto.

*Per un’ altra strada fecero ritorno al loro paese. La strada diversa non è motivata solo dalla necessità di evitare Erode. E’ sempre differente il percorso che decidiamo dopo essere stati segnati dall'incontro con Cristo. Perché, ora, vediamo la realtà con occhi diversi; infatti, abbiamo scoperto un senso e una direzione al nostro cammino.

-“La strada di Dio…”. La strada di Dio segue il percorso dei profeti. Chi intende la voce dei profeti non si perde in mezzo alle grida e ai rumori di questo mondo, perché segue il percorso dell’ umiltà ed evita il percorso dell’ uomo, che ha un cuore prigioniero dell’ egoismo.

                                                                              Mons. Antonino Scarcione

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