"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 6 gennaio 2018

EPIFANIA DEL SIGNORE

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa

Testi: “Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce…” Is 60,1-6 . 
“Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del mistero della grazia di Dio, a me affidato a favore vostro…”Ef 3,2-3a.5-6 .
“…Dov’ è colui che è nato, il re dei giudei ? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo…Mt 2,1-12.

L’ Epifania è la manifestazione del Signore. Quelle odierne, sono letture piene di movimento, dalla prima parola del profeta Isaia :”Alzati! “, fino all’ ultimo versetto del vangelo: “Per un’ altra strada fecero ritorno al loro paese”. Siamo, quindi, sollecitati a metterci in cammino, attratti da una luce, e ad uscire dall’ oscurità.

La luce, insieme al cammino, è l’ altra realtà, che caratterizza la Parola di oggi. “Dio è luce”, scrive S.Giovanni, una luce capace di vincere le tenebre del male. Notiamo che dalla celebrazione affiora una dimensione pasquale: i magi cercano, infatti, “il re dei giudei”, titolo che ritorna nella passione, sulla bocca di Pilato e su quella dei soldati.

Non si può comprendere l’ epifania del Signore, se non alla luce della Pasqua.

Tutto ciò che Gesù aveva detto e fatto mostrava il volto di Dio, rendeva presente Dio stesso: il camminare tra la gente, le guarigioni, il ritirarsi in preghiera, il rimprovero per la durezza del cuore, la compassione per i sofferenti, la misericordia, il perdono…Anche la nascita, quindi, e il volto di un bambino tra le braccia della madre diventano oggetto di stupore, venerazione e adorazione.

Con i magi siamo certamente chiamati a metterci in cammino verso la luce.

A questo punto, non si può non dedicare un pensiero alla figura dell’ anziana donna, che porta il nome, un po’ modificato, della festa di oggi: la Befana. Un’ antica tradizione afferma che i Magi incontrarono una vecchietta e la invitarono ad andare con loro, per portare un dono al neonato Messia. La vecchia rifiutò. Ma appena i Magi si allontanarono, si pentì. Raccolse, subito, in un sacco, tutte le cose belle e dolci, che aveva, e uscì alla ricerca dei Magi, per portare, anche lei, il suo dono. Quando fu sulla strada, non li trovò più; era buio, le stella era scomparsa e lei non sapeva dove andare con il sacco. Decise, allora, di mettersi in viaggio e di lasciare un piccolo regalo in ogni casa, dove si trovasse un bambino. Era certa che, così, il suo dono sarebbe giunto anche al Dio bambino.

Probabilmente, i questo racconto c’ è un riflesso del vangelo.

Lo stesso Matteo ci pone davanti ad una scena, in cui sentiamo dire che coloro i quali ricevono in eredità il Regno, preparato da Dio, sono coloro che si sono dati da fare ogni volta che hanno visto un affamato, un assetato, un malato o uno straniero. Gesù spiega: “L’ avete fatto a me ! ”. Ognuno ha sempre un appuntamento con “il re dei Giudei”, cercato dai Magi, con Gesù, Re e Signore della nostra vita: la sua stella appare, dove c’ è povertà, fame, sete, solitudine, dignità ferita.

                                  Mons. Antonino Scarcione

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