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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 29 gennaio 2017

Laura Saffila propone all'Amministrazione un "Piano per la Casa" di edilizia popolare e sociale.


Mercoledì 11 gennaio presso la Sala delle Luci del Municipio, alla presenza del Sindaco Filippo Miroddi, del vice sindaco Giuseppe Mattia e del Direttore dell’ufficio Tecnico dell’I.A.C.P. Dr. Francesco Ciaramidaro sono state ufficialmente consegnate agli aventi diritto i 21 alloggi di edilizia sociale ubicati in via Giacomo Puccini, di Contrada Scarante, suddivisi in due palazzine A e B, dieci di 85 mq., due di 62 mq. e nove di 65 mq per giovani coppie.

Venerdì 20 gennaio è stata completata la fase con la consegna delle chiavi degli alloggi, garage e pertinenze condominiali, inoltre firmati i contratti e le relative documentazioni per le forniture delle utenze gli impianti elettrici, metano ed acqua. 

Così si conclude dopo 16 anni di attesa un lungo iter, infatti, i lavori iniziati nel 2000, per vicissitudini giudiziarie, erano stati sospesi nel 2006 e le due palazzine erano rimaste lì in attesa del dipanamento burocratico che si era creato, e per diversi motivi erano scivolate nel dimenticatoio delle cose da fare, nessuno più aveva sentito il dovere civico di sollecitare gli organi preposti per il completamento degli immobili e la successiva consegna alle famiglie aventi diritto.

Attraverso l'intervento della consigliera comunale Laura Saffila, datato 11 maggio 2015, la quale presentava una interrogazione al sindaco dove si chiedeva il perché detti immobili di via Giacomo Puccini, erano in stato di totale abbandono, l’Amministrazione comunale tempestivamente si attivava per il loro recupero attraverso IACP (Istituto Autonomo Case Popolari).

Grande soddisfazione del Sindaco, del vicesindaco, assessore ai LL.PP. Giuseppe Mattia per il risultato ottenuto con la consegna dei 21 alloggi, la mobilitazione dell’Ufficio Tecnico del Comune che ha lavorato in stretta collaborare con l’I.A.C.P. per trovare tutte le soluzioni tecniche e finanziarie, hanno consentito di ultimare gli appartamenti che erano stati vandalizzati, dotandoli di tutti i servizi igienici e quindi dare una casa a chi non l’aveva.

La Consigliera Laura Saffila, a cui si deve dare il merito di avere riacceso i riflettori su un'opera pubblica abbandonata e in balia dei vandali, esprimere grande soddisfazione per i risultati ottenuti e un plauso a tutti gli attori in campo per la sensibilità e l'attenzione dimostrata.
Sicuramente, continua Laura Saffila, 21 alloggi sono pochi per questa città, soprattutto per il momento di grave crisi che stiamo vivendo. Certamente ci sono persone e famiglie che non sono rientrati nella graduatoria e che si sentono pertanto amareggiate, il mio impegno sarà quello di lavorare affinché a breve si possa concretizzare l’avvio di una serie di possibilità di acquisizione di alloggi abbandonati in centro storico per destinarli ad edilizia popolare.

L'obbiettivo non deve essere quello di costruire nuovi alloggi in periferia, continuando a svuotare il centro storico, ma di acquisire sul mercato immobiliare case abbandonate, sfitte, poiché sono centinaia gli immobili nei quartieri lasciati dei loro proprietari per diversi motivi, che si potrebbero acquisire, restaurare e mettere a disposizione degli aventi diritto.

Detta operazione dalla duplice valenza metterebbe in pratica il recupero e la rivalutazione del patrimonio edilizio dei quartieri, e la consegna di una casa alle numerose famiglie piazzesi ancora in lista d'attesa.

Pertanto, chiederò all'Amministrazione di varare un piano sulla casa, per affrontare l’emergenza abitativa, le due proposte che rappresenterò al Sindaco Filippo Miroddi, al vice sindaco, nonchè assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Mattia, sono: la prima, che il Comune verifichi attraverso la Finanziaria della Regione Siciliana le somme a disposizione per l’emergenza abitativa; partecipi direttamente ai bandi del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, in modo tale da potere acquisire immobili in centro storico e consentire attraverso i lavori edili necessari per le ristrutturazioni, concrete prospettive d'impiego alle ditte locali e all'intera catena artigianale, particolarmente danneggiata dal periodo di crisi persistente.

La seconda proposta, quella, laddove tecnicamente è possibile, di contrarre un mutuo della durata di 25 anni, che il Comune ammortizzerebbe riscuotendo i canoni d'affitto mensili previsti, a seconda della metratura dell'abitazione. Tutto ciò, ritengo, potrebbe in un breve periodo dare concrete risposte a quanti ancora oggi aspettano la casa.

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