"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 13 gennaio 2018

La Domenica con Gesù, II del Tempo Ordinario /B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “…Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò…Samuele, Samuele ! Samuele rispose subito: Parla, perché il tuo servo ti ascolta…” I Sam 3,3b-10.19 . 
“…State lontani dall’ impurità !...Chi si dà all’ impurità, pecca contro il proprio corpo…il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi…” I Cor 6,13c-15a.17-20 . 
“…Giovanni…fissando lo sguardo su Gesù…disse: Ecco l’ agnello di Dio !...Gesù…osservando che essi lo seguivano, disse loro: Che cosa cercate ? …erano circa le quattro del pomeriggio…Abbiamo trovato il Messia (=il Cristo )…” Gv 1,35-42.



Nel libro dell’ Esodo Dio comanda, ad ogni famiglia israelita, di prendere un agnello, ucciderlo e mangiarlo. Perché la carne dell’ agnello avrebbe trasmesso l’ energia necessaria per il cammino verso la terra della libertà e il sangue li avrebbe preservati dal passaggio dell’ angelo sterminatore, che avrebbe seminato la morte. Vediamo che Giovanni Battista, indicando Gesù, rivolto a due dei suoi discepoli, disse loro: “Ecco l’ agnello di Dio”. Il Battista è consapevole che la carne di Gesù darà loro la capacità, la forza e l’ energia, per iniziare questo cammino di liberazione totale. E il sangue li libererà dalla morte per sempre.

I suoi discepoli, sentendolo parlare così, seguirono il Signore. Essi lasciano il Battista e seguono Gesù, perché dentro di sé avvertono il bisogno di pienezza di vita e di liberazione.

Infatti, Gesù, che va incontro ai desideri degli uomini, vedendo che questi lo seguono, disse loro: “Che cosa cercate ? “ . Non chiede: “Chi cercate ?”. Poiché, se essi cercano la pienezza della vita o la risposta al proprio desiderio di felicità, lo possono seguire, ma se cercano onori, potere e ricchezza, certamente rimarranno delusi.

Gli risposero: “Rabbì” (=maestro), dove abiti? “ Gesù rispose: “Venite e vedrete”. Il luogo dove Gesù dimora non può conoscersi “per sentito dire”, bensì, attraverso un’ esperienza, perché Gesù dimora nella pienezza dell’ amore divino.

Andarono e quel giorno rimasero con lui. Ora i discepoli vanno ad abitare con Gesù, ma poi, come afferma lo studioso Alberto Maggi, sarà Gesù, che chiederà ai discepoli di dimorare in loro. Infatti, dirà: “A chi mi ama, io e il Padre mio verremo in lui e prenderemo dimora in lui”. Avviene, cioè, una fusione tra i discepoli e Gesù, per diventare un’ unica realtà, che indichi la manifestazione di Dio. 

L’ evangelista afferma, inoltre: Erano circa le quattro di pomeriggio. Con i primi discepoli inizia, quindi, una nuova realtà. Uno dei due, che avevano seguito il Signore, era Andrea. Egli incontrò suo fratello Simone e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia (=il Cristo). Fissando lo sguardo su di lui, quindi, Gesù svela la realtà più profonda: “Tu sei Simone, il Figlio di Giovanni”. Ma chi è questo Giovanni, a cui si riferisce Gesù ? E’ Giovanni Battista. Anche Simone era discepolo di Giovanni Battista, anzi il discepolo migliore. Per questo Gesù lo chiama “il figlio”. Era, infatti, il discepolo modello del Battista. E Gesù, fissandolo, svela la realtà più profonda: “Sarai chiamato Cefa”, che significa Pietro. Ad indicare la durezza, la cocciutaggine e la testardaggine. Per ora questo soprannome rimane misterioso , ma andrà svelandosi durante il resoconto del vangelo, perché vedrà sempre questo discepolo essere contrario, in opposizione a quello che Gesù farà.

                                                                       Mons. Antonino Scarcione

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