
domenica 28 gennaio 2018
La Domenica con Gesù, IV del Tempo Ordinario /B
……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Così dovrebbe essere per noi, se vogliamo evitare di essere ipocriti, che nessuno ascolta o testimoni che non convincono. E’ importante dire pane al pane e vino al vino. Infatti, i testimoni “silenziosi” del vangelo, sono i più efficaci. Come diceva lo scrittore Camus: “Sono sempre i pensieri, che avanzano con passo di colomba, quelli che cambiano il mondo”.
“…Il Signore…susciterà…un profeta…a lui darete ascolto…” Dt 18,15-20 .
“…Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni…” 1 Cor 7,32-33.
“…Gesù… insegnava ed erano stupiti del suo insegnamento…insegnava loro come uno che ha autorità…” Mc 1,21-28 .
Valorizzando le felici intuizioni del biblista E.Ronchi, fisseremo alcuni elementi caratterizzanti della pagina evangelica.
Ed esempio, lo stupore. Esso costituisce “un’ esperienza felice e rara”, che ci fa respirare meglio, man mano, che entra in noi l’aria nuova. “Salviamo”, quanto meno, lo stupore davanti a questa pagina del vangelo, che è quasi un “guardare Gesù e ascoltarlo”, ma con orecchio incantato, con occhio meravigliato, guardando come innamorati e ascoltando come bambini, pronti a meravigliarci, perché sentiamo parole che lasciano il segno (Cfr.”La Regola di S.Benedetto).
I pescatori, che il Signore sta per chiamare, mostrano di non essere pronti, come non lo siamo noi. Essi hanno, però, rispetto a noi, un vantaggio: si trovano di fronte al fascino del giovane rabbì, che li “sorprende”, come per un innamoramento improvviso, e li rapisce in una misteriosa estasi.
Gesù insegnava come uno che ha autorità. Lo sappiamo bene che autorevoli sono soltanto le parole di chi è amico della vita, di chi è credibile, perché dice ciò che è ed è ciò che dice: in lui, messaggero e messaggio coincidono.

Notiamo che là, nella sinagoga di Cafarnao, c’ era un uomo “prigioniero” di uno spirito impuro. Gesù interviene. Non pronuncia discorsi complicati, né formula un sistema filosofico; si pone semplicemente accanto alla sofferenza e libera l’ uomo.
I demoni se ne accorgono e gli dicono: “Che c’ è tra noi e te, Gesù di Nazaret ? Sei venuto a rovinarci? “. E proprio così. Gesù è veramente venuto a “demolire” tutto ciò che rovina l’ uomo, ad “aprire” prigioni, a portare spade e fuoco contro tutto ciò che non è amore. Ad abbattere gli idoli, che “rovinano” il cuore dell’ uomo: il denaro, il successo, il potere e l’ egoismo. Contro di loro, Gesù pronuncia due sole parole:”Taci ed esci da lui”.
Così, tace e se ne va un mondo sbagliato; va in rovina, perché nasca un mondo nuovo. Come dice lo studioso: “Si spezza la conchiglia, ma appare la perla”.
Mons. Antonino Scarcione
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